Quadri famosi: 20 dipinti che hanno fatto la storia dell’arte
“La rappresentazione per immagini è stata, nella storia dell’uomo, una delle prime forme di comunicazione e si è evoluta, col passare dei secoli, in una espressione artistica pregevole e straordinaria, l’“Arte Maggiore” per eccellenza, con la quale i pittori di ogni epoca e con gli stili più disparati, hanno dato vita a realtà, miti e leggende. Oggi la pittura, soppiantata dalla tecnologia e i suoi strumenti, non ha più la vitale importanza comunicativa di un tempo, ma rimane una forma d’arte fondamentale da conoscere e amare. In questa guida ripercorriamo la storia dell’arte pittorica in 20 capolavori assoluti, 20 quadri famosi di artisti eterni che andrebbero visti almeno una volta nella vita.
Da nostro Leonardo Da Vinci agli Impressionisti Francesi, dal genio di Picasso sino all’espressionismo astratto di Pollock, eccovi una rassegna dei dipinti più importanti dislocati nei musei di mezzo mondo, quale migliore scusa per viaggiare!
### 1. “Ragazza col turbante” di Joannes Vermeer
Datato tra il 1665 e il 1666 questo capolavoro di Vermeer, probabilmente la sua opera più famosa, è un olio su tela che, all’interno della rimarcabile pittura olandese dell’epoca, si colloca nella categoria dei Tronien, ovvero ritratti di personaggi in costume. Detta anche la “Monna Lisa olandese” l’opera raffigura una ragazza dalla bellezza delicata che mentre accenna un sorriso è illuminata dal famoso orecchino e si volta di tre quarti verso chi osserva. Il libro omonimo di Tracy Chevalier e un successivo film con Scarlett Johansson, ruotando intorno alla vita del pittore e a questo quadro in particolare, hanno contribuito a farne uno tra i più famosi al mondo!
Il dipinto si trova al museo Mauritshuis dell’Aia, in Olanda.
### 2. “Il Bacio” di Gustav Klimt
Una delle coppie di amanti più famose dell’intera opera pittorica mondiale venne dipinta dall’artista austriaco Gustav Klimt agli inizi del secolo scorso, diventando in breve tempo il simbolo del gusto estetico del periodo storico della Belle Epoque. L’olio su tela, di dimensioni generose, 180×180, raffigura un uomo che bacia dolcemente una donna mentre i due sono stretti in un abbraccio al centro di uno spazio astratto dominato dal colore oro, ci troviamo nel cosiddetto “Periodo Aureo” del pittore, ed è, nelle intenzioni dello stesso Klimt, un omaggio alla potenza vitale e armonica dell’Eros.
“Il Bacio” si trova nel Castello del Belvedere di Vienna, un edificio barocco dalle linee straordinarie nel quartiere di Landstrasse.
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### 3. “Cenacolo” di Leonardo da Vinci
Soprannominato anche “L’Ultima Cena”, questo dipinto parietale enorme, circa 9 metri x 5, eseguito da Leonardo tra il 1494 e il 1499 è il manifesto del Rinascimento Italiano e una delle opere più visitate della penisola. Ispirata al Vangelo di Giovanni 13:21, la scena rappresenta il momento nel quale Gesù, seduto ad un tavolo imbandito e circondato dagli apostoli, annuncia il tradimento da parte di uno di loro. Perdetevi nei dettagli, soffermatevi sui “moti dell’animo” degli apostoli, rimarrete incantati. La tecnica di esecuzione scelta da Leonardo si rivelerà poco adatta al mantenimento dell’opera nel tempo che è stata di conseguenza oggetto di numerosi restauri, l’ultimo terminato nel 1999.
Il Cenacolo si trova in un ex refettorio del convento adiacente al Santuario di Santa Maria delle Grazie a Milano ed è visitabile su prenotazione per via delle numerosissime richieste.
