By Expedia Team, on February 22, 2016

East Village, il quartiere di New York cambiato dalla No Wave

Dal degrado e dalla crisi economica nacque un movimento culturale e musicale che ha segnato le sorti del quartiere, che in poco più di 30 anni ha subito cambiamenti radicali, pur mantenendo il suo spirito alternativo

Sporcizia, buche nelle strade e auto abbandonate. Era questa la New York degli anni settanta, un periodo di forte crisi per gli Stati Uniti e per la Grande Mela, dove molti servizi pubblici erano stati sospesi e quei pochi autobus che giravano per le strade di Manhattan erano arrugginiti e fatiscenti. Uno dei quartieri più decadenti di New York del tempo era certamente quello che oggi è conosciuto come il blasonato East Village.

St. Marks Place, la via dello shopping tra la seconda e la terza Avenue - Picture by Beyond My Ken - Own work. Licensed under CC BY-SA 3.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/) via Wikimedia Commons (https://commons.wikimedia.org/wiki/File:St._Marks_Place.jpg)

St. Marks Place, la via dello shopping tra la seconda e la terza Avenue – Picture by Beyond My Ken – Own work.
Licensed under CC BY-SA 3.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/) via Wikimedia Commons (https://commons.wikimedia.org/wiki/File:St._Marks_Place.jpg)

### Dal degrado al “No Wave”

L’East Village è uno di quartieri che compongono il distretto di Manhattan. Si trova nella parte meridionale dell’isola, ad est di Broadway. Negli anni settanta la zona era considerata parte del malfamato Lower East Side. La crisi economica aveva fatto fuggire molte aziende e tanti loft erano rimasti liberi. Di conseguenza, i prezzi degli immobili e degli affitti erano precipitati. Ciò aveva permesso a molti artisti di acquistare o di affittare uno spazio dove realizzare le proprie opere. Così, nel giro di pochi anni, il Lower East Side era divenuto un quartiere abitato da attori, cantanti, musicisti, pittori, fotografi e creativi.

Dall’incontro tra questi artisti (che spesso si ritrovavano in storici locali come il CBGB, 315 Bowery St. NYC) nasce il No Wave, movimento di origini punk, nato inizialmente con l’intento polemico nei confronti della musica New Wave, particolarmente legata alle grandi etichette. La musica “no wave” si distingue per l’atonalità delle voci e per la cacofonia dell’accompagnamento. I testi, nemmeno a dirlo, erano incentrati sul rifiuto dei valori culturali dominanti. Partendo dalla musica, il No Wave stavano anche influenzando il teatro, il cinema, fino a toccare il design, l’architettura e la fotografia.

Lo storico locale No Wave, il CBGB - Picture by Adam Di Carlo - Own work. Licensed under CC BY-SA 3.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/) via Wikimedia Commons (https://commons.wikimedia.org/wiki/File:CBGB_club_facade.jpg?uselang=it)

Lo storico locale No Wave, il CBGB – Picture by Adam Di Carlo – Own work.
Licensed under CC BY-SA 3.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/) via Wikimedia Commons (https://commons.wikimedia.org/wiki/File:CBGB_club_facade.jpg?uselang=it)

In un contesto culturale effervescente, qualche anno prima della nascita ufficiale del No Wave, nel 1977 viene fondato da Marcia Tucker, allora direttrice del Whitney Museum of American Art, il New Museum (235 Bowery, NYC). La Tucker riteneva che le opere degli artisti emergenti non potessero essere esposte nei tradizionali spazi museali. Il New Museum era il luogo adatto per accogliere le nuove forme artistiche che stavano crescendo nel Lower East Side, a New York e in generale negli Usa.

### La storia di un quartiere in un libro

La storia del No Wave e dell’East Village è raccontata per immagini dal libro di Marc Masters, “No Wave” (2007, pagine 205, Black Dog Publishing, prezzo 75 dollari) . Nel volume sono raccolte immagini di artisti del tempo come Lydia Lunch, i Suicide e Richard Hell, concerti, copertine di dischi che hanno fatto la storia del movimento e interviste ai protagonisti di quel periodo. Nel libro ci sono anche immagini che raccontano l’ambiente urbano nel quale è nato e si è sviluppato il No Wave, tra case diroccate, immondizia, auto incendiate. In questo ambiente una giovane ragazza di origini italiane muoveva i primi passi nella musica e nella danza: Madonna Louise Veronica Ciccone.

East Village, New York City, 1998 - By Edwardwexler - I took this photograph in the East Village of New York City, April 1998, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=30801042

Una foto curiosa dell’East Village, scattata nel 1998. East Village, New York City, 1998 – By Edwardwexler – CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=30801042

### L’arrivo degli speculatori

Le sorti del Lower East Side hanno seguito quelle del movimento. Anzi, si può dire che grazie alla No Wave il quartiere è cresciuto e ha attratto galleristi, critici d’arte e critici musicali. Ma nel momento in cui sono arrivati soldi e investimenti, il quartiere e lo stesso movimento hanno iniziato un veloce snaturamento. Con l’avvento di Ronald Regan alla Casa Bianca cambiarono molte cose e il Lower East Side iniziava ad essere frequentato dai cosiddetti “lupi di Wall Street“. Gli operatori finanziari della vicina borsa iniziavano a frequentare i locali storici del No Wave ed erano sempre più spesso presenti ai concerti e nelle varie gallerie d’arte.

Tra il 1982 e il 1983 il quartiere cambiò rapidamente. La parte più settentrionale del Lower East Side aveva preso la denominazione di East Village, ad opera degli speculatori immobiliari che promuovevano il nuovo nome (che richiama quello del più quotato Greenwich Village, quartiere adiacente a Lower East Side) per i nuovi ricchi acquirenti. Si trattava di una vera e propria operazione di marketing che ha trasformato profondamente il quartiere sia nell’aspetto che nella popolazione.

Fuori da questi improvvisi cambiamenti è rimasta la parte meridionale del Lower East Side, che, nel suo libro “La vita facile” (2008, p. 505, ed. Giano, prezzo 19 euro), Richard Price racconta come un coacervo di multiculturalità, tra zone sovrappopolate, contrapposizioni sociali e dinamiche psicologiche complesse.

### Passato e presente convivono

Oggi l’East Village è un quartiere tranquillo e relativamente sicuro anche se fuori dai canonici percorsi turistici. Il quartiere è ricco di boutique alternative e di ottimi ristoranti, aperti negli ultimi anni, che si aggiungono ai locali storici come il Katz’s Delicatessen (205 East Houston Street NYC), noto per aver ospitato la più celebre scena del film “Harry ti presento Sally“. Inoltre, proprio qui si organizzano le principali manifestazioni ambientaliste d’America.

“Katz’s Delicatessen” By John , via Wikimedia Commons

Del vecchio movimento No Wave rimangono ancora alcune tracce. Molti dei vecchi artisti sono andati altrove o sono morti, decimati – negli anni ottanta – dall’eroina e dall’Aids. Tuttavia il quartiere continua a essere frequentato da molti artisti e conserva quell’affascinante atmosfera alternativa degli anni settanta che ha visto nascere e fiorire (e spesso appassire) centinaia di cantanti, musicisti, attori e fotografi.

#### Photo Credit

Foto di copertina: East village rooftop panorama by Matthew Hurst – Licensed under CC BY-SA 2.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0/) – https://www.flickr.com/photos/skewgee/6024549554