Un weekend itinerante in Gallura: quel che racconta il sughero
“Regioni e natura si assomigliano, si sono modellate a vicenda nel corso dei secoli. Mi sono divertito a trovare le somiglianze tra la Gallura e il sughero.
Se il fuoco divampa il sughero si stringe all’albero e lo protegge. Al termine dell’incendio l’albero sarà salvo.
E’ un eroe il sughero.
Ha un’anima coraggiosa, è forte e, nello stesso tempo, è delicato. È antico e moderno. Sta dentro certe componenti degli aerei supersonici e tappa i vini più prestigiosi, rotola insieme alle palle da cricket in India, si fa opera d’arte nelle mani degli artisti, elegante vassoio per i migliori chef.
Assomiglia a certa Gallura il sughero. Si nasconde dagli yacht e dai locali alla moda di Porto Cervo per crescere dove il sole filtra a fatica, in mezzo alla campagna di Crisciuleddu, fra gli stazzi che riprendono vita anno dopo anno.
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Il mio giro della Gallura inizia in ritardo (come spesso mi capita di essere). Raggiungo gli amici Instagramers che già si sono goduti una giornata alle tenute Olbios, che mi dicono bellissime, ed un giro in Buggy piuttosto divertente.
Iniziamo il nostro incontro con una cena, che è sempre un gran bel modo di cominciare, specie quando di mezzo ci sono mirto e bottarga, pane carasau e seadas.
Anche di queste meraviglie la Gallura sa essere uno scrigno e gli chef che in questo weekend questo scrigno lo hanno aperto per noi sanno come valorizzare certi gusti.
Germano e Manolo (a lui chiedete un dolce alla pompia, non vi dico altro!) cucinano per due dei ristoranti che potete trovare all’interno del [GeoVillage di Olbia](https://www.expedia.it/Costa-Smeralda-Olbia-Eastern-Sardinia-Hotel-Geovillage-Hotel.h920526.Informazioni-Hotel), un paradiso per sportivi e amanti del benessere che mette insieme piscine bellissime, campi da tennis e da beach volley, un palazzetto dello sport che farebbe invidia a chiunque sappia cos’è un bagher e un centro benessere ambito in ogni stagione.
A raccontarci tutto questo è Sara che alcuni amici igers costringono a fare la modella su una passerella di legno in stile giapponese che congiunge con armonia due corpi dell’hotel.
Mentre Immortalano lei e il suo bel sorriso imbarazzato, incontriamo anche Nadia che ci racconta di un bel progetto, Treat Emotions (www.treatemotions.com), che da pochi giorni permette a chiunque arrivi in Sardegna di scegliere un’attività e di poterla prenotare in pochi click.
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È il giorno dopo però che sentiamo la consistenza del sughero. La sentiamo nelle parole e nei gesti di Giovanni, giovane discendente degli artigiani Pasella di Calangianus che incontriamo ad Arzachena, presso il Parco degli Ulivi.
È dal suo racconto che si possono misurare gli anni della bellezza di questa pianta che ne aspetta 30 prima di essere buona per il taglio e altri 10 per farsi femmina, come amano dire da queste parti, ed essere di nuovo pronta; si sa, le signore si fanno attendere.
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Ora che i tappi di sughero non possono più essere fabbricati artigianalmente per ovvi motivi commerciali, vedere le mani di Giovanni che ripetono gesti in disuso restituisce quel valore della lentezza e di una certa calma perizia che le piante di sughero conservano e insegnano.
La lentezza che ci racconta anche Telemaco Murgia, che ci fa vivere Luogosanto e i suoi dintorni e ci spiega come ami farlo con un numero ristretto di persone in modo da poter dar loro un’esperienza autentica (mediterraneaadventure.it). Come quella che propone anche Alessandro di followthesunsardinia.com: una panda con un letto sul tettuccio per inseguire i tramonti di Sardegna.
Ma tutto qui ha un sapore vero, specie in questa stagione che precede il gran numero di visitatori. Autentico è il vento che piega ulivi e ginepri all’eremo di san Trano, che ne modella i tafoni, il vento che spazza la valle sotto il castello di Balaiana, terra giudicale, il vento che pettina il filo dell’acqua della spiaggia di Capriccioli ancora sgombra e, verso sera, del colore del rame.
Autentici e veri e pieni di allegria sono i ragazzini che a San Pantaleo, protetti dalle montagne alte che circondano il paese, giocano a pallone con zaini e felpe a fare da pali delle porte.
Non lo vedevo più da un sacco di tempo.
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_Per questa bellissima #Galluraexperience ringrazio di cuore Alessandra Polo e Daniela Deidda, formidabili instragramers di @igerssardegna e già compagne di tour in terra di Sardegna. Le ringrazio inoltre per avermi introdotto nel loro gruppo di amici, igers e bloggers, che ho avuto il privilegio di conoscere. Alla prossima!
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