Un lembo di terra che ha come riferimento Castiglione d'Orcia, borgo che segna il confine tra la Val d'Orcia e le foreste del Monte Amiata. Il suo centro è la piazza dedicata al pittore e scultore Lorenzo di Pietro, dominato dai resti della Rocca Aldobrandesca e la magnifica Rocca a Tentennano. Castiglione si presenta come un borgo circondato da paesaggi naturali incredibili di rara bellezza, ma anche di unicità storiche ed artistiche, testimoniate dalla chiesa romanica in pietra di Santa Maria Maddalena e la chiesa di Santi Stefano e Degna, il piu importante edificio religioso del paese. Tra altre frazioni del Comune, troviamo Vivo d'Orcia dove, a poca distanza dal centro c’è l'Eremo del Vivo, un palazzo di forme tardo-rinascimentali. Dalle sorgenti dell'acquedotto del Vivo, una salita tra faggi e castagni porta alla chiesetta dell'Ermicciolo e ai caratteristici seccatoi.
Imperdibile è altresí Campiglia d'Orcia, borgo che ha mantenuto i caratteri medievali con suggestivi vicoli, le strette scalinate di collegamento e percorsi coperti. Nelle vicinanze del borgo sono visibili i resti della Torre di Campigliola, unico resto della Rocca, situata sul crinale dello sperone roccioso che sovrasta il paese di Campiglia d'Orcia. Si tratta di una vecchia fortificazione di avvistamento, costruita a controllo della antica via Francigena che percorreva la vallata. La visita della Val d’Orcia prosegue per Montalcino, celebre per il Brunello e per essere anche una magnifica città d'arte. Città medievale di impianto militare, solcata da strette e ripide vie, grazie alla sua spiccata posizione, gode di panorami mozzafiato, al pari di quelli conservati all’interno del Museo Civico Diocesano d’Arte Sacra, che ospita una delle più ricche collezioni di pittura e scultura lignea di scuola senese. Insieme alla Rocca, la snella torre del Palazzo Comunale simboleggiano questo manifico borgo.
Delle tortuose strade tra i vigneti portano a Torrenieri, Sant'Angelo in Colle e Poggio alle Mura. Da Castelnuovo, si raggiunge l'Abbazia di Sant'Antimo, uno dei capolavori del romanico in Italia. L’attuale chiesa risale al 1118 circa, come attesta un’iscrizione incisa sull’altare maggiore. Nel 1462 però, il senese Papa Pio II soppresse l’Abbazia e la incorporò nella Diocesi di Montalcino. La struttura del tempio è in roccia travertinosa con venature di alabastro, proveniente dalla vicina cava di Castelnuovo dell’Abate questa pietra le conferisce un effetto di lucentezza sempre diverso a seconda delle variazioni cromatiche del cielo e della campagna circostante. La facciata è caratterizzata dal coronamento ad archetti pensili e al centro il prezioso portale del IX secolo, in forme romaniche.
Non si può non nominare Pienza, considerata la città ideale di Pio II, oggi dichiarata dall'UNESCO patrimonio mondiale dell'umanità. Pio II volle creare un centro urbano fortemente degno e in ideale antitesi con l'altra città che l'aveva, con la sua famiglia, ingiustamente emarginato, Siena. Pretese così che architetti famosi e artisti di grido lavorassero ad un progetto nel quale fossero impliciti i canoni costruttivi e filosofici di un'età che si apriva ricca di promesse, il Rinascimento italiano. Ed è cosí che In soli tre anni, dal 1459 al 1462, sorse Pienza, la Città d'Autore, la Città Ideale, la Città Utopia. La città "nata da un pensiero d'amore e da un sogno di bellezza" come scrisse Giovanni Pascoli.
Verso sud una strada a saliscendi tra i colli senesi, porta al borgo fortificato di Monticchiello, che conserva vari edifici medievali, la rocca con lunghi tratti delle mura e la chiesa duecentesca dei Santi Leonardo e Cristoforo. La sua robusta cinta muraria e la torre del cassero che svetta sulla collina sono i segni dell'intenso passato del borgo, baluardo del sistema difensivo della Repubblica di Siena. E' proprio con il passaggio sotto la protezione di Siena che ha inizio la storia di Monticchiello di cui, in realtà, si hanno notizie che risalgono a molto prima dell'epoca comunale, come dimostra il fatto che il suo nome vien fatto risalire alla gens romana Clelia.
Nel cuore della Valdorcia, si ha un borgo antichissimo di probabile origine etrusca, posto a 424 metri sul livello del mare, immerso in un paesaggio fatto di colline, oliveti, vigneti e di boschi di querce. Un luogo dove si ha il connubio perfetto tra paesaggio naturale e opera dell'uomo. San Quirico d’Orcia è tra i luoghi da visitare assolutamente in questo scenario incantato, per le sue splendide rocche e per le sue pievi medievali tra cui la Collegiata e la Chiesa di San Francesco. Chiuso da una cinta di mura, meritano una visita anche il Palazzo Pretorio, il Palazzo Chigi, Santa Maria di Vitaleta e gli Horti Leonini.
Ultime tra le più importanti, ma non per quello che hanno da offrire, sono Bagno Vignoni e Radicofani. Il primo è una stazione termale nata nel Medioevo e celebre per la sua piazza d'acqua. Sul pendio che digrada verso il fiume troviamo il Parco dei Mulini, interessante testimonianza di costruzioni e tecniche medievali di utilizzo delle acque. Radicofani invece, è un'imponente fortezza, che ha controllato per secoli il confine tra il Granducato di Toscana e lo Stato Pontificio. La Torre offre uno straordinario panorama sulla Val d'Orcia, l'Amiata, l'Appennino e i laghi Trasimeno e di Bolsena. Una valle ricca di storia, cultura dove l’animo sa rigenerarsi e predere spunto per imparare a vivere meglio, riprendendo le vecchie abitudini che qui si sono tramandate di padre in figlio. Una passeggiata nelle terre del puro Rinascimento facile da prenotare con le offerte viaggio last minute in Val d’Orcia.
