che solo un viaggio a Catania è in grado di regalarvi. Il barocco delle chiese e dei palazzi, le tradizioni enogastronomiche e la musica, il calore umano e un'innata cultura dell’ospitalità, accolgono il turista in ogni stagione, grazie al clima mite tutto l’anno ed ad un’organizzata rete di infrastrutture turistiche, rendendo le offerte viaggio a Catania sempre molto competitive ed interessanti. In un lembo di terra in cui la natura miscela i suoi colori in un abbraccio che avvolge le piccole baie in un continuo alternarsi di scogliere ed insenature che diventano prima campagne, poi valli, boschi di vegetazione mediterranea, i quattro elementi naturali – fuoco, acqua, terra, e luce - si intrecciano dando forma ad uno scenario di per sé unico.
Catania offre ai suoi visitatori non solo un’atmosfera incomparabile davanti al grandioso sfondo dell’Etna, ma anche numerose cose da vedere. In seguito alle calamità naturali e alla distruzione della città alla fine del XVII secolo, il centro oggi risplende nel barocco siciliano. Dalla Piazza del Duomo con il nero elefante di lava, passando per il Teatro Romano e la Villa Bellini fino al Duomo di Sant'Agata o un’altra delle numerose chiese, Catania presenta al visitatore una ricchezza di siti d’interesse ed attrazioni turistiche. Si parte con uno dei simboli della città, Il Duomo di Sant'Agata, costituito da un edificio longitudinale a tre navate con transetto e tre absidi normanni di pietra lavica. Le absidi furono spogliate dei gioielli barocchi nel XX secolo, il che permette di dare un'occhiata alla costruzione originale della cattedrale normanna. L'interno del duomo presenta un aspetto simile al pantheon e colpisce per le sue proporzioni e dimensioni. Presso il secondo pilastro a destra troverete la semplice tomba del famoso compositore e cittadino catanese Vincenzo Bellini. Particolare attenzione merita la Cappella della Madonna nel transetto di destra che custodisce numerose tombe dei re aragonesi e due sarcofagi – uno dei quali ospita Costanza d'Aragona, moglie di Federico III.
La zona pedonale di Piazza del Duomo è il centro della città di Catania. La coerente composizione barocca della piazza e degli edifici adiacenti è un’opera dell'architetto siciliano, Giovanni Battista Vaccarini. Porta Uzeda, il Duomo, la Chiesa della Badia di Sant'Agata, la Fontana dell'Elefante ed il Palazzo del Municipio sono tutte creazioni dell’architetto siciliano e formano un bellissimo quadro complessivo, soprattutto la sera, quando sono illuminati. Il punto centrale della Piazza del Duomo e allo stesso tempo l’emblema di Catania è la Fontana dell'Elefante di Vaccarini. Il nero elefante di lava, chiamato dai catanesi anche "Liotru", risale all'epoca romana e porta sulla schiena un obelisco egizio. Originariamente integrati in altre costruzioni site a Catania, i due elementi furono accoppiati da Vaccarini dopo il terremoto del 1693, che li risollevò dalle macerie del disastro, cementandoli come odierno simbolo di Catania. Secondo la leggenda, l'elefante ricorda il mago Eliodoro, che visse a Catania e forgiò il proprio animale da sella, l'elefante appunto, dalla roccia lavica.
Altra opera che merita attenzione è Il Teatro Massimo Bellini, uno dei teatri più belli d'Italia e con la migliore acustica al mondo, che sorge proprio in Piazza Bellini, progettato dall'architetto Andrea Scala in stile neo-rinascimentale. La facciata esterna fu modellata in riferimento alla Biblioteca Marciana di Jacopo Sansovino a Venezia. Proseguendo in direzione ovest dalla Piazza del Duomo, arriverete nell’antico centro di Catania, Katane. La strada in salita rivela agli intenditori che l’antica acropoli doveva essere ubicata proprio lassù sulla collina. Sul versante sud dell'acropoli si trova il teatro greco sopra cui i Romani costruirono più tardi delle terme romane ed un Odeon. Poiché anche il Teatro Romano venne poi parzialmente coperto da edifici barocchi, è difficile riconoscerlo dall'esterno, ma ha tutt’oggi i resti dell’ingresso in Via Emanuele 266. L'auditorium del teatro romano con i suoi due ambulacri ha un diametro di 100 metri e fu probabilmente concepito per circa 7.000 spettatori. Le file di sedili, i gradini e l'orchestra sono realizzati in pietra lavica nera. Ad ovest del teatro romano si collega direttamente il piccolo Odeon. Il piccolo teatro è anch’esso costruito in pietra lavica ed è ubicato leggermente più in alto rispetto al grande teatro.
Passeggiando tra le vie del centro, proprio sotto Piazza Stesicoro, lungo la Via Etnea tra piazza Università e Villa Bellini, si trovano i resti dell'Anfiteatro romano di Catania. La zona delimitata al centro della piazza sembra in effetti relativamente piccola – l’anfiteatro, tuttavia, costruito durante l'Impero Romano tra il II e III sec.d.C., poteva probabilmente offrire spazio a circa 16.000 spettatori. Dietro l'anfiteatro vedrete la facciata della Chiesa dei Cappuccini. Chiude la scena delle grandi protagoniste, la Chiesa di San Nicolò ed il relativo monastero fanno parte dei più grandi comprensori ecclesiastici d'Europa. L’interno a tre navate è sormontati da una grande cupola, che può essere anche visitata dietro pagamento di una piccola tariffa e da cui si gode una magnifica vista di Catania. All'interno vi è anche una meridiana di metà ottocento.
