La cittadina è andata sviluppandosi nei secoli in funzione del celebratissimo Santuario della Santa Casa, il cui complesso monumentale attira l’attenzione dei visitatori imponenti le mura ed i bastioni sorti a difesa del luogo contro le incursione dei Turchi La costruzione iniziata in forme gotiche continua in forme più rinascimentali, progettate e realizzate da numerosi architetti tra cui Sangallo, Bramante e Sansovino, terminata con la costruzione del campanile verso la metà del 700, su progetto del Vanvitelli. L’effetto d’insieme è sorprendente, forse proprio per l’assenza di una unità stilistica precisa. Al santuario si accede con un’ampia scalinata di otto gradini in pietra d’Istria. Imponente la facciata con i suoi quattro piloni entro cui si aprono tre portali nella parte inferiore. Nella parte superiore vi è un ampio corpo centrale con finestra sormontata da un frontone raccordato ai pinnacoli laterali che recano due orologi. I portali sono chiusi da porte di bronzo con pregevoli bassorilievi di artisti vari del 1600. Girando all’esterno della chiesa si apprezzi il gioco movimentato ed imponente dell’Abside che ricorda le mura di una fortezza anche se ingentilita da grandi finestroni gotici. Su tutto domina la cupola ottagonale di Giuliano di sangallo, sopra si innalza la statua della Madonna . All’interno, sotto al cupola si trova la Santa Casa, con il suo bellissimo rivestimento marmoreo, su disegno del Bramante , decorato da statue, nicchie e bassorilievi. Per una delle quattro porte si entra all’interno della Santa Casa con le pareti di rozze pietre, con resti di affreschi del XIV e XV secolo. Al santuario giungono pellegrinaggi da tutto il mondo, in occasione delle feste religiose, ma soprattutto in occasione della Traslazione della S. Casa. Il 9 Dicembre, notte che precede questa festa, si accendono falò nelle campagne i cosiddetti fuochi della venuta.
Di qualche interesse l’acquedotto del 1614 in contrada Archi ed alcune fontane che, poste sulle vie di accesso alla città, offrono ristoro ai pellegrini. Suggestivo l’effetto scenografico del Palazzo Apostolico ,una volta entrati nella Piazza della Madonna, antistante la basilica. Qui il visitatore ammirerà il profondo porticato e loggiato, la facciata della chiesa, l’agile cupola e l’originale Campanile del Vanvitelli. Nel mezzo della Piazza della Madonna si erge l’elegante Fontana della Madonna, decorata con aquile, putti e tritoni. Il Palazzo Apostolico doveva recingere tutto il piazzale nel primigenio progetto, venne iniziato dal Bramante , continuato da altri, tra questi Sangallo il Giovane ed il Vanivitelli. È sede dell’Archivio Storico della Santa Casa, che documenta soprattutto la storia del santuario, e del Museo-Pinacoteca della Santa Casa: dalle cui finestre del ripiano si può ammirare la piana del Musone, Castelfidardo, il Monte Conero e la sottostante fascia litoranea. Il museo possiede una ricca collezione di arredi, mobili, arazzi, ceramiche, tele di moltissimi artisti, tra questi Guido Reni, Bellini, Lorenzo Lotto e affreschi del Pomarancio staccati dalla cupola nel 1890.
Per la gastronomia questa è terra di antiche tradizioni e grande ospitalità. Qui si incontrano le tradizioni del nord e del sud Italia. I piatti si ispirano in parte ad una cucina fatta di sapori forti ricca in carne, tra cui spicca la porchetta, che si accompagna a molti piatti, ed in parte all’influenza della costa vicina, con i suoi prodotti ittici, tra questi piatto simbolo, il brodetto di mare. Da provare, ovviamente, le famose olive ascolane, amate fin dall’epoca romana. Accompagnate questi piatti con i vini tipici di questa terra generosa: Rosso Conero , Rosso Piceno, Verdicchio dei castelli di Jesi.
Le alture collinari, sulle quali è posta Loreto, si circondano di piacevolissimo paesaggio, che spazia dall'Adriatico agli Appennini e i dintorni offrono interessanti possibilità di visite particolari. Arrivando in città si ha l’impressione di aver percorso le strade polverose dei pellegrini, i passi dei viaggiatori passati risuonano ancora attraverso quelli di chi oggi continua a celebrare il santuario. Passato e presente paiono legati tra loro in un unico grande cammino la cui origine che si radica lontana nel tempo. Un viaggio last minute a Loreto permette la visita in questo luogo di storia, arte e culto.