By Expedia Team, on June 14, 2017

Itinerario a Siviglia in 10 tappe: dal centro alle vie del Flamenco

Un itinerario a Siviglia per entrare nel paese delle meraviglie. Perché come dice un detto spagnolo, “¡Quien no ha visto Sevilla, no ha visto maravilla!”

Se non ci siete mai stati, è ora di colmare la lacuna. Perché questa è una città magica, che vi farà innamorare passo dopo passo. Per aiutarvi una volta in loco, vi proponiamo un itinerario a Siviglia attraverso i suoi più importanti quartieri, un percorso completo, dal centro alle vie del Flamenco!

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### Il Centro

Da dove si può partire, se non dal cuore della città? Quello del Centro è uno dei quartieri storici più belli, oltre che più ricchi di cose da vedere. Le attrazioni sono tante, ma quelle che proprio è d’obbligo visitare, sono due: il Real Alcázar e la Catedral de Santa María de la Sede de Sevilla. Poiché non si tratta di un palazzo e di una chiesa qualunque, è bene organizzare le vostre visite al meglio, perché – ve lo posso assicurare – il rischio di spendere l’intera giornata qui, tra una coda e l’altra, è molto alto. Il Real Alcázar (1) viene indicato come il palazzo reale più antico d’Europa e rappresenta uno degli esempi più importanti e preziosi di architettura mudéjar.

Il Patio de las Doncellas, Real Alcazar - By Cat from Sevilla, Spain, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=3601893

Il Patio de las Doncellas, Real Alcazar – By Cat from Sevilla, Spain, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=3601893

È costituito da un imponente e articolato complesso di edifici che al loro interno racchiude, oltre a molteplici patii, un enorme e splendido giardino. Perdersi in questa oasi fuori dal tempo è un’esperienza meravigliosa, ma la mappa – che solitamente forniscono all’entrata – è sempre bene tenerla a portata di mano, soprattutto per essere sicuri di aver visto tutte le aree più importanti del palazzo.

Un altro caloroso consiglio: per saltare la coda chilometrica di turisti che sovente si forma all’ingresso, prenotate in anticipo la visita – lo si può fare andando sul sito ufficiale del Real Alcázar, dove è acquistabile on-line un biglietto nominativo valido per un ingresso nel giorno e all’orario prestabilito.

Cattedrale di Siviglia, dettaglio delle volte della navata centrale - Di Anual - Opera propria, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=6581372

Cattedrale di Siviglia, dettaglio delle volte della navata centrale – Di Anual – Opera propria, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=6581372

A due passi dal Real Alcázar, sorge poi la Cattedrale (2), con la sua mastodontica struttura gotica e la Giralda, l’iconico campanile. Poiché stiamo parlando della chiesa gotica più grande del mondo, è forse superfluo dire quanto stupefacenti – e alti! – appaiano gli interni di questa cattedrale. L’opulenza del suo altare è difficilmente descrivibile, come lo è la soddisfazione di arrivare in cima alla Giralda, da cui si può godere di una vista a 360° sulla città. Attenzione però: il panorama è un premio che va guadagnato col sudore, quindi affrontate con coraggio e convinzione le 35 rampe della torre!

### Il Barrio de Santa Cruz

La visita del Real Alcazar e della Cattedrale è una cosa magica, ma anche stancante, che vi porterà via diverse ore. Un’idea intelligente potrebbe essere quella di dedicare la mattinata ad un’attrazione e una parte del pomeriggio all’altra, spezzando la giornata con un pranzo in centro, nel Barrio di Santa Cruz (3). Si tratta dell’ex-quartiere ebraico, uno dei più caratteristici di Siviglia. I muri bianchi, i vicoli stretti e tortuosi, i fiori dai colori accesi, i patii: tutto qui si fa simbolo del più autentico spirito andaluso. Per bere e mangiare, in questa zona avete solo l’imbarazzo della scelta: molti sono i ristoranti dove trovare un’ottima paella – Casa Carmelo ne è un esempio e diverse le taperias in cui assaporare l’originale Jamón ibérico – Casa Román e Las Teresas sono senz’altro da provare. Potete anche fare un po’ di shopping in uno dei tipici negozi di souvenir: resistere all’acquisto di un paio di nacchere o di un azulejo, non sarà semplice.

