Cosa significa essere vegan: le basi della dieta vegetale
“Storia e informazioni sul veganismo: dalle origini alla filosofia, dagli ingredienti ai dati di un’ascesa travolgente
Ormai non c’è ristorante che non abbia opzioni “vegan” nel menu né è possibile organizzare una cena fra amici senza chiedere a qualcuno dei commensali se sia vegano. Ma cosa si intende esattamente con veganismo?
Se i vegetariani sono in giro da più anni e bene o male tutti sanno cosa vuol dire seguire questa pratica che preclude il consumo di carne in cucina, con l’arrivo della cultura vegan può nascere la curiosità su cosa sia e quali scelte comporti questa filosofia.
Innanzitutto, la maggiore differenza col vegetarianismo è proprio nella definizione: essere vegani è uno stile di vita, non solo una dieta.
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I vegetariani, le cui origini si spingono fino a Pitagora nel 450 a.C., hanno tolto la carne dai loro pasti mentre i vegani non hanno a che fare con prodotti derivati da animali. Dunque, zero consumazione di prodotti alimentari come il latte, il miele o le uova.
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E questa filosofia va vissuta non solo a tavola, ma in ogni aspetto della loro vita. Si tratti di cibo, pelle per indumenti, medicine o cosmetici testati su animali e altri prodotti di vario genere, gli aderenti al veganismo ne rifiutano l’utilizzo.
Il concetto di vegan nacque nel 1944 quando dei soci di un club vegetariano inglese decisero di togliere dalla loro dieta anche latte e uova.
Chi si ispira al veganesimo solo per quanto concerne lo stile alimentare si può definire una persona che si alimenta al 100 per cento vegetale. Ma guai a pensare che i pasti vegan siano solo insalate fredde e qualche semplice frutto.
Grazie alle scoperte della scienza e alla diffusione di prodotti importati da ogni parte del mondo, la dieta vegana non ha nulla da invidiare alle altre ricette. Le proteine associate al consumo di carne vengono sostituite da cibi come il tofu (fatto con la soia), il seitan (derivato dal glutine del grano), la quinoa (una pianta tipica del Sud America) e altri alimenti ormai diventati di uso comune.
Cereali, legumi, alghe e farine di vario genere possono essere combinate in molti modi per ricreare i pasti tipici della tradizione, anche quella mediterranea. La pizza con la farina di cavolfiore o la parmigiana con il tofu potrebbero accontentare anche i palati più esigenti.
I progressi della scienza hanno permesso di scovare valide alternative alla carne nelle piante ricche di proteine e altri nutrienti necessari all’organismo umano. Secondo i dati di AssoVegan in Italia, i vegani sono abbondantemente oltre il milione di unità, con un aumento che fino allo scorso anno era di circa il 15 per cento. Negli ultimi mesi si conta un incremento di oltre 10.000 persone che ogni settimana cambiano il proprio regime alimentare e di vita seguendo le giuste indicazioni.
“Il consiglio è di non precipitare la sostituzione dei prodotti animali: alcune persone li eliminano da un giorno all’altro senza alcun problema, ma per altri farlo gradualmente è la soluzione migliore,” sostiene la dottoressa Sabina Bietolini, biologa e nutrizionista. “Senza dubbio, è opportuno inserire quotidianamente frutta a guscio e semi oleosi, altro importante accorgimento è l’uso del succo di limone su legumi e verdure cotte e crude per aiutare l’assorbimento del ferro da vegetali. Sarà l’organismo stesso a guidare verso gli alimenti più adatti ai vari momenti della giornata.”
È consigliabile l’integrazione di vitamina B12** per chi si avvicina al veganismo, ma chiunque, come specificato dagli esperti, può voltare pagina e abbandonare i soliti pasti per rivolgersi a una dieta colorata, nutriente, povera di zuccheri semplici e grassi saturi e, soprattutto, cruelty-free come quella vegan.”
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