Catania è la regina dello stile Barocco sullo Jonio, seguita da Acireale che le fa da protagonista, a circa 15 chilometri di distanza, affacciata sul mare, sopra una terrazza a precipizio. La città è straordinariamente ricca di edifici ecclesiastici, sebbene non sia la più antica. Acireale richiede al visitatore attento alla storia e cultura architettonica almeno una passeggiata lungo il Corso Vittorio Emanuele per ammirare i monumenti che man mano si incontrano. S. Antonio di Padova, il Palazzo Comunale, la Chiesa di S. Sebastiano, fino al Duomo, ma tanti altri sono gli edifici civili ed ecclesiastici che meritano di essere cercati tra le strette vie del centro storico.
La vocazione marinara di buona parte degli abitati di questa zona fa si che il pesce e le altre specialità di mare (pregiati molluschi e squisiti crostacei) monopolizzino i menù di trattorie e ristoranti. Cucinati nelle più svariate maniere (in umido, frittura, al cartoccio, alla brace), richiedono l'uso di vini bianchi provenienti dalle vicine falde dell'Etna. Altra specialità da non farsi sfuggire, offerta sia nei locali più rinomati, come nei piccoli bar, è la granita, preparata in svariati gusti (mandorla, caffè, pesca, gelsi, e pistacchio). Da Acireale a Riposto, l'immediato entroterra produce eccellenti agrumi, in particolare limoni sviluppando da decenni la produzione di liquori ottenuti con gli oli essenziali delle loro bucce.
Catania ha un litorale di circa settanta km, la cui varietà è sorprendente. La foce del Simeto, con i suoi laghetti naturali, le sue anse, è sede protetta di uccelli migratori e stanziali. Il paesaggio è incontaminato, con le sue ampie distese di sabbia dorata, le dune ed il mare trasparentissimo. Questo l’ultimo tratto raggiungibile in auto per poi proseguire a piedi, della Plaja, il litorale sabbioso dove i catanesi amano fare il bagno e prendere il sole. L’arenile, è costellato di impianti turistici, di numerosi stabilimenti balneari, con spiagge libere e villaggi turistici assai confortevoli. Spesso, a pochi metri dalla battigia dei vecchi pescatori immersi fino al tronco, sono soliti scandagliare coll’ingegnu (un rastrello a triangolo con una rete) il basso fondale alla cerca di cozze, che per tradizione vanno mangiate crude. Alle spalle della spiaggia, si allarga una ampia zona di verde con pini e vegetazione mediterranea. Che arriva fino al porto centrale di Catania da cui prende il via la scogliera lavica.
Superata la scogliera nera del Rotolo si arriva al villaggio di pescatori di Ognina, una volta il porto naturale della città di Catania. L’acqua di mare di Ognina infatti è famosa perché alimentava fino a non molti decenni fa, un tipo di alghe che attraevano, i gamberi imperiali e castagnole brune. Da qui, davanti ad un mare colore cobalto, tenendosi alle spalle i resti cinquecenteschi della torretta d’avvistamento, un occhio attento può intravedere la sagoma alta di Acicastello, una fortezza normanna, turrita e merlata a picco sul mare, oggi sede del locale museo civico, custode di una ricca raccolta mineralogica.
Più in là a nord del castello, i faraglioni, dette anche l’Arcipelago dei ciclopi, anticipano l’isola Lachea, riserva naturalistica di grande interesse geologico e naturalistico caratterizzata da meravigliosi fondali e dalla grande varietà di specie vegetali, alghe, spugne e coralli. Questo territorio posto a ridosso della costa lavica e scoscesa del mare Ionio, ricorda il nome del giovanetto Aci, secondo la leggenda ucciso per gelosia da Polifemo, che fu trasformato in fiume dalla pieta' di Nettuno per potersi ancora incontrare con l'innamorata. La Riviera dei Ciclopi e' caratterizzata da una costa lavica, creatasi con le innumerevoli eruzioni dell'Etna, che cadea picco nel mare profondo e trasparente. La linea di costa si inarca in prossimità di Acireale, dove raggiunge un'altezza di 120m sul mare, prendendo il nome di Timpa. Successivamente torna a ridiscendere, sempre col suo ruvido aspetto nereggiante, e viene ricordata come Riviera dei Limoni per via dello straordinario spettacolo offerto sopratutto nella stagione invernale, grazie agli agrumeti visibili ai lati della strada. Si incontrano quindi le frazioni di S. Maria la Scala, S. Tecla, Stazzo, Pozzillo e infine, quando gli enormi blocchi lavici hanno ceduto il posto ad un litorale di ciottoli, anch'essi di matrice vulcanica, si giunge a Torre Archirafi ed alle citta' di Giarre e Riposto.
Ancora in ottimo stato, costruita con materiale lavico nella seconda metà del Cinquecento, si presenta la torre del faro o di Sant’Anna, simbolo di Capomulini, altra magnifica località balneare, disseminata, come tutta la costa fino all’Alcantara, di trattorie, ristorantini sul mare, portatrici e divulgatrici di tradizione agroalimentare con piatti ricchi di cozze, ricci, frutti di mare tipici delle tavole imbandite catanesi. Uno scenario unico, che rende le parole che lo descrivono imprecise e concise. Vale la pena passare da queste parti, che si tratti di un weekend o di un soggiorno più lungo, grazie alle offerte viaggio last minute a Catania.