Il Cenacolo Vinciano by Dimitris Kamaras, Under Creative Common License CC BY 2.0, https://www.flickr.com/photos/127226743@N02/30824242905
### 4. “Notte stellata” di Vincent Van Gogh
Un semplice paesaggio di campagna notturno rischiarato dalla luna e dalle stelle appena prima dell’alba con un grande cipresso in primo piano, una chiesetta che spicca sopra i tetti di un villaggio ispirato a Saint Remi de Provence, e morbide colline sullo sfondo, et voilà il capolavoro è servito! La “Notte stellata” è una delle opere più importanti del pittore olandese, a metà tra il Post-Impressionismo e l’Espressionismo, che la realizzò insieme ad altri 140 dipinti durante la degenza in una clinica psichiatrica del paesino francese nel giugno del 1889, appena dopo la vicenda dell’automutilazione dell’orecchio, in un momento di altissima creatività.
L’opera si trova in quel concentrato di arte, storia e cultura delle immagini che è il Museum of Modern Art di New York, uno dei più autorevoli musei al mondo.
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### 5. “L’Urlo” di Edvard Munch
Un’altra pietra miliare della pittura di tutti i tempi fa in realtà parte di una mini serie di dipinti simili, 4 per l’esattezza, che l’artista norvegese realizzò tra il 1893 e il 1910, per immortalare una scena che lo vide protagonista, insieme ad altri amici, durante una passeggiata sulla collina di Ekberg, sopra Oslo. Sullo sfondo di un tramonto infuocato e sanguinante, il pittore, colto da paura, stanchezza improvvisa e angoscia sente “un grande urlo infinito che pervade la natura”, un urlo collettivo che gli esperti tradurranno nell’espressione del malessere e del pessimismo sociale che impregnava la Fin de siècle . Il dipinto che ne deriva sarà colmo di dramma e tensione emotiva.
Le varie versioni dell’opera dopo furti e peripezie sono tornate al Museo Munch di Oslo mentre quella, per così dire, definitiva si trova nella Galleria Nazionale della stessa capitale norvegese.
### 6. “Guernica” di Pablo Picasso
Se un evento tragico ha mai dato vita ad un Masterpiece della pittura, Guernica ne è l’esempio più emblematico. Il genio di Malaga con la sua opera realizzata su 27 metri quadrati di iuta grezza e terminata nel giugno del 1937, volle denunciare al mondo l’atroce bombardamento nazista che, in collaborazione con le truppe franchiste, distrusse la cittadina basca di Guernica durante la Guerra di Spagna. Si tratta di un dipinto di protesta, un manifesto contro la guerra e la violenza dall’impatto fortissimo.
L’opera è esposta in un salone del Museo della Reina Sofia, a Madrid. La sezione “Rethinking Guernica” sul sito on line del museo è invece una risorsa eccezionale per capire e studiare il quadro a distanza.
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Guernica by Peter Collins, Under Creative Common License CC BY SA 2.0, https://www.flickr.com/photos/peatc/4245955142
### 7. “Scudo con testa di Medusa” di Caravaggio
La mitologia Greca con la figura di Medusa, una delle tre Gorgoni capaci di pietrificare chi avesse incrociato il suo sguardo, è protagonista di questo dipinto a olio montato su uno scudo in legno e realizzato nel 1598 circa da Michelangelo Merisi da Caravaggio. Nell’opera la testa è appena stata mozzata da Perseo tanto da prodursi ancora in un urlo di terrore e schizzi di sangue decisamente macabri. A dispetto della scena, il tema di Medusa era molto sentito dai Medici di Firenze, in quanto allegoria di prudenza e sapienza, Medici che ebbero in dono lo scudo da Ferdinando Maria Bourbon del Monte che lo commissionò all’artista.
Lo scudo, restaurato nel 2002, è conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze.
