By Expedia Team, on May 11, 2017

5 itinerari nel Salento tra arte e natura, cibo e movida

Cinque itinerari nel Salento per un ritratto a tutto tondo: paradisi naturali, gioielli d’arte, location per immersioni e notti spumeggianti, ma anche percorsi a piedi o in bicicletta tra i segreti di un territorio dalle mille risorse.

Non solo mare, sole e allegria: il Salento tiene in serbo mille tesori tutti da scoprire. Meraviglie della natura, delizie per il palato, suggestioni dell’arte e della storia vi aspettano per conquistare i vostri sensi.

Ecco cinque itinerari nel Salento per esplorare le ricchezze di questa terra ridente e generosa.

### 1. Vino e Barocco tra Lecce e Manduria

Partiamo da Lecce, regina del Barocco e cuore artistico della Puglia. Fra gli eleganti palazzi del centro e le botteghe artigianali, spiccano il Duomo e la bellissima Basilica di Santa Croce, la cui pietra dorata risplende al sole facendo risaltare sontuose decorazioni.

Dopo aver assaporato la dolcezza di un pasticciotto, siete pronti per inoltrarvi lungo le strade del vino. Corposo e opulento, il Negroamaro vi rapirà con le sue note fruttate, nelle cantine di Novoli o Guagnano. Approfittate del viaggio per visitare le masserie di Surbo, veri e propri villaggi fortificati, che insieme agli antichi locali agricoli conservano le residenze dell’aristocrazia locale.

Prossima tappa: Manduria, capitale del Primitivo dotata di un bel centro storico medievale. Visitate il ghetto ebraico, lasciatevi avvolgere dal labirinto di stradine, per poi fermarvi a degustare il corposo vino locale accompagnato da carni alla brace e stuzzicanti prodotti della terra.

Stupiti di non aver ancora visto il mare? Nessun problema, in poco più di 20 minuti si raggiunge il litorale di Punta Prosciutto, splendida area marina protetta. E se avete voglia di proseguire, fate un salto a Nardò, altra cittadina dal cuore barocco.

Particolare della decorazione esterna della Basilica di Santa Croce, Lecce – By User:Nikater (Opera propria) , via Wikimedia Commons

### 2. Da Porto Badisco a Gagliano del Capo: tuffi, immersioni e paesaggi mozzafiato

La strada che costeggia l’Adriatico in questo tratto è una vera festa per gli occhi. La costa rocciosa, spesso a strapiombo sul mare, disegna magnifici arabeschi sull’azzurro. Partendo da Porto Badisco, facciamo una scorpacciata di ricci di mare, poi dirigiamoci verso Castro Marina. Fra le attrattive della zona, la più spettacolare è la grotta marina Zinzulusa, un ricamo di concrezioni minerali che si estende con tre ambienti nel ventre della terra.

Dopo un drink a Cala Acquaviva, nei pressi di Marittima, è la volta di un bagno rilassante a Marina Serra, dove acque cristalline si insinuano tra le rocce formando una suggestiva piscina naturale.

Chi ama la natura potrà dirigersi verso il vicino Bosco di Tricase, popolato da rare specie di uccelli e monumentali querce vallonee plurisecolari uniche in Europa occidentale.

Con un’escursione in barca da Marina di Novaglie, si nuoterà invece tra la Grotta Azzurra, la Grotta dell’Elefante e la Grotta del Presepe, dove il mare vira dal turchese al blu cobalto. Il posto ideale per pesca subacquea e immersioni, vista la bellezza di fondali pullulanti di vita.

Ultima tappa, il Fiordo del Ciolo, raggiungibile in macchina o con un trekking tra scenari mozzafiato. Sulla costa di Gagliano del Capo, il Ciolo è un vero spettacolo della natura. Dalle rocce del canyon a strapiombo sull’acqua è possibile lanciarsi in tuffi fino a 40 metri o godere pigramente dei piaceri del mare.

La costa di Gagliano del Capo, nei pressi del Ciolo – By Patrick Nouhailler’s… , via Wikimedia Commons

### 3. Monaci, pellegrini e tarantolati: a piedi da Lecce a Santa Maria di Leuca

Un itinerario denso di mistero e misticismo, fra sentieri profumati di timo, insediamenti rupestri e graziose cittadine. Partendo da Lecce, la prima tappa è Carpignano Salentino, con la Cripta bizantina di Santa Cristina. Siamo nella Grecìa, un’area che oltre alla rara lingua neo-greca custodisce tradizioni speciali. Nell’antico insediamento rupestre aleggia la spiritualità dei monaci basiliani, che nel Medioevo raggiunsero queste grotte dalla Siria e dalla Cappadocia.

Ci si dirige poi verso Galatina, capitale storica della Taranta. Qui le vittime del morso del ragno venivano liberate dai suoi effetti in un potente rituale di musica e danza, oggi rievocato nella festa dei Santi Pietro e Paolo (28 e 29 giugno). Passeggiando tra gli edifici barocchi, osservate il Duomo, il Palazzo Ducale e la Basilica di Santa Caterina d’Alessandria, ornata da splendidi affreschi.

