sito in posizione elevata che consente una larga veduta sull’Appennino marchigiano e sull’Adriatico è un centro agricolo e turistico importate fin dal Medioevo fu celebre rocca papale e sforzesca con il nome di Rocca Contrada, che poi cambiò nel 1816 in quello di Arcevia. La cinta di mura attuale fu costruita da un nipote di Francesco Sforza l’antica denominazione del borgo, Rocca Contrada, esprime bene la configurazione chiusa e severa del borgo murato, che ancora si conserva nel suo impianto originario, con alcuni esempi d’edilizia civile, le quattro porte castellane, che si aprono lungo i resti della cinta muraria del XV secolo, e il trecentesco Palazzo Comunale. Rappresenta una delle perle del turismo marchigiano, è una meta che il turista che soggiorna in vacanza al mare adriatico può raggiungere facilmente anche grazie alle offerte viaggio ad Arcevia.
La città si adorna di pregevoli opere d’arte La vista della città può iniziare dalla poderosa cinta muraria risalente al XII-XIV secolo, di cui rimangono alcuni torrioni e quattro delle cinque porte originarie, nei pressi di una di queste, Porta del Sasso, si trova la Chiesa di S. Francesco di Paola, pregevole opera barocca, sormontata da un’elegante cupola, progettata da Arcangelo Vinci architetto locale. Risalendo, si raggiunge la strada principale dove si affacciano gli edifici più importanti della città: il Palazzo della Duchessa che ha al suo interno una magnifica scala a chiocciola in pietra che collega i tre piani. Di fronte si affaccia l’abside ed il fianco della Collegiata di San Medardo in questa cattedrale si trovano due dipinti su tavola di Luca Signorelli, una Madonna e Santi di Gentile e Venanzio da Camerino, un magnifico altare in terracotta disegnato da Giovanni della Robbia, considerato una tappa fondamentale della carriera dell’artista e, sempre dell’autore, un crocefisso in maiolica. Usciti dalla Cattedrale si scende fino alla Via Angelo Rocca, dove si erge la Chiesa di S. Maria del Soccorso che conserva un altro altare invetriato raffigurante l’Annunciazione, maiolica robbiana del secolo XVI. Ritornando indietro, in Corso Mazzini e proseguendo in direzione della piazza centrale s’incontra il Centro culturale S. Francesco, ospitato nell’antico convento francescano, con un chiostro rinascimentale affrescato e ben conservato e la splendida chiesa, decorata da stucchi stile barocchetto. Al piano terra si trova il Museo Archeologico Statale dove è possibile osservare una documentazione proveniente dai siti archeologici del territorio, tra i più interessanti delle Marche. Si possono ammirare manufatti risalenti al paleolitico, la ricostruzione di uno strato archeologico così come si è presentato agli escavatori materiali provenienti dal famoso Fosso di Conelle e una collezione di oggetti preistorici infine si può ammirare il celebre sepolcro gallico del IV-II a.C. circa. In Piazza Garibaldi, cuore del centro storico, si può ammirare uno dei palazzi più antichi della regione, il Palazzo Comunale, con l’imponente torre merlata e il bell’arco gotico dell’ingresso. Contiguo è il severo Palazzo Mannelli-Pianetti e poco più avanti, il Palazzo dei Priori che ospita il Teatro Misa, un piccolo girello ricostruito nell’Ottocento sul luogo del precedente edificio seicentesco il teatro possiede tre ordini di palchi con un gran palcoscenico, un bel lampadario di Murano e un soffitto affrescato di gusto neoclassico. All’estremità del corso una scalinata conduce alla chiesa cappuccina e, sulla destra, si apre il gran Giardino Leopardi, ove è possibile ammirare il panorama appenninico.
Se la visitate in autunno, non mancate la Festa dell’Uva, avrete l’occasione di gustare i piatti tipici, i tartufi bianchi, i funghi, il miele millefiori vergine integrale, i buoni vini rossi e bianchi, l’olio apprezzato fin dall’epoca romana, con la certezza di assaporare specialità genuine e spontanee. Nelle vicinanze segnaliamo i nove castelli di Arcevia, tutti inseriti all’interno di belle mura tre-quattrocentesche ancora intatte contribuiscono ad accrescere la notorietà di Arcevia e meriterebbero tutti una visita segnaliamo in particolare il Castello di Piticchio, il Castello di Loretello e Castello di Palazzo. Da non perdere la Festa d’Autunno al Castello di Piticchio che si tiene ininterrottamente dal 1986 nel secondo fine settimana di Novembre. Per l’occasione, la comunità di Arcevia presta gratuitamente la sua opera: si riaprono le cantine, si degustano piatti della tradizione e dolci tipici. Alla porta di ingresso un benvenuto con castagne e vin brulé, poi musica e balli folkloristici. Sono sufficienti le ragioni per approfittare di un viaggio last minute a Arcevia?.