Questa mostra deve essere vista per essere compresa e non c'è abbastanza spazio qui per spiegarla nel dettaglio. Di seguito troverai piuttosto alcuni punti salienti delle numerose mostre che attireranno la tua attenzione. La mostra principale è un racconto epico, completo, chiaro e cupo che occupa 20 stanze disposte su entrambi i lati del lungo corridoio, che a sua volta contiene esposizioni della vita quotidiana durante la guerra. Dalla prima sala con uno schermo semicircolare che mostra l'ascesa dei regimi totalitari in Europa, tutto è leggibile e meticolosamente studiato e presentato.

L'intera storia della guerra in Polonia, in Europa e oltre, viene trasmessa a livello geopolitico, militare e personale e gli oggetti che contiene vanno dalla pipa di Stalin a un carro armato Sherman, passando per le chiavi delle case degli ebrei e una macchina Enigma. La mostra inizia con la conoscenza dei retroscena della guerra. Nel caso di Danzica, è indubbiamente legato alla conclusione della Prima Guerra Mondiale e al Trattato di Versailles, che lasciò la città in un limbo politico, non governata né dal nuovo stato polacco né dalla Germania, che aveva governato la Polonia nei 146 anni precedenti alla spartizione. Questo dà il tono a gran parte del resto della mostra. La storia della guerra, raccontata sullo sfondo della storia della Polonia e, ancora più nello specifico, della storia di Danzica. Imparerai a conoscere la Polonia dell'anteguerra e la sua posizione precaria, stretta tra una Germania aggressiva a ovest e un'Unione Sovietica aspra e vendicativa a est. Vedrai che dopo anni di acquiescenza a Hitler da parte dell'Occidente, la Polonia divenne il primo paese a rifiutarsi di cedere alle richieste del dittatore tedesco di incorporare Danzica nel Reich tedesco, creando la scintilla che diede il via alla Seconda Guerra Mondiale.

Sono i riferimenti alle persone reali, non solo alle statistiche dei morti, e alle storie umane di sopravvivenza e di eroismo che fanno davvero effetto. Ti viene mostrato che la Seconda Guerra Mondiale non riguarda solo le battaglie e gli eroi. La Seconda Guerra Mondiale è anche lavoro forzato, tortura, omicidio e distruzione di persone e di spirito. È opportuno che questo museo sia stato costruito in Polonia, poiché nessun popolo ha sofferto tanto quanto quelli che vivevano sul territorio polacco. E se c'è un messaggio che emerge chiaramente da questa mostra, è quello esposto a grandi lettere bianche a Westerplatte, dove furono sparati i primi colpi: ““Mai più guerra”“.