By Expedia Team, on July 26, 2017

I 5 migliori viaggi trekking nel mondo

Le mete più belle in giro per il mondo per un viaggio trekking. Dal Nepal alla Patagonia, 5 destinazioni per camminare tra sconfinati spazi della natura.​

Chi ama camminare e percorrere sentieri di montagna, almeno una volta nella vita ha certamente sognato di attraversare gli sconfinati spazi della Patagonia o di ammirare da vicino le maestose vette himalayane. Il richiamo di questi mondi lontani è inoltre amplificato dall’incontro con differenti popoli e culture, contribuendo a rendere un viaggio di questo tipo non solo un’entusiasmante avventura su sentieri di travolgente bellezza ma anche un’esperienza umana che sarà impossibile dimenticare. I sentieri, le montagne e le meraviglie della natura non mancano in tutti i continenti, ma queste sono le mete per noi più belle per vivere più intensamente i propri sogni!

### 1. Nepal. Sul tetto del mondo

Vero e proprio simbolo delle montagne di tutto il mondo, la catena himalayana ospita le vette più alte del pianeta e una discreta rete di tracce e mulattiere che consentono, anche a chi non è alpinista, di giungere ai piedi di cime dallo straordinario potere evocativo e dal grandissimo richiamo estetico. L’itinerario certamente più frequentato è il trekking del campo base dell’Everest, provvisto di lodge (o teahouse trek) alla fine di ogni tappa e ben tracciato. La presenza di moltissime agenzie di trekking e di gruppi organizzati (si consiglia in ogni caso di affidarsi a guide e portatori locali), rendono questo percorso molto frequentato, ma certamente giungere in vista della nera piramide della montagna più alta della Terra, dopo un emozionante cammino tra piccoli paesi, valli grandiose e picchi ghiacciati che si ergono contro un cielo cobalto, farà dimenticare l’affollamento e la fatica.

Per chi cerca maggiore solitudine esistono comunque molte altre possibilità di escursioni di più giorni, ad anello e in linea. Molto vario e sorprendente è per esempio il Circuito dell’Annapurna, che in tre settimane di cammino prevede l’attraversamento di ambienti molto differenti tra loro, dalla foresta fluviale agli altipiani desertici, dai ghiacciai alle praterie di alta quota, valicando un passo che supera i 5400 metri di quota.

Ricordatevi che tutti i trekking in Nepal si svolgono a quote molto elevate (normalmente raggiungendo quote tra i 3000 e i 5000 metri di altitudine) e quindi necessitano di adeguato acclimatamento e delle necessarie precauzioni dettate dall’altissima quota. Il periodo migliore per affrontare gran parte dei trekking in Nepal è l’autunno e in particolare i mesi di ottobre e novembre.

Nepal, le cattedrali di roccia e ghiaccio del tetto del mondo (foto pixabay)

Nepal, le cattedrali di roccia e ghiaccio del tetto del mondo (foto pixabay)

### 2. Patagonia. Una terra di contrasti

Chi vuole affrontare, anche in piena autonomia (se provvisto nella necessaria esperienza), escursioni e trekking fuori dai confini europei, può senza dubbio iniziare l’esplorazione delle montagne del mondo dalla Patagonia, regione australe tra Argentina e Cile. Qui infatti i principali itinerari ad anello così come gli itinerari che conducono alle mete più conosciute e frequentate, sono adeguatamente segnalati e presentano lungo il percorso spazi destinati al campeggio e all’accampamento. E’ il caso dell’Anello delle Torres del Paine, nell’omonimo Parco Nazionale, magnifico trekking di 10 giorni che permette di compiere il periplo di questo gruppo montuoso che appare all’orizzonte come una fiabesca fortezza di roccia, tra distese di arbusti pieganti dal vento, lagune cristalline e ghiacciai tormentati.

Più breve, nel medesimo gruppo, è il cosiddetto “Trekking a W” che in soli 4 giorni riesce a condensare, per gli escursionisti meno allenati o per quelli che hanno meno tempo a disposizione, le straordinarie sorprese di queste montagne.

Imperdibile è anche l’area del Fitz Roy, altra straordinaria selva di guglie di roccia rosata, sognata dagli alpinisti di tutto il mondo e magica visione per gli escursionisti che giungono sulle rive della Laguna Torre o della Laguna de Los Tres, dominate dai pilastri del Cerro Torre. Chi cerca l’estrema solitudine può inoltre spingersi ancora più a sud, verso la Terra del Fuoco, respirando ormai atmosfere e luci polari, in un viaggio fino alla fine del mondo su sentieri e percorsi senza dubbio più impegnativi e adatti soltanto a escursionisti più esperti.

A differenza dell’Himalaya, la Patagonia non presenta problemi legati all’altitudine, in quanto i trekking si svolgono quasi sempre sotto i 2000 metri d’altezza, ma necessita in ogni caso di attrezzatura adeguata a causa del freddo e del vento, che spesso accompagnano il cammino anche nel pieno dell’estate australe, tra dicembre e febbraio, momento ideale per compiere un trekking in Patagonia.

