Fiorente colonia romana, è citata per la prima volta in un atto di donazione da parte dell’imperatore Ottone, nel 936 il borgo per la sua posizione e per le sue cave fu fatto oggetto delle ambizioni da parte di Pisa, Genova, Lucca e in seguito, delle signorie degli Scaligeri e dei Visconti, che si sono nei secoli fronteggiati per il suo possesso. Da ultimo passò sotto il controllo degli Estensi. La crescita industriale di fine ottocento cambiò progressivamente la composizione sociale della città, con la crescita di una classe operaia, prevalentemente costituita da cavatori, che aderì in buona parte a un radicale spirito libertario che contribuì a creare una forte movimento anarchico.
Per la visita del centro cittadino si può partire da Piazza Matteotti, nel centro ottocentesco, chiusa tra bei palazzi d’epoca, come il Palazzo Politeama G. Verdi, il primo teatro intitolato al compositore, quando questi era ancora in vita. Dirigendosi per Via Roma ci si avvia verso il nucleo più antico e si arriva a Piazza dell’Accademia, di forma irregolare, con la Chiesa del Carmine, sita nella parte più declive della piazza. Di fronte alla chiesa si dirama Via S. Maria, con alcune belle case antiche, tra le quali si segnala la trecentesca casa di E. Repetti dove fu ospite il Petrarca, che possiede un’interessante facciata di marmo si ritiene, inoltre, che sia stata sede del primo Comune (sec. XIII). Più avanti si apre, a sinistra, la Piazza del Duomo, con la magnifica cattedrale che iniziata nel XI secolo, assunse l’attuale aspetto nel Trecento: tutta rivestita di marmo a bande grigie e bianche, in stile romanico, fino al primo piano, e gotico nella parte superiore, con un magnifico ed elaborato Rosone. A lato dell’abside si leva il campanile di stile ligure con aperture caratteristiche che aumentano progressivamente da monofore a quadrifore. L’interno a tre navate colpisce per lo stile austero e soprattutto per le magnifiche opere conservate, prevalentemente dei secoli XIV-XV. La via Ghibellina di fronte al Duomo porta alla piazza più caratteristica di Carrara, Piazza Alberica voluta da Alberico I sull’area del foro Boario. Di forma allungata, ed in lieve pendenza, possiede un selciato disegnato da intarsi di marmo , con il monumento di Beatrice D’Este al centro, cinta da belle case d’epoca sei-secentesca, tra le quali si distinguono il palazzo delle Logge (XII sec.) ed il palazzo dei conti del Medico, del secolo successivo. Non può mancare una visita all’Accademia di Belle Arti, già residenza dei Cybo Malspina, signori di Carrara, è una vasta costruzione che, frutto di vari rimaneggiamenti, ingloba l’antico Castello del quale si conserva ancora il maschio restaurato. L’interno dell’Accademia accoglie materiali scultorei romani, medioevali e moderni e, tra l’altro, l’edicola di Frantiscritti: un’opera distaccata dalla parete dell’omonima cava, che reca scolpite le figure di Giove, Ercole e Bacco (d’età Severiana: 203-213).
Un viaggio a Carrara non è completo senza vedere gli impressionanti scenari che si aprono percorrendo le strade d’accesso ai principali bacini delle cave marmifere. Per gli amanti del mare è senz’altro consigliabile una gita a Marina di Carrara, sita nell’estremità settentrionale della costa toscana, è un bel centro balneare con un lungo arenile, al cui centro si trova il porto costruito nell’800 per consentire l’esportazione del marmo. Per gli amanti delle montagne si consiglia un itinerario circolare di circa 50 Km con partenza e rientro a Massa, comune vicino a Carrara: si sviluppa sui versanti delle Alpi Apuane con vista sulle valli della Garfagnana e Lunigiana. È possibile accedere anche al Parco naturale delle Alpi Apuane, con i suoi tracciati attrezzati per la pratica escursionistica, con centinaia di chilometri di sentieri segnalati.
Un viaggio last minute a Carrara vi farà inoltre conoscere uno dei punti di forza del territorio: la quantità di prodotti tipici del territorio oltre al famoso Lardo di Colonnata, il cui sapore particolare è dato dalla modalità di conservazione in conche di marmo, occorre assaggiare i testaroli, il miele della lunigiana, i fagioli di Bigliolo, il panigaccio di Podenzana, il pescato del mare Ligure, le lasagne bastarde e tanti altri prodotti che questa terra tra mare e terra offre con generosità.