By Expedia Team, on September 5, 2017

Alta Via del Granito: 3 giorni tra natura e Grande Guerra

L’itinerario dell’Alta Via del Granito​: 3 giorni di trekking nel cuore del gruppo di Cima d’Asta, immersi tra natura e storia

Ci sono cime di grande impatto estetico e nello stesso tempo di notevole importanza naturalistica e storica e che, nonostante questo, restano per anni “dimenticate”. E’ il caso di Cima d’Asta, magnifica cima di granito situata nel Trentino meridionale che, seppur situata a pochi chilometri in linea d’aria da valli molto frequentate (Val di Fiemme, Conca di Primiero e Valsugana), ha mantenuto intatto, come la vicina catena del Lagorai, il suo fascino di vetta isolata e solitaria, rimanenendo al di fuori dei grandi circuiti turistici ed escursionistici.

L’Alta Via del Granito, trekking di 3 giorni che si svolge sul versante meridionale del gruppo, permette di scoprire l’enorme patrimonio naturalistico, geologico e storico di quest’area. La brevità del percorso e la vicinanza d’accesso dalle città della Pianura Padana e dalle località turistiche trentine, permette di affrontare il trekking anche in un weekend lungo.

L’ottima segnatura dei sentieri e la presenza di un punto d’appoggio alla fine di ogni tappa, rende inoltre l’itinerario alla portata di molti escursionisti, anche se, in ogni caso, non occorre sottovalutare un trekking che complessivamente prevede 2500 metri di dislivello in salita e 15 ore di cammino. Naturale conclusione di questo itinerario ad anello sarebbe la salita a Cima d’Asta, riservata comunque a escursionisti esperti (facili roccette e un breve tratto attrezzato).

### Primo giorno. Da Malga Sorgazza al Rifugio Caldenave

La prima tappa parte con una ripida salita, subito ripagata dall’arrivo al Lago di Costa Brunella (artificiale ma comunque di un certo fascino) e successivamente a Forcella Quarazza, sovrastata da una piramide di granito. Aggirata la cresta di Cima Trento, si giunge al Forzelon di Rava da dove si consiglia di compiere una breve deviazione fino al Cimon Rava (2.436 m). Chi ha gamba ed energia può inoltre continuare a sud in direzione dello spettaccolare monolito di granito detto “il Frate” o verso la grandiosa gradinata scavata nella roccia del Tombolin di Rava, monumentale testimonianza dei tragici eventi della Prima Guerra Mondiale. Poi si continua il cammino fino a Forcella Ravetta, per pi scendere nell’erbosa Val di Rave fino al Rifugio Caldenave.

Il gruppo del Cimon di Rava dal Rifugio Caldenave (foto Hermann Hammer-Under Creative Commons CC BY 4.0-httpscreativecommons.orglicensesby-sa4.0-https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Gruppo_Cimon_Rava.JPG

Il gruppo del Cimon di Rava dal Rifugio Caldenave (foto Hermann Hammer-Under Creative Commons CC BY 4.0-httpscreativecommons.orglicensesby-sa4.0-https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Gruppo_Cimon_Rava.JPG

### Secondo giorno. Dal Rifugio Caldenave al Rifugio Brentari-Cima d’Asta

Questa è la tappa più lunga e fisicamente impegnativa del trekking. Lasciato il Rifugio Caldenave si lambiscono i piccoli laghi della Val dell’Inferno per poi salire alla panoramica Forcella delle Buse Todesche. Si costeggiano le creste del Cengello e di Cima Lasteati giungendo all’ennesimo piccolo valico, Forcella Magna, dove durante la Prima Guerra Mondiale arrivava una strada carrozzabile utilizzata per il trasporto dell’artiglieria dai militari italiani. Un altro spostamento fino a Passo Socede è l’ultima fatica di giornata perchè poi ormai il Rifugio Brentari è finalmente a portata di mano.

Lago di Forcella Magna (foto Stefano Petri-Under Creative Commons CC BY 3.0-httpscreativecommons.orglicensesby-sa3.0-https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Laghetto_di_Forcella_Magna_-_panoramio.jpg

Lago di Forcella Magna (foto Stefano Petri-Under Creative Commons CC BY 3.0-httpscreativecommons.orglicensesby-sa3.0-https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Laghetto_di_ForcellaMagna-_panoramio.jpg

### Terzo giorno. Da Rifugio Cima d’Asta a Malga Sorgazza e la salita a Cima d’Asta

L’ultima tappa è quasi interamente in discesa, su ottimo sentiero e strada forestale. Non presenta quindi difficoltà e l’ impegno fisico è molto modesto. Le energie possono essere dunque conservate per la più impegnativa salita a Cima d’Asta (2.847 m), che si compie in circa 1,30 h di cammino in salita (e circa 1 h in discesa) dal Rifugio Brentari. La salita non presenta particolari difficoltà tecniche ma non è alla portata di tutti. Dal rifugio si sale infatti fino alla Forzeleta, per poi scendere sul versante nord della montagna con un tratto attrezzato con corde fisse. Si risale quindi tra detriti, roccette e placche di granito (che possono essere scivolose dopo la pioggia) fino alla vetta. A inizio stagione è facile incontrare alcuni nevai che necessitano nel caso di ulteriore attenzione e di attrezzatura adeguata. In ogni caso, anche senza raggiungere la vetta di Cima d’Asta, l’Alta Via del Granito sarà un breve ma straordinario viaggio in uno degli angoli “da riscoprire” delle Alpi.

Lago di Cima d'Asta (foto iv78X-Under Creative Commons CC BY 2.0-httpscreativecommons.orglicensesby-sa2.0-https://www.flickr.com/photos/iv78x/9494476786

Lago di Cima d’Asta (foto iv78X-Under Creative Commons CC BY 2.0-httpscreativecommons.orglicensesby-sa2.0-https://www.flickr.com/photos/iv78x/9494476786

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#### Photo Credit

Foto di copertina: Cima d’Asta da sud (foto Hermann Hammer-Under Creative Commons CC BY 4.0-httpscreativecommons.orglicensesby-sa4.0-

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