Un panorama abbagliante e unico, caratterizzato soprattutto dalla coltivazione del cappero e della vite, ma che presenta varietà di ambienti: da zone simile ad una steppa, a zone boschive con alberi d’alto fusto. L’isola colonizzata in origine dai fenici, fu conquistata dai romani nel 217 a.c. ed occupata dagli Arabi, che la dominarono per 400 anni, a partire dal ‘700 d.c..Famosa per la coltivazione dello zibibbo, l’uva dai grossi acini, da cui si ottiene l’uva passa e soprattutto i rinomati moscato e passito di Pantelleria.
Una strada di 35 chilometri compie il giro dell’isola, mantenendosi più o meno vicina alla costa consente di scoprire un territorio costellato dai dammusi, le tipiche abitazioni pantesche. Sono numerose le imbarcazioni che compiono la circumnavigazione dell’isola, certamente da non perdere, con la possibilità di visitare la costa ricca d’insenature e di grotte marine accessibili, e visibili solo dal mare, con l’occasione di soste per i bagni e per lo snorking o la pesca subacquea. Il dammuso è un fabbricato rurale costituito da blocchi di pietra lavica, posati a secco ed intonacati, con un caratteristico tetto a cupola rappresenta un esempio d’architettura bio-climatica per gli accorgimenti che consentono di mantenerla fresca d’estate e priva d’umidità nei mesi invernali. Anche gli orti sono circondati da sapienti costruzioni a forma cilindrica che proteggono il terreno dai forti venti e che consentono di mantenere l’umidità notturna più a lungo su un terreno altrimenti spazzato dal vento ed inaridito dal sole africano.
Qui l’acqua è preziosa e la sua scarsità rende ragione dell’aspetto selvaggio e brullo di ampie porzioni del territorio, che unito alle manifestazioni vulcaniche appare, a tratti, come un panorama lunare. La roccia lavica nelle zone coltivate contrasta con il verde degli orti dove si coltiva il cappero, l’uva o l’olivo, potato bassissimo per resistere al vento, i fichi d’india con le loro forme contorte simili a sculture primitive. Sulle pendici della montagna, che raggiunge gli 836 metri, e in alcune zone costiere, crescono alberi d’alto fusto che si specchiano nel mare blu. Qui il turismo non conosce invasioni di massa, i dammusi sono sparsi e gli unici centri abitati sono, oltre a Panteleria, Scauri e la zona di Kamma. La vita notturna non offre molte occasioni di svago, molto meglio stendersi, la sera, sulla cupola tiepida del dammuso ad ammirare un cielo incredibilmente luminoso e vicino. Tuttavia è possibile trascorre una serata “danzante” all’Oxidiana (zona Mursia) o all’Altamarea (zona Scauri), oppure raggiungere il porto di Pantelleria per un aperitivo o un gelato.
Il mare, pescoso e limpido, ha una trasparenza ineguagliabile, il blu contrasta con il nero della roccia e nelle grotte assume sfumature azzurre o verdi continuamente cangianti. Alcuni punti raggiungibili da terra sono l’Arco dell’Elefante, Cala Levante e la Ballata dei Turchi, mentre infiniti sono i punti raggiungibili via mare lungo una costa spettacolare. Potrete alternare i bagni all’esplorazione subacquea, fare il bagno turco in grotte naturali oppure un bagno caldo nel lago Specchio di Venere o, ancora, bagni di fango o immersioni nelle acque termali di cala Gadir o Nikà. Numerosi anche i percorsi naturalistici, per gli amanti della mountain bike o delle passeggiate a cavallo si possono effettuare molte gite di varia difficoltà e ben tracciate, percorrendo antichi sentieri. Non dimenticatevi di visitare le cantine per assaggiare il passito, magari come aperitivo, prima di recarvi in qualche locale a degustare le innumerevoli prelibatezze locali.
Un viaggio last minute a Pantelleria è emozionante non solo per il panorama e lo splendido mare ma anche per incontrare una cucina particolare, ricca d’influssi arabi, che offre il fresco pesce pescato in giornata. Non perdete l’occasione di assaggiare il pesce spada alla pantesca, o all’isolana, gli spaghetti ai ricci di mare, la ricciola alla brace, il risotto di cocuzze, magari con un buon bicchiere di vino bianco di Pantelleria, per finire con il Bacio dantesco: una frittella ripiena di scaglie di cioccolato e ricotta, da accompagnare con il moscato dolce o il passito liquoroso.