By Expedia Team, on February 11, 2019

La Arles di Van Gogh: itinerario in 10 tappe

“Arles è una cittadina della Provenza nota per aver segnato il percorso artistico di Vincent Van Gogh, che qui visse un capitolo importante della sua vita. La luce di questi luoghi fu per lui fonte di ispirazione e diede modo all’artista di perfezionare il suo stile inconfondibile e dar vita ad alcuni dei suoi capolavori. Durante il periodo di Arles, infatti, Van Gogh realizzò più di 300 opere tra quadri e disegni. Esplorate anche voi la città alla scoperta degli angoli preferiti da Van Gogh.

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1. La casa gialla
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Al suo arrivo ad Arles, il 20 febbraio del 1888, il pittore rimase conquistato dalla bellezza delle campagne circostanti e dalla luce del paesaggio provenzale. Decise così di fermarsi in questa terra ricca di colori affittando quattro stanze in quella che passerà alla storia come la “casa gialla”, soggetto dell’omonimo quadro e sede del suo laboratorio in Place Lamartine. Il suo sogno era far nascere in questo luogo una comunità di pittori avanguardisti. Purtroppo, però, la casa gialla è andata distrutta a causa dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.

2. La camera di Van Gogh ad Arles
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Tra i quadri più famosi di Van Gogh vi è senza dubbio quello che ritrae la sua stanza con il grande letto di legno. Ne esistono tre versioni: la prima è conservata al Museo Van Gogh di Amsterdam. Il letto domina la scena con un color giallo girasole spesso usato dall’artista. Nella seconda versione, esposta all’Art Institute di Chicago, i colori sono invece più tenui e il letto appare più scuro. La terza versione ritrova la vivacità dei colori originali, in formato più piccolo. Van Gogh regalò questo dipinto alla sorella. Oggi possiamo ammirarlo al Museo d’Orsay di Parigi.

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La camera di Vincent ad Arles, 1888

3. L’amicizia con Paul Gauguin
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Ad Arles Van Gogh aspettava con ansia l’arrivo del caro amico Paul Gauguin, anche lui pittore. Finalmente, nell’ottobre del 1888, Gauguin lo raggiunse e restò con lui nella casa gialla per poco più di due mesi. La convivenza fu però segnata da frequenti litigi: Gauguin non approvava lo stile di vita dissoluto di Van Gogh, che frequentava prostitute e sperperava denaro. Inoltre, i due artisti avevano visioni diverse sull’arte: mentre per Gauguin il lavoro dell’artista doveva basarsi sull’immaginazione, Van Gogh pensava invece che dovesse ispirarsi alla natura. Al culmine dell’ennesima discussione, Vincent minacciò l’amico con un coltello in mano, e questi decise di andarsene. Poco dopo, in preda a un’altra crisi di nervi, Van Gogh si tagliò un pezzo dell’orecchio sinistro, triste episodio rimasto famoso come sintomo inequivocabile del degrado della sua salute mentale.

4. Place du Forum e il famoso caffè
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La sera Vincent amava passeggiare e intrattenersi nei tavolini all’aperto dei caffè che animavano la vita notturna della città. È a una di queste serate che si ispirò per dipingere Terrazza del caffè la sera. Il caffè si chiama proprio “Le Soir” (la sera) e si trova tuttora al numero 11 di Place du Forum: sedendovi a uno dei suoi tavolini e osservando le vie del quartiere, con un po’ di immaginazione potrete rivedere il pittore che passeggia fantasticando sulle sue opere future.

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Place du Forum, Arles

5. Il lungofiume e altri luoghi del cuore di Van Gogh
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Van Gogh adorava passeggiare anche fuori dal centro e tra i suoi luoghi del cuore troviamo il lungofiume del Rodano, il ponte di Trinquetaille e il vecchio mulino di rue Mireille. Oggi per ritrovare questi scorci potete seguire un itinerario turistico segnalato che li attraversa uno ad uno.

6. La vita notturna di Van Gogh
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Di notte il passatempo preferito di Van Gogh era andare in giro lasciandosi incantare dal cielo, dalle stelle e dai riflessi della luna sul paesaggio. Non è un caso che i cieli stellati siano presenti in tutti i suoi quadri più suggestivi. Le lettere che Vincent scriveva al fratello Theo raccontavano le sue passeggiate, i suoi progetti e le sue opere, attraversate dal pensiero fisso di riprodurre su tela la notte e le sue meravigliose stelle. Spesso nelle lettere descriveva con cura i colori e le linee della notte.

Nel settembre del 1888 realizzò Notte stellata sul Rodano, un paesaggio notturno a pochi passi da casa sua, in cui le luci della città si riflettono sull’acqua. È un’opera che preannuncia la famosissima Notte stellata, realizzata un anno dopo, ispirata al panorama che il pittore ammirava dalla finestra del manicomio di Saint-Rémy.

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Notte stellata sul Rodano, 1888

7. La campagna provenzale nell’opera di Van Gogh
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Negli anni di Arles lo sguardo dell’artista andò anche oltre i confini della città e fu rapito dalla campagna circostante, disseminata di campi di girasoli, frutteti, ponti e casolari. Van Gogh trascorreva molto tempo all’aria aperta per dipingere o disegnare il paesaggio dominato dai toni del giallo e del blu.

8. Il ponte di Langlois o ponte Van Gogh
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Esplorando ogni angolo di Arles, l’artista osservava attentamente i punti di riferimento degli abitanti del posto, come il ponte di Langlois, chiamato oggi ponte Van Gogh. Si tratta di un ponte levatoio a due passerelle, situato sul canale che da Arles porta a Bouc. In questo ponte il pittore ritrovava qualcosa dei suoi amati canali olandesi. Forse per questo gli dedicò dieci opere tra dipinti e disegni.

Una curiosità: il ponte ritratto da Van Gogh e quello che possiamo vedere oggi a pochi chilometri dal centro di Arles non sono gli stessi. Quello attuale, infatti, è una ricostruzione dell’originale, che si trovava invece nei pressi di Fos ma che è andato distrutto.

9. Gli Alyscamps
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Nel periodo della loro convivenza, Van Gogh e Paul Gauguin visitarono insieme gli Alyscamps (“Campi Elisi” in provenzale), una necropoli di epoca romana che ispirò Van Gogh per i due splendidi quadri che ritraggono viali alberati. Tra questi c’è il celebre Les Alyscamps, foglie che cadono. Anche Gauguin restò affascinato dal luogo e lo ritrasse.

È interessante osservare come i due artisti abbiano trattato lo stesso soggetto in modo diverso: mentre Gauguin dipinse le rovine, Van Gogh spostò lo sguardo sul lato opposto, concentrandosi sui pioppi. Una differenza di prospettiva che spiega chiaramente le divergenze tra i due.

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_Perseo con la testa di Medusa (Benvenuto Cellini) – Von Hawobo in der Wikipedia auf Deutsch – Selbst fotografiert (Originaltext: selbst fotografiert), CC BY-SA 3.0 de, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=18095755_10. La Fondazione Vincent Van Gogh
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In questo giro di Arles sulle tracce di Van Gogh non può mancare una tappa finale alla Fondazione Vincent Van Gogh. La fondazione rende omaggio all’opera di questo grande personaggio mettendolo in relazione con l’arte contemporanea. Propone infatti mostre e workshop rivolti ad appassionati di tutte le età, proiezioni, visite guidate e stage. Se volete conoscere ancora più a fondo uno dei maggiori pittori dell’arte moderna, vi consigliamo un itinerario di mezza giornata tra Arles e il paesino di Les Baux-de-Provence, per visitare i suoi luoghi preferiti.

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