By Expedia Team, on August 30, 2019

Cosa vedere alla National Gallery: le 20 opere più belle

“Custodendo una delle più vaste e importanti collezioni di dipinti al mondo, la National Gallery è tra i musei più rappresentativi di Londra e del Regno Unito. Sono oltre 2.300 le opere esposte al suo interno e sono estremamente varie. Pittura inglese, spagnola, francese, italiana, fiamminga, olandese: il suo patrimonio include quadri firmati da tutti i più grandi esponenti delle scuole artistiche europee, dal XII al XX secolo. Se siete in cerca di consigli, ecco i 20 dipinti famosi della National Gallery che proprio non dovreste perdervi.

### 1. Girasoli

Il girasole è il fiore più amato da Van Gogh. Interpretato come emblema di amicizia e bellezza, il pittore olandese lo sceglie come soggetto delle sue opere svariate volte. Cinque sono le versioni attualmente conosciute dei Girasoli e quella della National Gallery è senz’altro una delle più note. Con uno stile pittorico inconfondibile, l’artista sceglie di ritrarre le diverse fasi del ciclo vitale del girasole, dal germoglio, al fiore maturo e infine appassito: come in altre nature morte olandesi del XVII secolo, anche per Van Gogh il passaggio dalla giovinezza alla decadenza vuole probabilmente simboleggiare la natura effimera e illusoria delle azioni umane.

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### 2. Ritratto dei coniugi Arnolfini

Realizzato nel 1434 da Jan van Eyck, questo dipinto ad olio è considerato il capolavoro dell’artista, oltre che una delle opere più significative della pittura fiamminga. Si tratta di un doppio ritratto a figura intera che rappresenta il commerciante italiano Giovanni di Nicolao Arnolfini e sua moglie, nella loro casa a Bruges. Nella scena, la mano dell’uomo è alzata, apparentemente in segno di saluto. Sulla parete in fondo, un grande specchio convesso riflette due uomini – la cui identità rimane tutt’ora ignota – che entrano nella stanza. L’aura enigmatica, l’elegante bellezza, l’iconografia complessa, la prospettiva ortogonale geometrica e l’espansione dello spazio pittorico con l’uso di uno specchio, hanno reso quest’opera una delle più celebri della storia dell’arte.

### 3. Bagnanti ad Asnières

Georges Seurat viene considerato il più importante esponente del puntinismo, movimento artistico che impiegava il colore rigorosamente puro, in forma di piccoli punti; poiché ciascun colore è influenzato da quello adiacente, i puntinisti non mescolano i colori sulla tavolozza, ma li accostano sulla tela, dando il compito della fusione cromatica all’occhio dell’osservatore. Su questa tela, sono ritratti alcuni uomini e ragazzi che si rilassano sulle rive della Senna ad Asnières-sur-Seine, un sobborgo industriale a nord-ovest del centro di Parigi. I personaggi sono immobili come statue, congelati in una scena senza tempo. Seraut dipinge quest’opera ad appena 25 anni, preannunciando quelle che saranno tutte le caratteristiche salienti del puntinismo.

### 4. Cena in Emmaus

La Cena in Emmaus è probabilmente tra le opere più rappresentative della pittura di Caravaggio, considerata rivoluzionaria da molteplici punti di vista. Il soggetto, ripreso dal Vangelo di Luca, illustra due discepoli a cena con un viandante che si rivelerà essere Cristo risorto. Caravaggio sceglie di ritrarre l’istante in cui Gesù spezza il pane e viene riconosciuto dai viandanti. L’atmosfera non è quella rigida e solenne della classica pittura sacra, ma è intima e rustica: l’oste ha in testa la sua cuffietta sgualcita e gli apostoli indossano abiti contadini 600eschi, che fanno precipitare la scena nel mondo contemporaneo. Il vero ruolo di protagonista è qui affidato alla luce, che crea mirabili giochi di ombre sulla tavola e sullo sfondo.