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### 8. “Dama con l’ermellino” di Leonardo Da Vinci
Uno dei lavori più riusciti del Leonardo pittore è questo olio su tavola del tardo ‘400 che raffigura presumibilmente Cecilia Gallerani, amante di Ludovico il Moro, il committente dell’opera. La donna tiene in braccio un ermellino, simbolo ai tempi di purezza e integrità, mentre col busto rivolto a sinistra volta lo sguardo imperturbabile e misterioso, tipico dei ritratti del maestro, verso destra, in una doppia rotazione innovativa per lo stile dell’epoca. Autentico capolavoro, il quadro dal valore inestimabile, è stato ceduto dalla collezione privata Czartoryski, che a sua volta lo acquistò in Italia nel 1789, al governo polacco per la cifra “simbolica” di 100 milioni di euro.
Dal maggio del 2017 l’opera si trova nel Museo Nazionale di Cracovia, in Polonia.
### 9. “Creazione di Adamo” di Michelangelo
Ancora un’opera di un artista italiano poliedrico, uno dei maggiori di tutti i tempi, Michelangelo Buonarroti. La “Creazione” è un affresco della volta della Cappella Sistina ed è considerato un capolavoro dell’arte universale. Il dettaglio dei due indici, quello di Dio e quello di Adamo, nell’attimo prima di toccarsi e trasferire così la scintilla della vita dal creatore alla creazione, è un vero e proprio momento mistico sul quale soffermarsi in religiosa ammirazione! E poi la perizia nei tratti dei corpi, le espressioni dei protagonisti, il bilanciamento tra le parti e i colori, un’opera senza tempo, un regalo all’umanità.
La Cappella Sistina, la principale tra le cappelle del Palazzo Apostolico, fa parte dei Musei Vaticani, la zona museale della Città del Vaticano, Roma.
### 10. “Nascita di Venere” di Sandro Botticelli
L’idea di bellezza femminile trova nella pittura la sua sublimazione in quest’opera del pittore fiorentino Sandro Botticelli. Commissionata dalla famiglia dei Medici la tela mostra l’approdo sull’isola di Cipro della Dea dell’Amore dai lunghi capelli biondi e la bellezza statuaria, mentre esce dalle acque sopra una conchiglia sospinta da Zefiro (a dispetto del nome dell’opera che parla di nascita). Il dipinto, realizzato intorno al 1486, è divenuto nel tempo un simbolo della città di Firenze che si vanta di possedere insieme al David di Michelangelo, prototipo della bellezza maschile, i canoni delle bellezze artistiche universali!
Se volete vedere “La Nascita di Venere” recatevi alla Galleria degli Uffizi a Firenze, uno dei centri di arte e cultura che ci invidiano in tutto il mondo.
### 11. “Colazione sull’erba” di Edouard Manet
Il maggior esponente della corrente pre-impressionista, il francese Edouard Manet è l’autore di questo dipinto che raggiunse subito la celebrità nell’ambiente dell’arte anche per lo scandalo che provocò quando venne esposto per la prima volta. Innovatore e provocatore, l’artista dipinse una ragazza completamente nuda accanto a due uomini vestiti durante una merenda in una radura poco fuori Parigi e realizzò inoltre l’opera con canoni stilistici lontani dalla tradizione dell’epoca. L’indignazione e l’astio di critici e gente comune fece talmente rumore che rese il dipinto uno dei più celebri del periodo!
Oggi il dipinto, riabilitato e accreditato del valore che merita, è esposto al Museo d’Orsay di Parigi, in Francia.
### 12. “Ronda di notte” di Rembrandt
Commissionata al maestro olandese da Frans Banning Cocq, medico e capitano del gruppo di soldati poi ritratti nella “Ronda” con lui stesso in primo piano, l’opera fa parte di una serie di dipinti che vennero realizzati in onore dell’arrivo ad Amsterdam di Maria de’ Medici e venne terminata nel 1642 dopo due anni di lavori. La tela è enorme, 359×438 centimetri, e grazie ad un sapiente uso dei chiaro scuri, agli effetti drammatici, alle pennellate dai risultati quasi materici e alla dinamicità della scena, con i soldati pronti all’azione, è considerata uno dei capolavori più importanti di Rembrandt.
