By Expedia Team, on August 7, 2015

Architettura a Berlino: itinerario tra archistar e design

Itinerario alla scoperta di design e architettura a Berlino, tra palazzi avveniristici, scuole, musei, gallerie, concept store e grandi brand.

Nella capitale tedesca tutti sono testimoni e destinatari della bellezza in un eden in costante trasformazione.

Berlin ist arm, aber sexy” (Berlino è povera ma sexy): questo lo slogan pronunciato dall’ex sindaco Klaus Wowereit una decina di anni fa. Poco prima che nel 2006 la città fosse dichiarata dall’UNESCO Capitale del Design: primo – e niente affatto casuale – passo di una catalizzazione economica da sempre legata all’inclusione del settore artistico.

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In realtà, da quando il muro è caduto, designer provenienti da tutto il mondo si sono recati nella città-stato e hanno aperto studi, agenzie, showroom, e alimentando un fitto calendario di mostre e fiere. Sono stati loro a contribuire alla creazione di una città libera a ogni livello creativo, approfittando degli enormi spazi che offre e supportati da un costo della vita competitivo (ma attenzione i prezzi non sono più quelli di dieci anni fa).

I programmi finanziari creati per sostenere gli operatori del settore, insieme a prestiti bancari agevolati e alla possibilità di accedere facilmente a eventi e festival (come l’International Design Festival appena concluso, giunto alla sua tredicesima edizione) hanno sicuramente attivato un circolo virtuoso. Gli ‘esempi pratici’ sono alla portata di tutti, basti passeggiare per le strade dei quartieri Mitte, Charlottenburg o Kreuzberg.

Un passato recente che ha visto ‘scomodarsi’ archistar del calibro di Renzo Piano , Daniel Libeskind , Rem Koolhaas e Santiago Calatrava .

Uno scatto del giardino dell’esilio, presso il Jüdisches Museum. Berlin-Kreuzberg. Jüdisches Museum, Neubau von Daniel Libeskind, Details.
Eigenes Foto, 2005. Picture by Manfred Brückels. Licensed under CC BY-SA 3.0 via Wikimedia Commons

Ma non serve essere architetti famosi, o appassionati di arte moderna, per visitare e apprezzare la cupola in vetro e acciaio del Reichstag (2) (Platz der Republik 1) di Norman Foster o per restare sorpresi e affascinati dall’interno del palazzo della DZ Bank (3) su Unter den Linden, letteralmente invaso da una delle più nascoste creazioni di Frank Gehry, nella vicina Pariser Platz. Esempi macroscopici e da cartolina di un ptrimonio ‘genetico’ dalle mille evoluzioni, per tutti i gusti… e le tasche.

DZ Bank in Pariser Platz  - Picture by Jean-Pierre Dalbéra -Licensed under CC BY-SA 3.0 via Wikimedia Commons - http://www.flickr.com/photos/dalbera/2729746324

DZ Bank in Pariser Platz – Picture by Jean-Pierre Dalbéra -Licensed under CC BY-SA 3.0 via Wikimedia Commons – http://www.flickr.com/photos/dalbera/2729746324

Ovviamente, un tour che volesse abbracciare architetture avveniristiche e design innovativo non può prescindere dal Bauahus Museum (5) di Klingelhöferstraße 14, nella zona centrale di Tiergarten. Dedicato alla scuola di architettura, design e arte del ventesimo secolo, è un tempio spirituale in cui l’arte brilla nelle collezioni di sculture, ceramiche, accessori e modelli creati da Walter Gropius, Moholy-Nagy, Klee e Kandinsky.

Le gallerie d’arte di Berlino sono sicuramente fonte di ispirazione per molti addetti ai lavori e appassionati: meritano una visita la Carlier-Gebauer (9) di Markgrafenstraße 67, la Eigen+Art (12) di Auguststraße 26, la Martin Klosterfelde Galerie GmbH (7) di Potsdamer Straße 93, fino alla Galerie Karena Schüssler (6) di Schlüterstraße 41), situata nel cuore del Ku’damm e aperta con lo scopo di combinare il più possibile design e arte attraverso una serie di ‘limited editions’ create esclusivamente per rimanere nella galleria.

Ma, volendo portare a casa un pezzo di cotanta meraviglia, le occasioni non mancano, non temete. Come anche i negozi, dove scatenarsi nello shopping. In fondo da questo ‘new deal’ sono nati brand come Trippen (calzature) o Mykita (occhiali), che rappresentano solo la punta dell’iceberg composto dagli attivissimi atelier degli Hackescher Markt (11) e dei tanti negozi di Mitte e dintorni. I gioielli di Oona e i concetp moderni della locale Lalaberlin, ma anche il Flagshipstore Berlin specializzato in fashion e accessoristica ecofriendly (oltre a offrirsi come luogo di incontro di designer internazionali), Schoere Waers, Supergrau e The Store, all’interno della Soho House.

E poi il Mauerpark (13), trasformato in un enorme mercato delle pulci dove gli artisti vendono le loro creazioni mentre attorno i berlinesi organizzano picnic e karaoke. Spazi di centinaia, migliaia di metri quadrati, a disposizione di arte, musica ed eventi. Molto più che concept store, piuttosto luoghi nei quali lavorare, rilassarsi e naturalmente acquistare prodotti che coniughino sostenibilità e qualità. Negli ultimi dieci anni abbiamo infatti assistito a un’impennata dell’eco-design con più di cento marchi che si affidano a prodotti “organici”, composti da materiali riciclati, anche provenienti da scarti (come fa la tedesca SLOW-MO, fedele al suo slogan: “Organico non è un trend. È un impegno“).

Festa al Mauerpark: concerti, barbecue, relax e mercato delle pulci. Courtesy of © Mauerpark, 2015 (http://www.mauerpark.info)

Visitate gli interni di Konk e Happy Shop, anche senza spendere un euro, o il cortile di Andreas Murkudis, attraversando la sezione uomo… Ogni negozio qui nasconde una possibilità, o una promessa. Spesso mantenuta, visto che non a caso i professionisti dei maggiori campi del design trovano più facilmente a Berlino l’incontro con istituzioni, agenzie e compagnie della città, anche online, su siti come Create Berlin (www.create-berlin.de), network unico per organizzazione di importanti mostre da esporre in un panorama internazionale.

Sono oltre 1.300 le agenzie, gli atelier di design, di moda e industriale tra i quali perdersi. Più di 3.000 gli studenti iscritti nelle università e negli istituti di settore. Ma c’è posto per tutti. Come sanno i frequentatori di Promobo, il locale di Sascha Fourman dove ogni anno si affollano esordienti e designer in cerca di una piattaforma dove presentare i propri progetti. Basta affittare uno dei 200 box a disposizione, a patto di poter assicurare creatività, qualità e innovazione. Se poi doveste trovare tutto occupato, potete consolarvi con la Temporary Show Room nella trendy Casting-Allee/Kastanienallee, dove ogni sei mesi (al massimo) cambia tutto, dall’esposizione alle firme ospitate in cerca di visibilità.”