La città medioevale di Urbino vide la sua trasformazione nel corso dell’umanesimo rinascimentale della seconda metà del XV secolo che ne fece uno dei centri artistici e culturali più influenti dell’epoca a livello europeo. Le opere rinascimentali dell’età moderna trovarono le loro fondamenta nell’architettura medioevale di questa città arroccata su due colli. Un esempio di questa fusione è il meraviglioso Palazzo Ducale sede della Galleria Nazionale delle Marche. Sebbene numerose opere della collezione del Duca siano state trasferite nella Galleria degli Uffizi, a Brera e, durante l’occupazione francese, al Louvre di Parigi, la Galleria vanta numerose opere celebri. Tra queste, i dipinti di Piero della Francesca, la Flagellazione di Cristo di Raffaello Sanzio, e opere di Paolo Uccello, Tiziano, Melozzo da Forlì e Federico Barocchi , la cui Ultima cena è esposta nel Duomo, sito a fianco della dimora ducale. Il Duomo è un esempio di architettura neoclassica sulla cui facciata si può notare la statua di San Crescentino, il santo patrono di Urbino, oltre a custodire nei suoi sotterranei una Pietà del 1500. A pochi passi dal Duomo si trova il Teatro Sanzio edificato sulla parte superiore della Rampa elicoidale progettata da Francesco di Giorgio Martini per permettere al Duca di accedere al Palazzo a cavallo. Da qui si può percorrere Corso Garibaldi camminando sotto i suoi portici verso Piazza della Repubblica, storico snodo stradale, oggi luogo d’incontro preferito dai cittadini, su cui si affaccia il famoso Collegio di Raffaello. Giovanni Pascoli vi trascorse alcuni anni dell’infanzia che ricorda con affetto nei suoi canti ispirati a Urbino altro studente illustre fu Alessandro Sarpieri che allestì nella città un osservatorio meteorologico.
Continuando verso la via Raffaello Sanzio troviamo la Casa Natale di Raffaello dove trascorse i primi anni di vita e apprese l’arte del disegno e della pittura nella bottega del padre, Giovanni Santi. Continuando sulla stessa via, passando per Piazzale Roma si può ammirare il monumento a Raffaello, circondato da una corona di alberi, e proseguendo per Viale Buozzi è possibile raggiungere, nel Parco della Resistenza, la Fortezza Albornóz, edificata sul monte S. Sergio, che offre una delle più belle viste su Palazzo Ducale e il paesaggio collinare circostante. Ai piedi della collina, alla fine di una stretta via di mattoni di cotto, si trova l’Oratorio di San Giovannicelebre per il suo stile neogotico e per il ciclo di affreschi dei fratelli Salimbeni raffiguranti le storie della vita di San Giovanni Battista. La caratteristica scalinata di San Giovanni si ricongiunge alla centrale via Mazzini che, insieme a corso Garibaldi, è uno dei centri nevralgici del centro storico.
Questo piccolo gioiello rinascimentale è un importante centro universitario, sede dell’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”, una delle più antiche d’Europa, fondata nel 1506. A settembre le vie si animano ancora di più con il rientro degli studenti e il cielo si riempie di comete colorate, gli aquiloni cantati da Leopardi, grazie alla competizione tra contrade che da anni si sfidano durante la tradizionale Festa dell’Aquilone. Un altro evento celebre è il Festival internazionale di Musica Antica che ha luogo nelle sale dei più bei palazzi storici della città nel mese di Luglio.
Durante la visita della città, i negozi di prodotti tipici e gli accoglienti locali invitano alla degustazione dei sapori semplici, genuini e intonati alla stagione che caratterizzano la terra marchigiana. Il tartufo fresco, servito egregiamente dal ristorante Tartufi-Antiche Bontà, in via Raffaello Sanzio, varia il colore e il gusto secondo le stagioni. Dal 2011 si tiene il Festival della Caciotta DOP di Urbino, un formaggio fresco poco stagionato la cui produzione con latte di pecora risale alla seconda metà del 500, da accompagnare al vino Sangiovese dei Colli Pesaresi che, insieme al Bianchello del Metauro, è uno dei vini più tipici della provincia di Urbino e Pesaro. La vicina valle del Metauro produce da secoli uno degli oli extravergine di oliva più raffinati delle Marche, il Cartoceto, unico nella regione ad avere il marchio DOP. Una soluzione per un pranzo gustoso e veloce, invece, è la crescia sfogliata, focaccia delle marche che secondo la variante urbinate viene farcita con formaggio, salsiccia, lonza, prosciutto ed erbe di campo. Altro prodotto particolare è il Cacio in Forma di Limone che sposa il gusto del formaggio a quello dell’agrume e lo rende un dessert unico.
Cogliere l’opportunità di un viaggio last minute a Urbino significa scoprire una città che è il risultato della fusione perfetta di cultura e territorio, dove il presente ha tratto la sua forza dalla tradizione legata alla produzione artigianale, all’arte, e alla sua storia antica.