Tour nella Thailandia del Nord, verso il Triangolo d’oro
“Avventura? Thailandia del Nord! Antiche città come Chiang Mai, Chiang Rai e il Triangolo d’Oro, dove si incontrano i confini di Thailandia, Laos e Myanmar.
Come per tanti turisti, anche il mio viaggio nella Thailandia del Nord è nato dall’irresistibile richiamo del Triangolo d’Oro e di antiche città come Chiang Mai e Chiang Rai. Ben presto, però, la mia curiosità e l’amore per questo Paese mi hanno portato ad allontanarmi dagli itinerari più battuti per scoprire una natura ancora selvaggia, parchi nazionali incontaminati e vallate remote, che sono un vero paradiso per chi ama il trekking e le attività outdoor.
Con questa breve guida, frutto della mia emozionante esperienza, voglio portarvi alla scoperta di una delle regioni più belle del Sud est asiatico, una meta obbligatoria per chiunque ami viaggiare.
### Chiang Mai, la capitale del Nord
Chiang Mai, la seconda città della Thailandia, vi accoglie con un traffico caotico e la spiritualità di decine di templi buddisti, eredità del glorioso passato dell’antica capitale del regno Lanna Thai. Per raggiungere il tempio più famoso, il Wat Phrathat Doi Suthep, che sorge in cima a un monte fuori città, preparatevi a salire una scalinata di oltre 300 gradini, ma ne vale decisamente la pena. Arrivati in vetta, il tempio vi si presenterà in tutta la sua magnificenza, con il grandioso chedi dorato che brilla al sole e un panorama spettacolare sulla città e la vallata.
La principale attrazione di Chiang Mai resta comunque il Night Bazar, il rutilante mercato notturno che ogni sera dopo il tramonto invade le vie del centro con centinaia di bancarelle. Oltre a ogni genere di paccottiglia, magliette e orologi taroccati, qui potete trovare a poco prezzo anche i tipici oggetti dell’artigianato locale, come scatole laccate, ombrellini di bambù decorati, ceramiche e sculture in legno. Per souvenir davvero originali, cercate gli stand delle tribù delle colline che vendono splendidi tessuti e abiti ricamati. Inutile dire che la contrattazione è d’obbligo, anzi è parte del divertimento.
### Trekking nel Parco Nazionale Doi Inthanon
Se amate l’avventura, un trekking nel Parco Nazionale Doi Inthanon, il più esteso della Thailandia, è un’esperienza da non perdere, meglio se in compagnia di una guida esperta. Percorrendo i sentieri nella giungla dove fioriscono le orchidee selvatiche, potete raggiungere la vetta del Doi Inthanon, che con i suoi 2565 metri è il monte più alto del paese, rinfrescarvi presso le suggestive cascate di Mae Klang e Vachiratharn e, non ultimo, visitare i villaggi delle tribù di collina immersi nella foresta.
Questo è il territorio dei Karen, popolazione giunta dalla Mongolia ai tempi di Gengis Khan, che ha mantenuto i propri costumi e tradizioni. Ma sparpagliati nelle vallate settentrionali si trovano anche comunità di Lahu, di origini tibetane, Yao, riconoscibili dall’elegante turbante nero portato dalle donne, Akha, che indossano vistosi copricapi, e Lisu, considerati i “pavoni delle colline” a causa dei costumi dai colori sgargianti. Naturalmente, più i villaggi sono distanti dalle città e difficili da raggiungere, più sono autentici e poco turisticizzati.
L’incontro con queste popolazioni è già un’esperienza emozionante, ma se volete conoscere più da vicino la loro cultura e stile di vita, potete soggiornare al Lisu Lodge di Mae Tang, un progetto di turismo eco-sostenibile gestito dagli abitanti di etnia Lisu del vicino villaggio, ai quali vanno parte dei proventi dell’ospitalità.
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### Lo stravagante “Tempio Bianco” di Chiang Rai
La strada verso il Triangolo d’Oro passa inevitabilmente da Chiang Rai, cittadina costellata di templi. Tra cui il Rong Khun Temple, che non è il più antico, né il più mistico, ma di gran lunga il più bizzarro, non solo della città, ma di tutta la Thailandia. Se non ricordate il nome, basterà chiedere in giro o al tassista del White Temple (Tempio Bianco) e tutti sapranno indicarvelo.
Come potete facilmente intuire dal nome, si tratta di una costruzione di un bianco immacolato, accentuato da migliaia di specchietti che riflettono il candore delle decine di statue stravaganti, poste a decorazione dell’esterno. Per contrasto l’interno è ricoperto di affreschi coloratissimi, ma non aspettatevi scene della tradizione buddista, bensì dipinti ispirati a personaggi e fatti del mondo contemporaneo. Insomma, un vero trionfo del kitsch, opera di un certo Chalermchai Kositpipat, un artista piuttosto noto nel paese.
### Il leggendario Triangolo d’Oro
Ed eccolo, finalmente, il leggendario Triangolo d’Oro, un lembo di terra che emerge alla confluenza tra il fiume Ruak e il Mekong. Dal belvedere dove i turisti si mettono in coda per il selfie di rito, il panorama abbraccia in un unico colpo d’occhio i territori di Thailandia, Myanmar e Laos, sull’altra sponda del Mekong. Anche se a dire il vero, il Triangolo d’Oro indica l’area, ben più estesa, un tempo occupata dalle redditizie coltivazioni di papavero da oppio, oggi riconvertite in piantagioni di tè, ortaggi e alberi da frutto.
Una storia ben documentata nella Hall of Opium, il museo con centro informativo e di ricerca che si trova a Chiang Saen. Una visita decisamente istruttiva, da concludere con una gita in piroga sul Mekong al tramonto, quando le acque del fiume più lungo e importante dell’Indocina si tingono di rosso.
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Photo Credit
Foto di copertina: “Naphamethinidon and Naphaphonphumisiri, the two Chedis near the summit of Doi Inthanon” By Lester Mathias Andersson – Photographed during a day trip around Doi Inthanon, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=23985983“
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