Diving Sardegna: i 6 migliori posti per fare immersioni
“Guida ai migliori siti d’immersione per fare diving in Sardegna.
La sardegna è da sempre considerata una delle isole più belle al mondo grazie a spiagge da sogno, un entroterra selvaggio e incontaminato, un’accoglienza fatta di qualità e professionalità. Per il popolo dei subacquei inoltre, la seconda isola per grandezza del Mediterraneo, è un vero e proprio paradiso: centinaia di siti d’immersione diversi e mai troppo affollati, fauna e flora ricchissime, e condizioni meteo-marine quasi sempre perfette durante la stagione estiva. Se a giugno l’acqua arriva a sfiorare i 20°, con l’ingresso nei mesi estivi più caldi, la temperatura diventa più gradevole e consente l’uso di una muta umida da 5 millimetri.
I siti d’immersione, come detto, sono tantissimi, quindi in questa sede mi limiterò a descrivere i più suggestivi, indicandone uno per zona d’interesse (zone dove operano le aree marine protette), per un totale di 6, da nord a sud, seguendo un giro antiorario.
### 1. Il regno subacqueo di Tavolara
15.000 ettari di mare e 40 chilometri di costa, considerati tra i più belli della sardegna, suddivisi tra i comuni di Olbia, San Teodoro e Loiri Porto San Paolo: ecco l’area Marina di Tavolara Punta Coda Cavallo. Servita da una quindicina di diving center, l’ area è un vero spettacolo della natura!
La “Secca Del Papa”, appena fuori dalla zona A del parco, è considerata una delle più belle immersioni al mondo. Indicata ai sub di livello avanzato data la profondità dei due gruppi rocciosi che la costituiscono, è famosa per le enormi gorgonie rosse e gialle e la presenza di cernie e dentici decisamente fuori misura.
### 2. Il Parco Nazionale Arcipelago di La Maddalena
Situato all’estremo nord della Sardegna, il parco conta 7 isole maggiori e svariati isolotti, in quella che è considerata una delle aree naturalistiche più importanti d’Italia.
Tra le decine di punti d’immersione la “Secca Washington” è la più celebre. Grandi blocchi di granito, massi e avvallamenti, per una profondità massima di 25 metri (il cappello a 6 metri la rende accessibile anche ai primi livelli), è un caleidoscopio di colori e giochi di luce che si formano tra gli anfratti. Tutto intorno tantissimi pesci di tutte le dimensioni per nulla intimoriti dalla presenza dell’uomo, gorgonie giganti e la spugna gialla Aplysina Cavernicola, specie protetta, che ricopre le rocce più in ombra.
### 3. L’Asinara: da istituto carcerario a Parco Nazionale
La storia recente dell’isola ci racconta di un luogo di detenzione isolato e inaccessibile che solo dal 1997, dismesso il carcere di massima sicurezza, ha potuto intraprendere un percorso di valorizzazione e tutela ambientale. Oltre alle bellezze naturali poi, sui fondali giacciono i resti di diverse navi dell’epoca romana con i loro carichi di anfore ancora ben visibili.
A pochi metri dalla riva il “Costone dei Tamburi” rappresenta al meglio quello che si può trovare tra i 12 siti d’immersione del parco. Ci si destreggia tra canyon, passaggi e insenature a profondità relativamente bassa, tra i 10 e i 18 metri, dove la luce illumina ancora perfettamente l’abbondante vita marina.
### 4. Il paradiso delle grotte tra Capo Caccia e Isola Piana
Istituita nel 2002, l’omonima Area Marina tutela una zona divenuta famosa per una caratteristica particolare: le grotte. A protezione di un ambiente così delicato, l’Ente Parco ogni anno rilascia autorizzazioni contingentate sia ai diving, sia ai privati che vogliono immergersi autonomamente.
E dove potrebbe trovarsi la grotta sommersa più grande del Mediterraneo, se non qui? Si tratta della “Grotta di Nereo”, un vero e proprio santuario per i subacquei. Vastissima, lunga circa 300 metri, conserva al suo interno praticamente tutta la varietà di specie osservabili nel nostro mare, ed i giochi di luce che si creano la rendono un luogo perfetto per foto e video.
### 5. AMP Isola del Sinis Isola di Mal di Ventre
25 chilometri di costa e due isole, Mal di Ventre e lo Scoglio del Catalano, al centro della costa ovest della Sardegna, il tutto sotto tutela dal 1997. Un’ Area Marina Protetta forse meno conosciuta delle sue sorelle al nord ma altrettanto ricca di vita e biodiversità, con 13 siti d’immersione.
La “Secca del Libeccio” è uno dei più suggestivi: è costituito da una piattaforma di basalto il cui cappello arriva a 13 metri dalla superficie, con numerose fratture e spaccature che creano passaggi percorribili popolati di pesci e organismi marini. La profondità massima è di circa 22 metri mentre intorno domina la prateria di posidonia oceanica.
### 6. Capo Carbonara e il Sud-Est
Il comune di Carbonara, l’odierna Villasimius, da il nome ad un area dall’enorme importanza naturalistica, sopra e sotto il mare. La costa possiede alcune delle spiagge più belle dell’isola, mentre i 20 e più siti d’immersione di livello assoluto, rendono la zona una tappa obbligata per subacquei e non, in vacanza in Sardegna!
La “Secca di Santa Caterina” è una tra le immersioni più richieste dagli appassionati. Un ampio rilievo granitico costituisce la secca, poco ad ovest dell’isola dei Cavoli. L’area di interesse arriva oltre i 30 metri di profondità in uno spettacolo magnifico di vita acquatica: una miriade di pesci piccoli, ma anche di grossi predatori come dentici e ricciole, affolla la zona caratterizzata da una visibilità spesso perfetta. Un vero must.
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Foto di copertina: Sardegna by Andi_Peh – Under Creative Common license CC0 1.0 (https://creativecommons.org/publicdomain/zero/1.0/deed.it) –
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