Poi immettetevi sull’antica Via Francigena che conduceva i pellegrini a Santa Maria di Leuca, che nel silenzio rotto dal canto delle cicale tocca misteriosi luoghi di culto ipogei.

A Supersano si visita la preziosa Cripta della Coelimanna, scavata nella roccia e riccamente decorata. Se la stagione è quella giusta, si può deviare fino verso Torrepaduli (Ruffano), dove per la Festa di San Rocco gli uomini si sfidano nella pizzica a scherma.

Dopo una sosta a Specchia, fra i borghi più belli d’Italia, nota per l’olio e i frantoi sotterranei, si tira dritto fino a Santa Maria di Leuca, Finibus Terrae, che tanto fascino esercitò sui viaggiatori del passato. Prima che lo sguardo si perda nell’azzurro, ammirate il santuario a picco sul mare, il faro di 48 metri e le scenografiche Cascate dell’Acquedotto.

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Panorama di Santa Maria di Leuca – Patrick Nouhailler’s… , via Wikimedia Commons

### 4. Mare, movida e peccati di gola: da Porto Cesareo a Gallipoli

Per una vacanza decisamente gaudente, partite da Porto Cesareo, capitale della pesca salentina. Di fronte alla Torre Saracena e all’Isola dei Conigli, troverete la caratteristica strada delle pescherie: un trionfo di colori e profumi che preludono a un’esperienza gastronomica indimenticabile. I gamberi rossi dello Ionio sono un must, da provare anche crudi; e poi scorfani, cozze, saporitissime triglie, zuppe e grigliate.

Spostandovi verso Sud, i sensi si perderanno tra le meraviglie del Parco Naturale di Porto Selvaggio e Palude del Capitano. Dopo la Baia di Porto Selvaggio, poco profonda e facilmente raggiungibile, una passeggiata in pendenza vi porterà alla Baia di Uluzzo, dove tuffarsi da altezze ragguardevoli e ammirare tramonti spettacolari alle spalle della torre.

Poi via verso Gallipoli, la “città bella”: qui l’incanto del borgo fortificato sul mare si unisce a un’animazione notturna che non ha eguali nel vivace Salento: tra feste in spiaggia, serate in discoteca e il ricco calendario di concerti del Parco Gondar c’è solo l’imbarazzo della scelta.

A cena, nuove delizie gastronomiche vi attendono, con lu purpu alla pignata (polpo cotto nel coccio), le seppie alla gallipolina e la rinomata scapece, che qui ha il profumo e il colore dello zafferano.

Per l’ultimo bagno, lasciatevi coccolare dalle candide spiagge di Punta Pizzo o Punta della Suina, il giusto compromesso tra natura e comfort.

Il mare di Porto Cesareo – By Hydruntum (Own work), via Wikimedia Creative Commons

### 5. Dal Bosco di Rauccio a Otranto: nell’incanto della natura sulle orme di Turchi e Messapi

A pochi chilometri dal capoluogo salentino, si estende il Bosco di Rauccio, quel che resta dell’antica Foresta di Lecce. Con un’escursione in bicicletta potrete esplorare il mosaico di ecosistemi che fa di questo posto un gioiello della natura: dall’intrico di maestosi lecci alla Specchia di Milogna, abitata da aironi, garzette, folaghe, cigni, fino alle dune del litorale, tra rare orchidee e praterie di salicornia.

Spostandoci verso Sud, impossibile non notare le innumerevoli torri costiere: una costante della terra salentina, per secoli sotto la minaccia di pirati e invasori saraceni.

In 45 minuti raggiungiamo San Foca, dove mare, vento e bianche rocce calcaree hanno dato vita a scenari da sogno. A ciò si aggiunge il fascino della storia, come per le incantevoli piscine naturali delle Grotte della Poesia, un tempo dedicate al culto del dio Taotor. Iscrizioni in messapico, greco e latino ne documentano le antichissime frequentazioni. Da vedere, le rovine del Castello di Roca Vecchia e la torre cinquecentesca.

Sono nati quasi insieme a Roca alcuni ulivi del Salento: i giganti più anziani e monumentali si trovano proprio nelle campagne intorno a San Foca, e precisamente a Borgagne, che ospita il più antico in assoluto, e a Strudà, dove il Faraone, la Cascata, il Serpente e la Testa sono eccezionali sculture naturali.

Ultima, irrinunciabile tappa: Otranto, la Porta d’Oriente, dove il respiro della storia pervade ogni vicolo del borgo marinaro, fino alla Baia dei Turchi. Le Mura, il Castello Aragonese, il Palazzo de Mori, la Cattedrale dell’Annunziata raccontano le vicende del secolare incontro-scontro tra saraceni ed europei, nel punto più a Est della penisola italiana.

Baia di Otranto – By Lupiae (Own work) , via Wikimedia Commons

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Foto di copertina: Torre dell’Orso, Salento – 5 itinerari nel Salento – By mariachiara_m, via Pixabay

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