Sebbene il primo impatto con Abbadia è quello con un paese moderno, dai larghi viali alberati. Le cose cambiano quando, attraverso il Borgo medievale, si giunge all'Abbazia vera e propria, uno dei luoghi più importanti nella complessa storia della Toscana medievale. il Castello invece, rimane a sud percorso da tre strade più o meno parallele. Nelle vicinanze si ritrovano la Chiesa di Santa Croce e quella di Sant'Angelo (oggi casa privata), oltre che il Palazzo del Podestà, il Palazzo del Popolo ed altre costruzioni medievali.
Dal centro del paese amiatino, a metà di Via Cavour sulla destra, troveremo due archi: il primo, una volta l’ingresso al monastero, venne costruito nel 1581 dall’abate Pietro Rocca, come ricorda l’iscrizione. Proseguendo, si giunge al secondo arco, sormontato da una meridiana. Nel sottopasso, un tempo decorato da affreschi (la Madonna con Bambino, San Michele Arcangelo) oggi conservati nel monastero, due portali ricordano con le loro iscrizioni negli architravi, i poteri feudali dell’Abate che, fino alle riforme leopoldine, giudicava nelle cause delle vedove e degli orfani e nelle seconde istanze delle cause civili. A livello architettonico l'Abbazia di San Salvatore ha una struttura semplice con una facciata a casetta alta e stretta. La facciata è racchiusa da due torri, di cui quello di destra sembra incompiuto rispetto l’altro, più alto e finito con una merlatura.
L'interno dell'Abbazia ha la forma classica della croce latina quindi con una sola navata. Nei due transetti della Croce si trovano due Cappelle, alla sinistra la Cappella della Madonna della Pieve mentre a destra la Cappella del SS Salvatore. Ma la carattesistica principale dell'Abbazia di San Salvatore è la sua bellissima cripta longobarda con trentadue colonne ed altrettanti capitelli di cui venticinque originali. In questa abbazia ha costudito, per quasi mille anni, il Codex Amiatinus ovvero una delle più antiche versioni latina della Bibbia conosciuta redatta da Sofronio Eusebio Girolamo, oggi costudita presso la biblioteca Laurenziana a Firenze.
Fuori dalla prima cinta di mura, il borgo presenta la Chiesa di San Leonardo, del XIII secolo. All'esterno della parte più antica di Abbadia, sono presenti la Chiesa della Madonna dei Remedi, del Seicento, che ospita un ciclo di affreschi del Nasini, e quella cinquecentesca della Madonna del Castagno, sulla strada per l'Amiata. Una stradetta sterrata porta alla rustica chiesetta dell'Ermeta, circondata dal bosco. Ancora più in basso spicca la Rupe di Dante (così detta perché il suo profilo ricorda quello del poeta) e la Grotta dell'Arciere.
Alle porte dell'abitato, invece, risiede il complesso della miniera, sfruttata dal 1897 fino agli anni Settanta. Questa silenziosa testimone delle fatiche di generazioni di minatori di Abbadia è stata trasformata in un Museo Minerario dedicato alla geologia, alla storia dello sfruttamento del minerale, al lavoro in galleria e nell'impianto metallurgico, alla vita quotidiana dei minatori. Fuori dall'edificio del Museo si può osservare uno dei convogli a scartamento ridotto che venivano utilizzati nelle gallerie.
Sicuramente legato ad un turismo più spirituale o di evasione, le offerte viaggio last minute ad Abbadia San Salvatore sono anche rivolte a tutti coloro che vogliono riscoprire la storia medievale e comunale della Toscana, passegginado tra la campagna che ha rappresentato volti e leggende della via Fancigena.