By Expedia Team, on August 10, 2015

I 10 paesi “Bio” dell’Expo 2015: un viaggio nel Mediterraneo

“Esposizione Universale dell’alimentazione sostenibile che “nutre il Pianeta”, Expo 2015 apre le porte alle nuove frontiere del biologico.

### Il Cluster Bio-Mediterraneo

Il Cluster Bio-Mediterraneo celebra la ricchezza e la biodiversità di un territorio ricco di prodotti naturali. A far conoscere la dieta mediterranea, Patrimonio Culturale UNESCO, contribuiscono le esperienze “bio” di dieci Paesi.

### 10. Albania

Ricca di sapori forti e prodotti nutrienti, la cucina albanese è soprattutto convivialità e accoglienza, come testimonia una frase che gli albanesi sono soliti dire: “Shtëpia është e Zotit dhe e Mikut” (“La mia casa appartiene a Dio e all’ospite”). Sulle tavole delle famiglie albanesi, infatti, è all’ospite che viene destinato il cibo migliore, anche se questo significa privarne i padroni di casa. Il padiglione dell’Albania celebra dunque l’ospitalità assieme alla sua ricca tradizione agricola e biologica.

### 9. Algeria

Courtesy of Expo 2015/Daniele Mascolo

Dall’incontro tra un patrimonio di tradizioni antiche e uno sviluppo tecnologico sostenibile nascono prodotti naturali come frutta, verdura e pesce. All’interno del padiglione, i più golosi possono assaggiare i piatti tipici come l’immancabile cous cous.

### 8. Egitto

Il padiglione dell’Egitto propone un viaggio alla scoperta dei memi, ingredienti e alimenti tradizionali, oltre a proporre piatti tipici, leggeri ma saporiti.

### 7. Grecia

Ricchezza e semplicità sono le parole chiave della cucina tipica greca; oltre a conoscerne tutti i segreti attraverso istallazioni multimediali, gli ospiti possono fermarsi ad ammirare il giardino botanico e acquistare i prodotti tipici, a cominciare dal buonissimo olio d’oliva.

### 6. Libano

Il Libano, “perla della cucina araba” presenta i suoi prodotti tipici in un’allegra fusione d’arte: dalla poesia alla pittura, dalla danza al teatro. I visitatori possono assistere in diretta ai processi di lavorazione del vino o dell’olio di oliva.

### 5. Malta

Courtesy of Expo 2015/Daniele Mascolo

Terra di aromi e di sapori, l’isola di Malta è famosa soprattutto per il suo miele pregiato, un prodotto utilizzato fin dall’antichità e disponibile in diverse varietà.

### 4. Montenegro

Beneficiando della posizione geografica e del clima favorevole, il Montenegro vanta una produzione agricola ricca e variegata che viene valorizzata all’interno del padiglione.

### 3. San Marino

Mostre, show-cooking e food-tasting guidano i visitatori del padiglione di San Marino alla scoperta delle filiere di carne, grano, latte, miele, olio e vino.

### 2. Serbia

Il percorso La Serbia del biologico propone una riscoperta della cucina naturale e tradizionale nonché dei prodotti della terra, come i lamponi.

### 1. Tunisia

Circondati da palme da dattero e di melograno, gli ospiti del padiglione possono assistere all’irrigazione dei campi e alla raccolta dei prodotti della terra, degustando infine i piatti tipici della cucina tunisina.

### Il Biodiversity Park

In corrispondenza della Porta Est, si staglia il Biodiversity Park, un’area tematica dedicata all’eccellenza italiana nei settori dell’agroalimentare e dell’ambiente; al suo interno, il Padiglione del Biologico e del naturale propone, attraverso esposizioni, mostre e riproduzioni del “paesaggio biologico” italiano, una strategia alternativa per Nutrire il Pianeta in maniera sostenibile. Tradizione e modernità s’incontrano nelle sei aeee tematiche (Allevamento, Frutta e ortaggi, Erboristeria e Benessere, Olio e vino, Semi, Cereali e Legumi, Servizi e Tecnologie), proponendo un approccio eco-sostenibile e proiettato verso il futuro. Nel Biodiversity Park non mancano un’area dedicata allo shopping, il biomarket realizzato in collaborazione con NaturaSì e un punto ristoro Cucina e Pizza Biologica.

### A Piazza Italia

Courtesy of Expo 2015/Daniele Mascolo

Un angolo Bio Expo non può mancare nell’immenso spazio riservato all’Italia. Lungo il cardo, si alternano realtà italiane che portano avanti una politica produttiva improntata sul rispetto dei cicli naturali; tra queste, piccole aziende vinicole e importanti associazioni come Coldiretti.”