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### 5. La valorosa Téméraire

William Turner fu tra i più influenti pittori del movimento romantico, nonché il più prossimo anticipatore dell’Impressionismo. A renderlo celebre, furono soprattutto i suoi dipinti di paesaggi marini, dove spesso non mancano tempeste e naufragi. In La valorosa Téméraire, il mare perde la sua natura più violenta, lasciando spazio ad una struggente armonia. È il soggetto a richiedere questa languida atmosfera: Turner raffigura infatti la “morte” della Téméraire, eroica nave da guerra della Royal Navy che, dopo aver prestato un onorato servizio nella battaglia di Trafalgar, viene demolita, per essere soppiantata dalle neonate navi a vapore. Tramite un uso originale e sapiente di luce e colore, l’artista omaggia il tramonto di un passato glorioso.

### 6. Stagno delle ninfee

Nel 1883, Monet si trasferisce con la famiglia a Giverny, piccolo comune francese della Normandia. È qui che dimorerà fino alla morte ed è qui che avrà base il suo piccolo regno impressionista, fatto di pace e natura. Nel 1891, deviando un affluente del fiume Epte, Monet crea un laghetto corredato da un ponticello giapponese: non esistono luoghi, nella storia dell’arte, ad essere stati studiati in modo tanto minuzioso quanto il laghetto di Giverny, riprodotto da molteplici angolazioni diverse, in tantissime varianti, oggi disseminate nei musei di mezzo mondo. Ne troverete una, bellissima, anche alla National Gallery.

### 7. Le grandi bagnanti

Paul Cézanne è stato tra i pittori francesi più prolifici della storia dell’arte. Tra le sue opere, più di 200 raffigurano paesaggi con bagnanti nudi maschili e femminili, singolarmente o in gruppo. Quella della National Gallery, è una delle tre tele di bagnanti femminili a cui Cézanne lavorò durante l’ultimo decennio della sua vita. Come dimostra anche il sapiente uso del colore, che integra completamente le donne con il paesaggio, con quest’opera l’artista arriva a celebrare la natura e, in particolare, la sua unione con il genere umano.

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### 8. Cortile dello scalpellino

Questa visione intima di Venezia, è uno dei capolavori del Canaletto. Al sole del primo mattino, gli operai scalpellano i pezzi di pietra in Campo San Vidal, mentre la vita quotidiana continua intorno a loro: non sfugge all’attenzione, ad esempio, la madre che si precipita a confortare il bambino che piange, sorvegliato da una donna sul balcone sopra di loro. In quest’opera, dall’aspetto teatrale e scenografico, Canaletto descrive con somma perizia i vari materiali e le loro trame – l’intonaco rovinato, i mattoni a vista e il legno grezzo – e definisce dettagliatamente gli edifici, i personaggi e le aree di luce e ombra in una curatissima gamma di colori.

### 9. Dittico Wilton

Tra i dipinti famosi della National Gallery, c’è anche questa piccola pala d’altare di autore ignoto, che costituisce un raro esempio di pittura religiosa medievale su tavola inglese, ascrivibile allo stile gotico internazionale. Fu realizzato per Riccardo II – re d’Inghilterra dal 1377 al 1399 – e rappresenta una concezione di regalità altissima e divinamente giustificata, combinando immagini religiose e temporali. Nella parte di sinistra, il re viene presentato alla Vergine da Edmund ed Edward il Confessore – i santi patroni d’Inghilterra – e Giovanni Battista. Nella parte di destra, in un trionfo di blu lapislazzuli, vengono invece raffigurati 11 angeli e la Madonna con Gesù bambino, che tende le mani per porgere a Riccardo la bandiera inglese.

### 10. Whistlejacket

Si tratta probabilmente del più noto ritratto di un cavallo nella storia dell’arte, nonché di uno dei più importanti dipinti britannici del XVIII secolo. A realizzarlo, è stato il pittore inglese George Stubb, di cui questa tela è considerata il capolavoro. Vinta una celebre gara a York nel 1759, il secondo Marchese di Rockingham decise di celebrare il suo splendido stallone arabo con un ritratto commemorativo a grandezza naturale. Stubb si fece onere di quest’impresa, dipingendo l’imponente cavallo impennato su uno sfondo neutro. Particolare è la scelta di non includere nell’opera l’immagine di un cavaliere, preferendo ritrarre Whistlejacket completamente libero dal dominio umano, come incarnazione di un’incontrollata energia naturale.

