Degustazione di Barolo da Milano - Scopri la regione vinicola più nascosta d'Italia
C'è un momento in cui le colline del Piemonte smettono di essere un paesaggio e diventano qualcosa di vivo.
Succede quando ti lasci alle spalle Milano.
La geometria della città si dissolve.
L'autostrada sale, l'aria si raffredda e l'orizzonte si trasforma in una lunga e morbida onda di vigneti.
Queste sono le Langhe, una terra plasmata da secoli di mani e stagioni.
Il terreno qui non è solo terra, è memoria.
Ogni filare di vite è stato curato, riparato, portato avanti da famiglie che non misurano il tempo in anni, ma in raccolti.
Ti addentri in queste colline con un comodo mezzo di trasporto, osservando il loro sviluppo lento, come se la terra si stesse presentando con grazia deliberata.
Il primo incontro è con un'azienda vinicola a conduzione familiare.
Non è uno showroom. Non è un marchio.
Un luogo dove il vino è ancora una conversazione tra terra e pazienza.
Entrerai nella cantina: l'aria fresca, le botti di rovere, il silenzioso ronzio della fermentazione.
E poi inizia la degustazione: sei espressioni della regione, ognuna più profonda, più stratificata, più radicata della precedente.
Tra questi: Il Barolo, conosciuto come il re dei vini italiani - potente ma elegante, un vino che si rivela lentamente, come una storia che viene raccontata solo a chi si ferma abbastanza a lungo per ascoltarla.
Dai vigneti, la strada si snoda fino ad Alba, una città che profuma di tartufo e nocciole tostate, dove le strade in pietra riecheggiano di mattinate di mercato e feste del raccolto.
Qui il cibo non viene preparato: viene coltivato, cacciato, raccolto.
In autunno, la Fiera del Tartufo Bianco riempie la città di una tranquilla riverenza.
Pasta fresca ai tajarin, un tocco di burro, una nevicata di tartufo bianco tagliato abbastanza sottile da lasciare che l'aroma salga e persista.
Ma anche in estate, Alba offre i suoi doni più semplici: tartufo nero, formaggi locali, Barbera in piccoli bicchieri condivisi su tavoli di legno.
La giornata si chiude con un castello arroccato su una collina, che sorveglia le valli come il tempo sorveglia la memoria.
Da qui, i vigneti si estendono in ogni direzione e, nelle giornate limpide, le Alpi si ergono pallide e lontane come una promessa.
Fai un ultimo respiro delle colline.
Un ultimo sguardo prima di voltarsi di nuovo verso Milano.
E qualcosa è cambiato, in modo silenzioso ma inequivocabile.
Non hai solo visitato il Piemonte.
L'hai inserito tu.
–Programma del martedì
Il martedì, quando il castello riposa, visitiamo La Morra, un villaggio panoramico sopra la valle del Barolo.
La vista qui è ampia e lenta: i vigneti che ondeggiano come onde, le Alpi che fluttuano lontano.
Altrettanto aperto.
Altrettanto vero.