By Expedia Team, on February 15, 2017

Itinerario nelle valli di Pordenone tra borghi in pietra e natura selvaggia

“Un paesaggio naturale di fiumi, laghi, grotte e montagne ed antichi borghi con le tipiche case in pietra. I dintorni di Pordenone sono tutti da scoprire!

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La montagna pordenonese, schiacciata alle spalle dall’imponenza delle Dolomiti, ormai è famosa. Merito del suo cantore, Mauro Corona, scultore, alpinista ma soprattutto scrittore. Le montagne della Valle del Vajont e della Valcellina, nei suoi libri, diventano poesia: la Cima Lasta, il Passo di Sant’Osvaldo, la Val Zemola e il Monte Cornetto si animano per diventare protagonisti, regalandoci un’immagine lirica, affettuosa, delicata, di queste montagne.

### 1. I colori meravigliosi del Lago di Barcis

Un tour ideale può partire da Barcis (1), in Valcellina, con il suo scenografico lago, famoso per il colore meraviglioso, che va dal verde smeraldo al celeste più puro, delle sue acque, e proseguire, sulla scia dell’acqua, lungo la Val Cosa.

Il lago di Barcis - Tour nella provincia di Pordenone - By Fabrice Gallina

Il lago di Barcis – Tour nella provincia di Pordenone – By Fabrice Gallina

### 2. Alla scoperta della Val Cosa

Qui si scoprono le Grotte di Pradis (2), una profonda e scenografica forra scavata nel corso dei millenni dal Torrente Cosa nella bianca roccia calcarea. Ci sono le grotte, con archi naturali e cascate, e una zona dove le acque, tumultuose, formano un sorprendente orrido. La zona si scopre passeggiando tra grotte e passerelle sospese, senza dimenticarsi una tappa al Museo della Grotta, per scoprire la preziosa geologia della zona.

### 3. Il fascino naturale della Forra del Cellina

Seguendo il corso delle acque, si arriva alla Riserva naturale della Forra del Cellina (3). E’ un canyon scolpito dal Torrente Cellina, un luogo forte, intenso. Nel suo tratto più meridionale, tra Barcis e Montereale Valcellina, grazie alla “vecchia strada” lo si può ammirare da vicino, immergendosi letteralmente tra le sue gole, le sue acque cristalline e la forra, scavata tra la Pala d’Altei e il Monte Fara.

Il paesaggio del Fiume Cellina nelle Dolomiti Friulane - By Luciano Gaudenzio

Il paesaggio del Fiume Cellina nelle Dolomiti Friulane – By Luciano Gaudenzio

### 4. Le vallate selvagge delle Dolomiti Friulane

Chi cerca il silenzio, la tranquillità, i grandi paesaggi, deve spingersi verso il Parco delle Dolomiti Friulane (4), quasi 37.000 ettari di natura forte e fiera divisi tra otto comuni. Il parco occupa il settore occidentale del comprensorio montuoso che sovrasta l’alta pianura friulana, racchiuso tra i fiumi Tagliamento e Piave. Ciò che lo contraddistingue, e che ne fa uno dei punti di forza della montagna pordenonese, è l’elevato grado di “wilderness” delle sue estese vallate, dove la biodiversità è notevole.

### 5. Le incredibili vette della Val Cimoliana

Una delle attrattive di punta del parco è la Val Cimoliana (5), nell’alta Valcellina, una vallata di 18 chilometri modellata dalle erosioni glaciali, dove cime e torrioni creano incredibili sculture naturali. La più famosa tra queste è il Campanile di Val Montanaia, una guglia al centro della vallata, in una posizione unica, una parete che per le sue pendenze da record ha fatto la storia dell’alpinismo.

Il Campanile della Val Montanaia - By Mario Verin

Il Campanile della Val Montanaia – By Mario Verin

### 6. Le antiche tradizioni della Val Colvera

Ma non c’è solo il parco con la sua natura. La Val Colvera è luogo silenzioso e solitario, ancor oggi testimone di antiche tradizioni, con borghi che paiono uscire da un libro di storia. A Frisanco (6) e Poffabro (7) si possono ammirare le caratteristiche costruzioni in pietra, a più piani, dai ballatoi a graticcio, tra gli esempi meglio conservati della tradizionale architettura rurale dell’arco alpino. Poffabro, che dei due paesi è la frazione, vanta il santuario ottocentesco della Beata Vergine della Salute. A Frisanco, sede comunale, c’è un prezioso centro visite, utile per scoprire quanto la lavorazione del latte fosse fondamentale in questi borghi.

### 7. Dal Castello di Toppo sulle tracce della storia

Merita una visita anche Toppo (8), una frazione del vicino paese di Travesio, con i ruderi del suo possente castello, da cui si gode una vista straordinaria. Scendendo a Toppo ci si può dedicare al percorso dei masi, per scoprire i nuclei originali di questa borgata.

### 8. La bellezza di Erto e Casso in memoria del Vajont

E ancora, puntando verso il Veneto, Erto e Casso (9) e la storia più recente, quella della frana nella diga del Vajont, del 1963. La frana, 270 milioni di metri cubi di terra caduti dal Monte Toc, è ancora lì, ad eterna testimonianza della scelleratezza dell’uomo. Sono ancora lì, fortunatamente, anche Erto e Casso con i loro centri storici praticamente intatti. Scrigni di bellezza che, da poco, sono tornati ad essere veramente vivi.

Erto come appare oggi dopo la tragedia del Vajont - By Fabrice Gallina

Erto come appare oggi dopo la tragedia del Vajont – By Fabrice Gallina

#### Photo credit

Foto di copertina: Il lago di Barcis – Tour nella provincia di Pordenone – By Fabrice Gallina”