### 11. Gli Ambasciatori

Dipinto da Hans Holbein il Giovane nell’era Tudor, questo quadro è famoso soprattutto per il suo esempio di anamorfismo, in cui un teschio, proiettato in modo distorto nella parte inferiore della tela, risulta riconoscibile solo se osservato da una precisa angolazione laterale. Questo simbolo di morte, indelebile rimando alla caducità delle cose terrene, viene tuttavia controbilanciato da un altro oggetto nascosto: si tratta del piccolo crocifisso appeso in alto a sinistra, simbolo della resurrezione di Cristo, con cui il pittore avanza una speranza di redenzione. Il mirabile realismo dei ritratti del diplomatico Jean de Dinteville e del vescovo Georges de Selve, insieme alla quantità di oggetti allegorici ritratti dettagliatamente nella scena, hanno contribuito a rendere l’opera di Holbein una delle più celebri della National Gallery.

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### 12. Vergine delle Rocce

Tra le opere della National Gallery, dipinti che non hanno bisogno di presentazioni non mancano. La Vergine delle rocce è uno di questi. Leonardo da Vinci qui raffigura, in una grotta sovrastata da rocce, la Vergine Maria insieme al piccolo San Giovanni e ad un angelo, inginocchiati per adorare Gesù bambino, con la mano alzata in atto di benedizione. Questa tavola faceva parte di una pala d’altare prodotta per la chiesa di San Francesco Grande di Milano e andò a sostituire un’opera estremamente simile realizzata precedentemente dall’artista e ora conservata al Louvre di Parigi. Impossibile non rimanere colpiti dalle figure, che grazie ad un’avanzatissima tecnica pittorica, riescono ad emergere inspiegabilmente dall’oscurità dell’ambiente.

### 13. Autoritratto

Gli autoritratti, dipinti in decine di varianti, sono tra le opere più celebri di Rembrandt, ritenuto il più influente pittore olandese di tutti i tempi. In questo caso, l’artista si ritrae in sontuosi abiti cinquecenteschi e sguardo fiero, ricordando, più che un personaggio contemporaneo, un gentiluomo del Rinascimento. In questo modo, non soltanto Rembrandt rivendica uno status sociale elevato (molto più di quanto non fosse solitamente concesso agli artisti del tempo), ma sceglie anche di omaggiare, osando un confronto diretto, i grandi ritrattisti rinascimentali che l’hanno preceduto.

### 14. Coniugi Andrews

Thomas Gainsborough è considerato uno degli artisti più caratteristici della pittura inglese del ‘700 e questo dipinto è stato spesso dichiarato il suo capolavoro. Vi sono ritratti i coniugi Andrews, appena sposati, in posa accanto ai loro immensi e fertili possedimenti. Lo scenario naturalistico in cui i personaggi sono inseriti non è affatto secondario, anzi: il cielo, con le sue nuvole plumbee, i campi e i boschi della campagna dell’Essex, realizzati con estrema cura, portano il paesaggio ad un ruolo di primissimo piano.

### 15. La sedia

Nella collezione della National Gallery, le opere firmate da Van Gogh sono molteplici. Oltre ai Girasoli, è impossibile non citare La sedia, una delle immagini più iconiche della pittura post-impressionista. Dipinta alla fine del 1888, subito dopo che il collega Paul Gauguin lo aveva raggiunto ad Arles, Van Gogh ritrae la sua sedia – con pipa e tabacco annessi – su un nudo pavimento di piastrelle in terracotta. La tela era in coppia con un altro dipinto, La sedia di Gauguin – oggi conservata al Museo Van Gogh di Amsterdam – che insieme hanno la funzione di ritratti surrogati, rappresentanti le personalità e le distinte prospettive artistiche dei due artisti. Mentre la sedia di Van Gogh, dipinta in pieno giorno, è semplice e funzionale, quella di Gauguin è elegante e finemente intagliata, immersa nella notte.