LEGGI ANCHE: Alcazar Siviglia: cosa vedere tra patii, palazzi e giardini!

Patio nel Barrio di Santa Cruz - By Jl FilpoC - Own work, CC BY 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=49245835

Patio nel Barrio di Santa Cruz – By Jl FilpoC – Own work, CC BY 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=49245835

### Il Parque de María Luisa

La seconda zona da visitare, in ordine di importanza e spettacolarità, è quella che comprende il Parque de María Luisa (4) e la celebre Plaza de España. Il Parco, con i suoi 41 ettari di estensione, rappresenta una delle aeree verdi più grandi della città. Per visitarlo in lungo e in largo, la cosa migliore è noleggiare una bicicletta. In alternativa, i più romantici possono valutare l’idea di un giro in carrozza, un’opzione sempre più gettonata dai turisti.

Il cuore del Parco di María Luisa è senz’altro Plaza de España (5). La conformazione semi-circolare, il corso d’acqua che l’attraversa, l’enorme fontana centrale e gli azulejos che decorano ponti e porticati, conferiscono alla Piazza una bellezza magica. Qui è possibile rilassarsi un po’ e, volendo, azzardare anche una breve “crociera” sul canale, grazie alla possibilità di noleggiare in loco una piccola barca, a remi o a motore.

Plaza de España - By Alessandro Serra - Under Creative Commons license CC BY 2.0 (https://creativecommons.org/licenses/by/2.0/) - https://www.flickr.com/photos/goldengreenhouse/34412081724

Plaza de España – By Alessandro Serra – Under Creative Commons license CC BY 2.0 (https://creativecommons.org/licenses/by/2.0/) – https://www.flickr.com/photos/goldengreenhouse/34412081724

### Verso La Macarena

Se dal centro vi spostate verso nord, troverete il quartiere di La Macarena. Per arrivarci, lungo il tragitto troverete diversi punti d’interesse degni di nota. Tra questi, il primo è sicuramente il Metropol Parasol (6), conosciuto anche con il nome di Las Setas – ovvero, “I Funghi”. È un’enorme struttura bianca alta circa 26 metri, il cui aspetto, effettivamente, ricorda quello di quattro enormi funghi. È possibile salirvi in cima tramite l’acquisto dell’apposito biglietto: con 3 €, avrete diritto all’utilizzo dell’ascensore, quindi all’accesso alla tettoia panoramica e ad una consumazione gratuita al bar del mirador.​​
Continuando il percorso, avete due possibilità: proseguire lungo Calle Feria – scelta consigliatissima se ci capitate di giovedì, giorno in cui si tiene, dalle 7 alle 15, il variopinto mercatino delle pulci “Mercadillo del Jueves” – o dirigervi verso l’Alameda de Hércules (7), una delle piazze storiche della città. L’Alameda è una zona ricca di bar, locali e ristoranti, che di notte si trasforma in uno dei più affollati centri della movida sivigliana.

Il Metropol Parasol - By Rubendene - Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=23607062

Il Metropol Parasol – By Rubendene – Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=23607062

Qualsiasi sia stata la vostra scelta di percorso, la meta dovrebbe essere la Basilica della Macarena (8), simbolo del quartiere e sede della Virgen de la Macarena, una delle statue della Madonna più venerate – e appariscenti – della Spagna. La struttura architettonica della Basilica non vi sorprenderà per maestosità o bellezza, soprattutto se avete già avuto modo di vedere la Cattedrale, ma merita ugualmente una visita. Ciò vi consentirà di omaggiare uno dei luoghi più amati dalla comunità locale, ma anche di ammirare parte dell’imponente Muraglia moravide, che si staglia proprio innanzi alla Basilica e che nel XII secolo fungeva da fortezza difensiva per la città.

Approfittate dell’occasione anche per provare il Bar Plata, proprio di fronte all’arco della Macarena, che offre un vasto assortimento di tapas e churros y chocolate a tutte le ore; l’esercizio è in attività dal 1909 e il fascino retrò dei suoi bellissimi interni riesce bene a trasmettere l’autenticità della sua storia secolare.

