Villa Malaparte a Capri: la casa che ha sedotto il cinema

“Al festival di Cannes l’Italia è nel poster: la storia di Villa Malaparte a Capri, ideata dallo scrittore Curzio Malaparte e amata da Jean-Luc Godard.

Non ci saranno film italiani in gara al Festival di Cannes 2016, se si esclude _Pericle il Nero_con Riccardo Scamarcio nella sezione Un certain regard, ma l’Italia sarà comunque in primo piano durante tutta la manifestazione.

Merito del poster ufficiale della kermesse che ha al centro una villa di Capri dalla storia, e forma, molto particolare. Si tratta di Villa Malaparte, un edificio dal design curioso che da anni attira studenti e appassionati di architettura da tutto il mondo oltre ai numerosi turisti che ogni estate arrivano nell’isola alle porte di Napoli.

La sua caratteristica principale è quella di avere un’enorme scalinata vicino la porta d’ingresso che permette di salire sul tetto e da lì godere dell’incredibile panorama. L’abitazione si trova a Punta Massullo, nella parte est del comune di Capri ed è posizionata sopra una scogliera immersa nel verde dei pini marittimi e circondata dal mar Mediterraneo.

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Fu lo scrittore Curzio Malaparte, autore di romanzi come La pelle e Kaputt, a idearne la struttura e a commissionare il progetto all’architetto Adalberto Libera. L’artista cercava un rifugio per se stesso così da poter scrivere in pace e rilassarsi, mai avrebbe immaginato che la struttura sarebbe diventata col tempo un esempio di design modernista.

Uno dei primi a innamorarsene fu il regista francese Jean-Luc Godard che volle ambientare lì il suo film Il disprezzo nel 1963 con protagonisti Brigitte Bardot e Michel Piccoli. È proprio una scena di quella pellicola a essere rappresenta nel poster del Festival di Cannes 2016.

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La villa Malaparte a Capioltre a essere famosa per la sua terrazza unica al mondo, è spesso presa a esempio come edificio perfettamente inserito nell’ambiente, senza modificare o invadere il paesaggio in cui è avvolta. A differenza di quanto fatto con i tristemente noti ecomostri, Malaparte si impegnò a costruire la villa in mezzo alla natura lasciando intatto lo spazio circostante per la flora e la fauna locale.

La casa è accessibile solo da una piccola stradina sconosciuta ai più e al momento non è purtroppo visitabile dal pubblico perché abitata dagli eredi dello scrittore. Ci si può comunque avvicinare alla struttura e ammirarla da poco lontano, osservando il suo profilo eccezionale.

“Casa come me” l’aveva soprannominata Malaparte per evidenziare la sua forma speciale e l’isolamento del luogo in cui l’aveva fatta costruire. Il colore rosso dell’edificio fu appositamente scelto dall’autore per metterla in risalto in mezzo al verde degli alberi e al blu del mare, anche se negli ultimi tempi il vento ha corroso in parte le mura della casa.

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Sovrastante il promontorio su cui è poggiata, quasi come una continuazione naturale della stessa roccia, le finestre ai tre lati permettono di osservare ognuna con un’angolazione diversa il golfo in cui si specchia.

La villa è riconosciuta ormai come un’opera d’arte e sicuramente dopo la scelta del Festival di Cannes 2016 di usarla per la promozione della rassegna cinematografica viaggiatori da ogni parte del mondo faranno di tutto per vederla dal vivo. Fino a qualche anno fa non molto conosciuta, Casa Malaparte è diventata col tempo un’altra attrazione di Capri**, al pari dei Faraglioni e della stupenda Grotta Azzurra.

#### Photo Credit

Foto di copertina: Villa Malaparte a Capri – CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=1004975“