### 16. Battaglia di San Romano

Paolo Uccello realizzò, nel 1438, un trittico dedicato alla celebrazione della Battaglia di San Romano, storico scontro in cui i fiorentini sconfissero i senesi alle porte di Pisa. La parte conservata oggi alla National Gallery è la tavola intitolata a Niccolò da Tolentino che, protagonista assoluto della scena, in sella al suo cavallo bianco sprona le truppe fiorentine all’attacco. Quest’opera, affollatissima di personaggi e inscurita dal tempo, è un interessante esempio di studio prospettico: Uccello si diletta infatti nella sperimentazione della prospettiva lineare, sfruttando le lance rotte in primo piano come griglia e mostrando i frammenti di armature sotto varie angolazioni.

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### 17. Il carro da fieno

Si tratta probabilmente dell’opera più nota di John Constable, che in questo caso ritrae il cottage dell’agricoltore Willy Lot e il Flatford Mill, mulino sul fiume Stour gestito dalla famiglia Constable per quasi un secolo. Come si evince dal titolo, il soggetto principale è il carro da fieno, raffigurato mentre si fa strada attraverso le acque poco profonde del fiume. Ma è il paesaggio in sé il protagonista indiscusso della scena: sono proprio le opere di Constable che, nell’immaginario collettivo, hanno trasformato la campagna inglese in un luogo meraviglioso e bucolico. Mentre attraversate i corridoi della National Gallery, quadri come questo vi rapiranno in un’attenta sosta contemplativa.

### 18. Venere Rokeby

La Venere di Velazquez è diversa da tutte le altre: nessun gioiello e capelli bruni, per una dea che di per sé parrebbe più che terrena; è il piccolo Cupido alato a riportarci in una dimensione divina, permettendoci di scorgere, tra l’altro, il riflesso sfocato del volto di Venere sulla superficie dello specchio tenuto in bilico sul letto. La mancata definizione dei tratti della dea conferisce all’opera una certa enigmaticità: probabilmente si tratta di un’intenzione voluta dall’artista, che invece di rappresentare la dea della bellezza con una persona identificabile, induce l’osservatore a completarne i lineamenti con la propria immaginazione.

### 19. Madonna dei Garofani

In questa piccola tavola, Raffaello riesce a far trasparire tutta la sua maestria nel ritrarre la sensibilità umana. All’interno della camera di un palazzo rinascimentale italiano, una giovane Vergine tiene in grembo Gesù Bambino. Rigidezza e formalità delle figure sono un lontano ricordo: qui, madre e figlio mostrano le loro emozioni, fatte di intesa e tenerezza, mentre giocano a scambiarsi garofani, simbolo dell’amore divino e della Passione di Cristo. L’opera, per molto tempo ritenuta una copia della Madonna Benois di Leonardo da Vinci, è stata riscoperta come dipinto originale di Raffaello solo nel 1991.

### 20. Cartone di Sant’Anna

Anche se non si tratta di un dipinto ed è da ritenersi incompiuta, quest’opera merita assolutamente un posto nella top 20 National Gallery opere. Si tratta di un cartone – ovvero di un disegno preliminare in preparazione ad un dipinto – realizzato da Leonardo da Vinci. L’artista ritrae una tenera scena famigliare: la Vergine Maria è seduta sulle ginocchia della madre, Sant’Anna, mentre cerca di trattenere il piccolo Gesù Bambino; il cugino di Cristo, San Giovanni Battista, si appoggia nel frattempo al grembo di Anna, mentre Gesù lo benedice. Il Cartone di Sant’Anna è l’unico disegno in grande scala realizzato da Leonardo, arrivato intatto sino a noi: curare nei minimi particolari la conservazione di questo fragile tesoro è fondamentale, quindi non stupitevi se la sala in cui è custodito è buia e appartata.

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#### Photo Credits

Foto di copertina: La National Gallery – By Diego Delso, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=35481652

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