Scampata a due tentativi di distruzione nel 1975 e nel 1990, l’opera è visitabile presso il Rijksmuseum di Amsterdam, in Olanda.
### 13. “La persistenza della memoria” di Salvador Dalì
Soltanto due ore ci vollero ad uno dei massimi esponenti del surrealismo, Dalì, per produrre nel 1931 uno dei quadri più conosciuti e ammirati a livello planetario, un olio su tela di appena 24×33 centimetri che ha fatto la storia della pittura moderna. All’interno di un paesaggio desolato degli orologi molli, al limite della liquefazione, si afflosciano su oggetti secondari, simboleggiando la relatività e l’elasticità della percezione temporale in accordo con le nascenti teorie Freudiane ed il pensiero di Einstein, entrambi in contrasto con la pretesa oggettività del tempo.
L’opera dello stravagante artista catalano dai celebri baffi all’insù è visibile al Moma di New York insieme ad altre 130 tra disegni, dipinti, illustrazioni e film.
### 14. “Ballo al Moulin de la Galette” di Pierre Auguste Renoir
Considerato uno dei capolavori dell’Impressionismo, il dipinto di Renoir è, al contrario della tradizione che fino a quel momento imponeva immagini di scene solenni e glorificava le gesta degli eroi della Rivoluzione Francese, uno spaccato che si apre sulla vita quotidiana della Parigi borghese durante la Belle Epoque, un momento di spensieratezza e divertimento fissato su tela. Il famoso caffè del quartiere di Montmartre è il luogo dove si svolge la scena, c’è chi danza, chi conversa seduto al tavolino (compreso lo stesso Renoir) e in tutti gli angoli del quadro si respira dinamicità, movimento ed un’estrema sapienza nell’uso dei colori per creare la luce.
Un’altra opera immortale conservata al Museo D’Orsay di Parigi, in Francia.
### 15. “Gioconda” di Leonardo Da Vinci
Eccoci giunti a quello che forse si colloca, tra i quadri più importanti del mondo, sul gradino più alto del nostro podio immaginario: la Gioconda. Questo dipinto ad olio su tavola di legno di pioppo di 77×53 centimetri, eseguito da Leonardo intorno al 1503, grazie alla perfezione del tratto, lo studio maniacale dei dettagli della composizione e delle sfumature o ancora il mistero sull’identità della donna col suo sorriso accennato e ambiguo, ha ispirato studi, critici, letteratura e addirittura film. Protagonista di un furto nel 1911 da parte di un italiano, tale Vincenzo Peruggia, che alimentò ancor di più la sua leggenda, la Gioconda, a testimonianza del suo ruolo iconico, è stata spesso al centro di rivisitazioni e omaggi da parte anche di artisti celebri come Warhol, Basquiat o Botero.
Protetta da una teca di vetro infrangibile e conservata a temperatura e umidità controllate, l’opera è visitabile al Museo del Louvre di Parigi, dove in migliaia ogni giorno si accalcano per ammirarla.
Gioconda, by Aiva., Under Creative Common License CC BY 2.0, https://www.flickr.com/photos/aiva/45492185794
### 16. “Number 27” di Jackson Pollock
“L’artista più influente del momento”, così la biennale di Venezia presentava Jackson Pollock al grande pubblico nel 1948. Massimo esponente dell’Espressionismo Astratto, rivoluzionario e anarchico, nella sua breve carriera è stato il maestro del Dripping e dell’Action Painting con il pennello che cola direttamente sulla tela intorno alla quale l’artista si muove liberamente e Number 27 è il riflesso emblematico della sua arte. Segni, macchie, linee apparentemente sconclusionate in giallo, rosa e azzurro per una scena d’insieme poco decifrabile ma carica di significati inconsci e personali.
Esposta al Whitney Museum of American Art di New York, Stai Uniti, quella di Pollock è un’opera che dal vivo stupisce ed emoziona.
