Colline Monferrato: 5 itinerari tra borghi, castelli e vino
“Alla scoperta delle colline del Monferrato con 5 itinerari tra tradizioni, storia, buon cibo e vini superbi
Una stradina di terra bianca si snoda tra colline verdissime, frazionate ordinatamente dalla mano dell’uomo in tante porzioni di terra coltivata a vite, con i noccioli e i boschi di roverella e frassino a far da sfondo, mentre i piccoli borghi, dalla bellezza storica inestimabile, si succedono come tanti feudi medievali su di un territorio unico e straordinario: il Monferrato.
Situato in Piemonte, tra le province di Asti e Alessandria, il Munfrà, come viene chiamato in dialetto, è una regione ricca di tradizioni, storia e meraviglie enogastronomiche, tanto da aver ottenuto nel 2014, insieme con le vicine Langhe ed il Roero, il riconoscimento di Bene Patrimonio dell’Umanità Unesco. I 5 itinerari che proponiamo vi porteranno a scoprire il meglio che questa terra ha da offrire!
### 1. Alla scoperta del territorio e dei suoi borghi più belli
Le colline, caratterizzate dai pendii dolci colorati dal trascorrere delle stagioni, dominano il paesaggio nella parte centrale della regione. Dalla Valle Ghenza a Castagnole Monferrato, paese del vino Ruchè, passando per il Vignalese e percorrendo la strada della Mandoletta si ammirano Rosignano, Cella Monte e Frassinello, piccoli borghi circondati dalla quiete dove visitare i famosi Infernot, le tipiche grottine scavate sotto le case dove venivano conservati i vini.
E poi Asti, cittadina medievale importantissima e splendidamente conservata, con il famoso palio e le tante attrattive turistiche legate all’enogastronomia, dove perdersi per le vie del centro ad ammirare i palazzi e le chiese.
Il Monferrato, ai confini settentrionali, è anche pianura, risaie e ambiente fluviale. Casale Monferrato, capitale della regione, dal passato glorioso e bagnata dal Po, è una tappa obbligata. Il centro storico con i suoi palazzi, il Duomo e la torre civica, sono un esempio mirabile di barocco casalese. Ed è qui che si può apprezzare l’area risicola più grande d’italia, che si estende proprio tra Piemonte e Lombardia.
Spostandosi verso sud, arrivando a lambire la Liguria, si incontra l’Alto Monferrato. Acqui Terme, nota per le sorgenti termali curative, Novi Ligure, definita la piccola Genova e Gavi con il famoso Forte e l’impianto medievale perfettamente fedele al passato, sono solo alcuni dei tanti piccoli tesori che si possono visitare da queste parti.
### 3. Le strade del Vino
Un viaggio nel Monferrato non potrebbe definirsi tale senza un’approfondita esplorazione del meraviglioso mondo dell’enogastronomia locale! Il vino è il grande protagonista di questo itinerario, ma non mancano le delizie di una cucina antica e profondamente radicata al territorio, prevalentemente contadino, dove la bontà e la semplicità degli ingredienti hanno creato nei secoli vere opere d’arte.
Vino quindi, centinaia di cantine e di produttori, qualità sopraffina e grandissima varietà. Cominciamo dalla Strada del Vino Alto Monferrato, un percorso che tocca i tre grandi centri della zona: Acqui Terme, dove vengono prodotti il Dolcetto e il Brachetto, Ovada con i suoi vitigni di Barbera e Novi Ligure dove invece regnano i bianchi come il Cortese, il Gavi ed il celebre Moscato. Percorso in autunno, questo itinerario da il meglio di sé, un paesaggio incendiato dai colori e profumato dal tartufo!
Spontandoci verso Asti percorriamo la Strada del Vino Astesana, che si snoda tra i comuni di Canelli, Nizza Monferrato, Rocchetta Tanaro e Calosso. Barbera, Grignolino, Ruchè, ma soprattutto spumante e grappa! E ancora, se non bastasse, la Strada del Vino Monferrato che tocca ben 73 comuni della zona, per completare un’offerta vinicola davvero ampia e apprezzata in tutto il mondo.
E se al termine dei nostri itinerari dovesse girarvi un pò la testa, bene, è ora di mettere qualcosa sotto i denti! E allora salami, formaggi, tartufi, la famosa bagna cauda, piatto simbolo della regione, gli agnolotti, la finanziera, il fritto misto alla piemontese e ancora una lista infinita di bontà aspettano di essere gustate nel Monferrato.
### 4. Itinerari nella natura a passo lento, in bicicletta o a piedi
Se tutto questo bere e mangiare vi sta facendo sentire in colpa non temete, è ora di smaltire gli eccessi e mettersi in moto alla scoperta dei parchi della zona!
Il Parco Naturale del Sacro Monte di Crea si sviluppa intorno all’omonimo monte e si articola in un percorso composto da 23 cappelle e 5 romitori. Natura e devozione si uniscono in una passeggiata che vi porterà alla scoperta di un ecosistema unico e protetto, mentre sullo sfondo si può ammirare l’area monferrina del Po.
E proprio intorno al fiume, la Regione ha istituito l’ Area Protetta del Po vercellese-alessandrino, composta da ben 8 riserve naturali visitabili grazie ai rispettivi percorsi cicloturistici che seguono il corso del fiume da Crescentino a Valenza. Il centro visite del Parco, presso la Cascina Belvedere, offre uno sguardo interessante sull’ambiente fluviale e promuove l’educazione ambientale.
Il Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo si trova invece in Alto Monferrato al confine tra Liguria e Piemonte. Gli itinerari a piedi sono numerosissimi e vi faranno scoprire luoghi meravigliosi ricchi di flora e fauna protetta come ad esempio il biancone, l’aquila simbolo del parco ed oggi a rischio estinzione.
### 5. Viaggio tra arte e musei
Un capitolo importante del nostro viaggio in Monferrato è dedicato ai suoi numerosissimi musei. Partendo da Casale si può visitare il Museo Civico e Gipsoteca Bistolfi che nelle sue sale contiene importanti testimonianze storiche della città ed un notevole patrimonio artistico piemontese e lombardo.
Spostandosi a Cella Monte troviamo l’interessante Ecomuseo della Pietra da Cantone nel quale viene raccontato il paesaggio e la vita del Monferrato attraverso riferimenti storici e sociali strettamente legati all’agricoltura e ai suoi prodotti. A Novi Ligure incontriamo un museo un po diverso dal solito, si tratta del Museo dei Campionissimi, un sorta di omaggio alla bicicletta, al ciclismo ed ai suoi protagonisti. Filmati, opere multimediali e cimeli rendono la visita piacevole e appassionante.
Un’altro sguardo sulla vita contadina ci è offerto dal Museo della Civiltà Contadina di Castagnole delle Lanze dove sono stati ricostruiti gli ambienti di lavoro e quelli domestici di un tempo, per far rivivere al visitatore la società del secolo scorso. Infine, per concludere il nostro itinerario, un’altra tappa importante è il Museo del Risorgimento di Asti. Riaperto al pubblico nel 2012 si offre come importante riferimento per la memoria storica della città dal risorgimento, appunto, alle vicende legate alle guerre mondiali.
LEGGI ANCHE: 5 itinerari nelle Langhe tra castelli, filari e noccioli!
#### Photo Credit
Foto di copertina: Veduta di Portacomaro – Di Neq00 – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://www.expedia.it/explore/15-cose-da-vedere-nelle-langhe-tra-borghi-rocche-e-vigneti)**”
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