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Acque cristalline, ghiacciai e picchi rocciosi alla Laguna de Los Tres, ai piedi del Fitz Roy in Patagonia (foto pixabay)

Acque cristalline, ghiacciai e picchi rocciosi alla Laguna de Los Tres, ai piedi del Fitz Roy in Patagonia (foto pixabay)

### 3. Stati Uniti. I grandi Parchi Nazionali

I facili e brevi sentieri del Bryce Canyon e dell’Antelope Canyon sono certamente gli approcci escursionistici più frequentati nei grandi parchi nazionali dell’ovest degli Stati Uniti. Difficile non rimanere conquistati dalla sconfinata distesa di pinnacoli rocciosi modellati dall’erosione del Bryce o entrando tra le pareti “fluttuanti” e dai colori cangianti dell’Antelope, ma anche punti panoramici come il Dead Horse Point nell’Arches National Park o gli affacci sul celeberrimo Grand Canyon, restituiranno emozioni ugualmente indimenticabili. La stagione migliore per camminare tra questi immensi spazi della natura è il periodo tra maggio e ottobre.

Occorre però ricordare che in piena estate non solo è difficile trovare posto nei campeggi e nelle strutture ricettive a causa degli altissimi flussi turistici ma, in quasi tutti Parchi, le temperature sono molto elevate e quindi bisogna preventivare un’abbondante scorta d’acqua e affrontare le escursioni nelle prime ore del mattino e in quelle prossime al tramonto. In questo modo anche le luci e i colori saranno ancora più appassionanti da osservare e fotografare.

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Contemplando il Grand Canyon, simbolo dei parchi nazionali statunitensi (foto pixabay)

Contemplando il Grand Canyon, simbolo dei parchi nazionali statunitensi (foto pixabay)

### 4. Perù. Tutti i colori delle Ande

La scintillante Cordillera Blanca, con i suoi picchi ghiacciati e le sue luci abbaglianti, la vicina ed egualmente emozionante Cordillera Huayhuash, la più selvaggia Cordillera Negra, con le sue vette severe e i suoi spazi solitari, garantirebbero da sole itinerari (meglio se accompagnati da guide locali) adatti a soddisfare gli escursionisti più esigenti.

Se poi pensiamo al famoso e frequentato Inca Trail, che ha la sua spettacolare conclusione a Machu Picchu, al sorprendente e breve Salkantay Trek (3-4 giorni) o ai meno frequentati Lares Trek (sempre nei dintorni di Cuzco) e Choquequirao Trek, che conduce alla sconosciuta “sorella minore” di Machu Picchu, capiamo che le potenzialità escursionistiche di questo paese ricco di colori, luci e contrasti sono davvero sconfinate.

Inoltre sulla Cordillera Blanca sono presenti gli unici rifugi “alpini” della catena andina, gestiti dalla OMG italo-peruviana “Mato Grosso”, magnifico esempio di sinergia tra iniziativa locale e volontariato internazionale. Il periodo migliore per camminare tra questa esplosione di colori andini è tra giugno e settembre.

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Tra i colori delle montagne peruviane (foto pixabay)

Tra i colori delle montagne peruviane (foto pixabay)

### 5. Australia, dove regna la natura

Spesso si è portati a pensare che in un continente come l’Australia, dove la natura regna ancora in gran parte incontrastata e dove l’uomo si trova a confrontarsi con un ambiente affascinante quanto potenzialmente ostile, la possibilità di compiere camminate ed escursioni sia limitata. In verità tutti i grandi Parchi Nazionali australiani offrono la possibilità di compiere piacevoli camminate anche per gli escursionisti non particolarmente allenati ed esperti. Non si può partire che dal simbolo stesso dell’Australia, la montagna sacra delle popolazioni aborigene, Uluru-Ayers Rock: il periplo dell’enorme monolite è un’esperienza immancabile per chi raggiunge il “continente rosso”.

A pochi chilometri, molto meno frequentato ma ugualmente affascinante, è il trekking dei Monti Olgas-Kata Tjuta, mentre chi cerca maggiore solitudine e ambienti desertici di grande magnetismo può esplorare (sempre con la dovuta attenzione e restando sui sentieri segnalati) la catena dei Mac Donnel Ranges o il maestoso King’s Canyon. Uscendo dal cuore desertico dell’Australia chi vuole provare l’emozione di camminare nella foresta tropicale tra cascate, formicai giganti, pitture rupestri e piccoli laghi, ha a disposizione numerosi sentieri nei parchi nazionali di Kakadu e di Licthfield.

Infine, per chi vuole affrontare escursioni in ambienti meno severi e selvaggi, non mancano possibilità in zone meno remote ma ugualmente spettacolari, come le Blue Montains o l’area costiera del Victoria meridionale, lungo la Great Ocean Road.

La stagione migliore per camminare in Australia varia a seconda della zona che si vuole raggiungere, ma in generale l’inverno australe (giugno-settembre) è il periodo migliore per affrontare trekking in Australia, presentando temperature gradevoli nelle aree desertiche, minore presenza di pioggia e umidità nelle foreste del nord e in ogni caso condizioni meteo non rigide dell’aree più temperate. Un consiglio: non scherzate con la natura australiana, rispettate divieti e consigli, meglio evitare brutti incontri (coccodrilli, serpenti, insetti) e condizioni ambientali estreme!

Attraverso i Monti Olgas, nel cuore rosso dell'Outback australiano (foto pixabay)

Attraverso i Monti Olgas, nel cuore rosso dell’Outback australiano (foto pixabay)

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Foto di copertina: Sul Grand Canyon (foto pixabay)

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