E’ sufficiente una breve visita nel centro storico per avvertire subito la sua ricchezza architettonica che spicca immediatamente per il suo peculiare tratto coloristico l’uso del verde serpentino di Prato con il marmo bianco di Carrara fornisce agli esterni degli edifici un bicromismo elegante e originale. Nell’armoniosa piazza del Duomo troviamo la cattedrale di S. Zeno con il loggiato impreziosito dalle terrecotte invetriate d’Andrea della Robbia. A sinistra si leva la poderosa torre campanaria con bifore e tre piani di loggiato. All’interno molte le opere di pregio, da vedere il dossale (altare) argenteo di S.Jacopo, una delle più famose opere dell’oreficeria italiana. È costituita da una grande pala e di un paliotto che circonda su tre lati l’altare con 682 figure. Il Battistero di S. Giovanni Battista in Conca, terminato nella sua struttura principale nel 1361, su progetto d’Andrea Pisano, si presenta come un equilibrato involucro ottagonale, elevato su una scalinata in pietra, tutto rivestito di marmo bianco e verde, conserva all’interno l’originaria fonte battesimale per immersione.
Numerosi i palazzi della città: il Palazzo Pretorio con un bel portico all’interno e numerose targhe di rilievo in marmo o terracotta di capitani e alti magistrati. Il Palazzo de Comune su lato opposto, domina la piazza con la sua maestosa mole di pietra arenaria. In piazza Giovanni XXIII è l’Ospedale del Ceppo con un bellissimo loggiato esterno arricchito da un fregio in terracotta smaltata, una delle opre considerata tra le più preziose della bottega dei Della Robbia. Numerose le chiese meritevoli di una visita, consigliamo la chiesa di S Giovanni dalla magnifica facciata che custodisce all’interno una Visitazione di terracotta maiolicata di Luca Della Robbia la Basilica della Madonna dell’Umiltà con la sua grande cupola e la chiesa di S. Andrea con il pulpito di Giovanni Pisano, un vero capolavoro della scultura italiana medioevale. Impossibile citare le altre chiese comprese tra la prima e la seconda cerchia delle mura, citiamo solo la chiesa dello Spirito Santo con l’altare maggiore ricco di preziosi marmi, probabilmente opera del Bernini.
Innumerevoli i musei della città, l’interessante Museo Civico, ospitato nel palazzo del Comune è andato costituendosi con le raccolte provenienti dalle istituzioni religiose soppresse nel Sette e Ottocento, con un nucleo fondamentale di pitture su tavola su tela. L’interessante Ecomuseo del Territorio Pistoiese offre numerosi itinerari tematici che illustrano la storia e le tradizioni delle colline pistoiesi. Molteplici i percorsi escursionistici, in particolare il tracciato delle montagne pistoiesi, di 160 Km, che permette la scoperta di paesaggi naturali e antichi borghi come il non lontano, Barco Reale, una spettacolare riserva di caccia creta dai Medici, in origine circondata da 50 Km di mura che ne delimitavano i confini a protezione dei bracconieri, qui potrete apprezzare ambienti collinari e boschivi tra ulivi e coltivazioni della vite.
Un importante evento da segnalare è la Festa di San Jacopo: per l’occasione la città assume una veste medioevale, con la popolazione che partecipa con una parata in costume d’epoca, mentre nella cattedrale di S. Jacopo si espone la reliquia sacra del patrono. La sera si assiste alla Giostra dell’Orso: una sorta di palio equestre in cui i quattro rioni della città si sfidano in singolar tenzone. Da alcuni anni, a maggio, la città organizza i Dialoghi sull’Uomo, rassegna culturale che vede la partecipazione di un largo pubblico, un festival d’antropologia del contemporaneo, tre giorni di incontri, spettacoli, conferenze con antropologi, sociologi che si confrontano su un tema conduttore stabilito di anno in anno.
Un viaggio last minute a Pistoia rappresenta una delle mete preferite da turisti che amano il bello (patrimonio artistico - architettonico) ed il buono ( i piaceri della tavola) la città ed il suo territorio offrono una gran tour enogastronomico che conosce pochi rivali. La campagna e la montagna offrono un mix di ricette che si possono avvalere dei numerosi prodotti (DOP, DOC, UgP) locali, un patrimonio d’ingredienti che consentono una cucina che si fa apprezzare per la sua semplicità e per la misura che possono nascere solo da una lunga tradizione di civiltà.