By Expedia Team, on March 25, 2016

Gita fuori porta a Matera: dalle caverne della Gravina al mare

“Gita fuori porta fra i luoghi di interesse intorno a Matera: le grotte della Gravina, l’abbazia di Montescaglioso, Metaponto, l’oasi del bosco Pantano.

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### La Gravina, fra natura e storia

Dalla città dei Sassi, Capitale europea della Cultura 2019, ci dirigiamo verso sud, lasciando la SS 175 dopo circa sei chilometri per una pittoresca stradina che si snoda fra rocce e oliveti. Prima tappa della gita fuori porta è il dirupo della Gravina, che ci accoglie maestoso, quieto e terribile a un tempo, con profumi di timo e macchia mediterranea. È il regno del nibbio, del falco grillaio e del capo vaccaio, il più piccolo avvoltoio europeo, ma anche di istrici, volpi, tassi, ricci, faine e cinghiali. Mimetizzate nello strepitoso scenario naturale, si scorgono le tracce dell’insediamento umano nei secoli.

Il complesso dell’Ofra (A) e il villaggio Saraceno (B) offrono suggestive testimonianze della Matera non ancora urbanizzata: grappoli di grotte naturali affacciate sulla valle, con abitazioni arcaiche, cripte, ovili, cantine, neviere, cave di pietra, tombe e un interessante sistema di canalizzazione e recupero delle acque piovane.

La Gravina di Matera in direzione Montescaglioso. Foto R. Castellano.

La Gravina di Matera in direzione Montescaglioso. Foto R. Castellano.

### Montescaglioso e il gioiello dei benedettini

Spostandosi verso il mare, lungo la SP380, una sosta nel paesino di Montescaglioso (C), in cima a una collina, è d’obbligo: la medievale abbazia di San Michele Arcangelo (D) è certamente fra i monumenti da vedere nei pressi di Matera. La sua bellezza e imponenza raccontano l’ascesa dei benedettini intorno al 1000, favorita dai normanni, e la prosperità dei secoli successivi, con l’ampliamento del monastero e l’amministrazione di numerosi feudi. La storia dell’abbazia è legata alla vittoriosa cavalcata di Carlo III di Borbone, che soggiornò proprio qui durante il viaggio verso l’incoronazione come re delle Due Sicilie a Palermo. Prima di ripartire, con un’occhiata dal belvedere si abbraccerà tutta la valle.

Proseguendo si potrà ammirare la Difesa di San Biagio (E), una vasta area di interesse paesaggistico coperta da un bosco di leccio intervallato da friabili calanchi, tipici della Lucania.

Abbazia di San Michele Arcangelo a Montescaglioso. By Giuliano Buompastore (Own work)  , via Wikimedia Commons

Abbazia di San Michele Arcangelo a Montescaglioso. By Giuliano Buompastore (Own work)
, via Wikimedia Commons

### Metaponto e la sua area archeologica

Fra pini, eucalipti e aranceti, si giunge a Metaponto (F), antica colonia greca abitata da Pitagora. Fondata intorno al VII secolo a.C. nel fertile territorio tra il Bradano e Basento, crebbe grazie all’esportazione del grano, le cui spighe si ritrovano sulle monete come emblema della città. Di questa fiorente civiltà restano un tempio dorico dedicato a Hera – le Tavole Palatine, le rovine dei templi di Apollo, Atena e Afrodite e del kerameicos, il quartiere dei ceramisti. Un ricco patrimonio di reperti è conservato presso il Museo Archeologico.
Altro luogo di interesse a Metaponto è Torre di Mare (G), un insediamento fortificato costruito intorno all’XI secolo come difesa costiera. L’assetto attuale, influenzato da modifiche intervenute nel corso del tempo, mostra, oltre alla torre, le mura, la chiesa di San Leone, le dimore dei contadini e i locali per l’ospitalità dei viandanti.

Metaponto: Tavole Palatine, colonnato meridionale del tempio di Hera. Battlelight (own work), CC BY-SA 3.0 via Wikimedia Commons.

Metaponto: Tavole Palatine, colonnato meridionale del tempio di Hera. Battlelight (own work),
CC BY-SA 3.0 via Wikimedia Commons

### L’oasi marittima del bosco Pantano

Prendiamo la SS106 e a Policoro seguiamo le indicazioni per la riserva naturale del bosco Pantano (H), un angolo incantato che ha affascinato i viaggiatori fin dai tempi del Grand Tour. Si tratta di un raro esempio di foresta planiziale che si estende fino al mare seguendo le anse del fiume Sinni. È abitato da numerose specie di uccelli, lontre, martore e vi nidificano le tartarughe marine. In fondo al sentiero, la sabbia dorata e lo Ionio dai riflessi smeraldini.

Una piccola sosta nella vicina Bernalda permetterà di recuperare le energie per il ritorno: alla Pasticceria del Corso la specialità è la scorzetta, squisito pasticcino croccante a base di nocciole e cioccolato.

#### Photo credit

Foto di copertina: Foce del fiume Sinni – Di Pufui Pc Pifpef I – Opera propria, CC BY 2.5, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=10516299