### La Cartuja

È arrivato il momento di superare il Guadalquivir, il fiume che taglia in due Siviglia, e di andare in esplorazione della sponda ovest della città. Due sono i quartieri che vi aspettano: La Cartuja e Triana.

La Cartuja è forse una delle zone più particolari e difficilmente interpretabili di Siviglia. Nel 1992 fu scelta come sede dell’Expo e alcuni dei padiglioni che vi vennero costruiti rimangono tuttora una delle attrazioni più rilevanti del quartiere. Il padiglione del Marocco, ad esempio, oggi è sede della Fundación Tres Culturas che, ispirandosi al principio di convivenza e tutela delle religioni ebraica, musulmana e cristiana, offre una serie di eventi interessanti che comprendono proiezioni cinematografiche, mostre e dibattiti. L’Expo aveva previsto anche l’inaugurazione di ampie aree verdi: il Jardín Americano, insieme ai Jardines del Guadalquivir e all’enorme Parque del Alamillo sono la meta ideale per una rilassante passeggiata.

Il Monastero di Santa Maria de las Cuevas - By Jose Luis Filpo Cabana - Own work, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=28320974

Il Monastero di Santa Maria de las Cuevas – By Jose Luis Filpo Cabana – Own work, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=28320974

La Cartuja ha conosciuto una fase di rinascita grazie alle operazioni di riqualifica dovute all’Expo, ma la sua storia non gira soltanto attorno all’Esposizione Universale. È il Monastero di Santa Maria de las Cuevas (9) l’anima dell’isola, origine del nome stesso del quartiere: “Cartuja”, infatti, significa proprio “Certosa”. Luogo dalla bellezza eclettica, fu prima un monastero certosino, poi una fabbrica di porcellane e, ora, è sede del CAAC – Centro Andaluz de Arte Contemporáneo – uno dei musei d’arte contemporanea più belli della Spagna.

Installazione al CAAC - By Alessandro Serra - Under Creative Commons license CC BY 2.0 (https://creativecommons.org/licenses/by/2.0/) - https://www.flickr.com/photos/goldengreenhouse/35215893766

Installazione al CAAC – By Alessandro Serra – Under Creative Commons license CC BY 2.0 (https://creativecommons.org/licenses/by/2.0/) – https://www.flickr.com/photos/goldengreenhouse/35215893766

### Le vie del Flamenco

Se dal centro vi spostate verso ovest, potete raggiungere la riva destra del Guadalquivir. L’ideale sarebbe arrivarci verso sera, così da farvi una passeggiata fresca sul lungofiume e godervi un bel tramonto. Giunti al Puente de Isabel II, percorretelo: arriverete così a Triana (10), il quartiere gitano che è stato culla del flamenco. Non c’è posto migliore per conoscere da vicino la tradizione di questo ballo appassionato. Se volete sperimentare qualcosa di davvero autentico, tre sono i locali di cui dovete prendere nota: Lo Nuestro, La Taberna e Casa Anselma. Di solito sono affollati e gli spettacoli – tipicamente improvvisati – iniziano tardi, verso le 23.30 -24. Ma volete o no sperimentare lo spirito dei veri trianeros?

Tramonto sul Guadalquivir: Triana e il Ponte Isabella II - By Alessandro Serra - Under Creative Commons license CC BY 2.0 (https://creativecommons.org/licenses/by/2.0/) - https://www.flickr.com/photos/goldengreenhouse/35126202101/in/dateposted/

Tramonto sul Guadalquivir: Triana e il Ponte Isabella II – By Alessandro Serra – Under Creative Commons license CC BY 2.0 (https://creativecommons.org/licenses/by/2.0/) – https://www.flickr.com/photos/goldengreenhouse/35126202101/in/dateposted/

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#### Photo Credit

Foto di copertina: Tramonto sul Guadalquivir: Triana e il Ponte Isabella II – By Alessandro Serra – Under Creative Commons license CC BY 2.0 (https://creativecommons.org/licenses/by/2.0/) – LEGGI ANCHE: Tour dell’Andalusia in 10 giorni: itinerario tra mare, cibo e città meravigliose!**”