La città fondata dagli Osci, occupata nel V sec. dai Sanniti fu conquistata dai Romani nell’80 a.c. e scomparve in brevissimo tempo nel 79 d.c. sotto una coltre di lapilli e ceneri vomitati dal Vesuvio, che non lasciò scampo agli abitanti. La città possedeva una pianta ellittica ed era cinta da mura, percorsa da strade pavimentate che portano ancora i solchi lasciati dal passaggio dei carri. Le strade erano munite di alti marciapiedi ed erano fiancheggiate da case d’abitazione, botteghe, osterie e alberghi numerosi anche i banchi di vendita, testimonianza della vivacità commerciale della città. La visita richiede almeno alcune ore, ma se possibile dedicatele un’intera giornata si può iniziare entrando dalla Porta Marina, verso il mare, sul fianco occidentale della collina sulla quale giace Pompei. S’incontra subito l’Antiquarium che raccoglie materiale vario in grado di dare un quadro sintetico dello sviluppo storico della città, dall’epoca pre-sannitica al periodo romano da vedere gli impressionati calchi di alcune vittime dell’eruzione nella sala III. Poco avanti è il Foro, centro politico-sociale e religioso della città, sul lato nord contro lo sfondo del Vesuvio sorgeva il tempio di Giove, mentre all’angolo sudovest è l’ingresso della Basilica, l’edificio pubblico più monumentale, destinato all’amministrazione della giustizia e degli affari. Poco lontano il Teatro Grande che poteva contenere 5 mila spettatori dalle cui gradinate più alte si gode di una bella vista d’insieme con i Monti Lattari sullo sfondo nei mesi estivi, in questo spazio suggestivo, si svolgono rappresentazioni di commedie o tragedie greche e romane.
Proseguendo la visita, verso ovest, si raggiunge la Casa di Menandro, una sfarzosa abitazione del periodo imperiale con affreschi ed un magnifico peristilio. Riprendendo una delle vie principali, la via dell’Abbondanza, si giunge alla casa di Loreius Tiburtinus, riccamente decorata e con uno splendido giardino. All’estremità ovest della città si può visitare l’Anfiteatro, il più antico anfiteatro romano che si conosca, poteva contenere fino a 12 mila spettatori. Ritornando alla via dei Teatri s’incontra il centro termale più grande e meglio conservato di Pompei: le Terme Stabbiane, comprendevano una sezione maschile ed una femminile, possiede volte e pareti rivestite con mirabili decorazioni a stucco. Un po’ appartata è la Villa del Misteri, l’edificio più importante, sia per la struttura sia per gli affreschi, recentemente restaurati con tecniche al laser che hanno consentito di rimuovere gli strati protettivi applicati negli anni trenta del secolo scorso i colori forti e vividi originari sono dei capolavori assoluti della pittura non solo antica, rappresentano un ciclo di pitture di grande estensione ed emozionante bellezza.
L’aria di queste terre profuma di origano, mirto e basilico e la bellezza della campagna, del vicino mare, sono motivi per soggiornare ed esplorare il territorio, e godere della cucina locale patria del ragù e della pizza qui la natura è stata umile ma generosa nel fornire gli elementi semplici (acqua e grano) che rendono i fusilli, gli spaghetti e le altre paste insuperabili e che non aspettavano che la sapiente ricetta del ragù per un perfetto matrimonio di sapori. Un viaggio last minute a Pompei vi farà sentire anche un altro profumo, quello dei luoghi dove si frigge, che risveglia i sensi e mette allegria: le pizzette dai vivaci colori, i pescetti croccanti, i panzerotti, le olive, i frutti di mare, il caciocavallo e le mozzarelle tanti dolci: gli struffoli, le frittelle dolci con le marmellate del sole, gli impasti di pinoli e riso, le mandorle mescolate ai fichi, ed il vino del Vesuvio che inebria.