### 17. “La Danza” di Henri Matisse
Delle due versioni di questo dipinto è la seconda, quella del 1910, ad essere considerata il capolavoro che esprime meglio il genio del pittore e scultore francese, nonché esponente di spicco del movimento artistico dei Fauves. Commissionata dal mecenate Sergej Scukin, l’opera si basa su quattro elementi costitutivi: il ritmo in primis, poi lo sfondo blu che ricorda il Mediterraneo, il verde dei pini marittimi, e infine i personaggi che danzano, in rosso acceso. Il cerchio imperfetto che i danzatori compongono tenendosi per mano rappresenta il movimento continuo e inarrestabile della vita che si rinnova, un tema ricorrente nelle opere di Matisse.
Al Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo, in Russia, potrete ammirare “La Danza” e “La Musica”, il suo dipinto correlato, due tra i pezzi di punta del museo.
### 18. “L’Abbraccio” di Egon Schiele
Pupillo di Klimt ed esponente di spicco dell’Espressionismo viennese, Egon Schiele ci ha lasciato una quantità enorme di opere nonostante la morte precoce ad appena 28 anni, una delle più rappresentative di esse è sicuramente l’Abbraccio. Ossessionato dal corpo e dalla figura femminile in particolare, Schiele dipinge l’opera guidato dalle emozioni, raffigurando due giovani, nudi, appena dopo un amplesso amoroso, scavando nell’intimo delle relazioni e dei sentimenti. Realizzato nel 1917 il quadro riflette anche il periodo storico, siamo al culmine della Prima Guerra Mondiale, utilizzando i colori per evidenziare corpi emaciati, stanchi, forse malati come specchio della società di quegli anni.
L’Abbraccio è esposto nella Galleria Osterreichische presso il Castello Belvedere di Vienna, prima di visitarla dal vivo esplorate il sito web del museo, troverete un’interessante sezione dedicata alla realtà aumentata applicata all’opera.
L’Abbraccio di Egon Schiele, by Domenico Cuccinella, Under Creative Common License CC BY 3.0, https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=7585858
### 19. “Due donne tahitiane” di Paul Gauguin
Nella nostra lista dei quadri più famosi del mondo non poteva certo mancare il contributo del maestro del Post-Impressionismo francese, Paul Gauguin, innamorato dei viaggi e dei luoghi esotici, in fuga dalla civiltà occidentale alla ricerca del sogno di una vita selvaggia e lontana dal materialismo. L’artista spese parte della sua vita in Polinesia dove tra gli altri produsse il dipinto “Due Donne Tahitiane”, una scena di vita quotidiana dalla struttura cromatica e compositiva perfettamente armonica nella quale due indigene sono raffigurate in riva al mare.
Il Museo D’Orsay di Parigi ospita diverse opere dell’artista parigino compresa “Due Donne Tahitiane”.
### 20. “I giocatori di carte” di Paul Cézanne
Realizzato tra il 1890 e il 1895, questo dipinto di 47×56 centimetri rappresenta uno dei punti più alti raggiunti dall’artista francese che sviluppa il suo stile a metà tra classicismo e impressionismo. La scena è semplice e si direbbe di facile costruzione, due uomini seduti al tavolino di un bar giocano a carte, quello che lo spettatore nota invece approfondendo l’analisi è il sapiente uso delle linee, geometrie complesse e pennellate che danno profondità e significato ai colori che ruotano intorno ai blu, ai gialli e ai rossi tutti abbassati di tono. Cinque sono le versioni e gli studi che Cézanne produsse per arrivare all’opera definitiva, anch’essi di valore assoluto e venduti a collezioni private a prezzi stratosferici.
L’opera si trova al Museo D’Orsay di Parigi, insieme a tante altre che abbiamo citato in questo elenco, una tappa fondamentale per gli amanti dell’arte in visita alla capitale francese.
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### Photo Credits
Foto di copertina: Paintings by Johannes Vermeer in the Mauritshuis, By Sailko – Own work, CC BY 3.0, https://www.expedia.it/explore/opere-kandinsky-i-15-quadri-piu-belli)”
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