La Genova sotterranea
“Gallerie, antiche vie di fuga, rifugi antiaerei. La Genova sotterranea rivela un mondo misterioso e dimenticato, almeno fino a poco tempo fa.
Sopra la città è un labirinto di vicoli dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi, come cantava De André. Sotto, quasi a ricalcare la città superiore, si estende un intricato dedalo di cunicoli, torrenti sotterranei e gallerie in parte ancora inesplorate. È la Genova sotterranea, affascinante, oscura e sconosciuta ai più, che si estende per chilometri sotto la città. Caduto nell’oblio da oltre un secolo, questo mondo del sottosuolo è stato riportato alla luce dagli importanti scavi realizzati nel corso degli ultimi decenni. Alcuni di questi luoghi sono legati ad avvenimenti drammatici che segnarono profondamente la storia della città.
La grande peste del 1650
Uno dei luoghi più suggestivi e drammatici della Genova sotterranea si trova sotto il parco dell’Aquasola, a due passi dalla centralissima piazza Corvetto. Qui, nel corso della pestilenza del XVII secolo, che colpì il 60% della popolazione, furono ammassati più di 10.000 corpi. I corpi dei morti e dei moribondi furono gettati nei pozzi che si trovavano in quel luogo e successivamente ricoperti con uno spesso strato di terra. Le fosse comuni furono riscoperte soltanto nel 2012, durante i lavori per la costruzione di un parcheggio.
I rifugi antiaerei
Durante la seconda guerra mondiale Genova fu pesantemente bombardata dal cielo e dal mare. Per proteggere la popolazione furono costruiti diversi rifugi antiaerei. La grotta rifugio di Villetta di Negro, sotto l’omonima villa, è uno di questi. Si tratta di un tunnel di 200 metri dove sono ancora ben visibili i generatori per la corrente elettrica, i filtri per l’aria e le pesanti porte blindate che separavano le sale. I genovesi più anziani, invece, ricordano una vicenda drammatica accaduta in un altro rifugio, la Galleria delle Grazie dietro a Piazza de Ferrari. Qui, durante il bombardamento del 23 novembre 1942, 340 persone perirono nella calca per accedere al rifugio.
Le grotte artificiali
Genova è conosciuta per le sue splendide ville cinquecentesche. Pochi però sanno che i giardini delle ville più importanti nascondevano delle grotte artificiali dove venivano rievocati gli incontri mitologici tra dei e ninfe. La più affascinante e meglio conservata è la grotta Doria, costruita nel 1500 dall’architetto Galeazzo Alessi. La grotta ha forma ottagonale e il suo soffitto è interamente ricoperto da conchiglie, coralli, ciottoli colorati e cristalli luccicanti che formano un mosaico di grande pregio.
L’anfiteatro romano sotto piazza delle Erbe
Piazza delle Erbe a Genova vuole dire movida. Durante il weekend è praticamente impossibile trovare un tavolino libero in uno dei numerosi locali che animano la piazza. Non sono molti, però, a sapere che sotto questa piazza brulicante di gente si trovano i resti di un anfiteatro romano. Solo una piccola parte degli oltre 100 km di questo labirinto sotterraneo è attualmente percorribile e la visita va sempre prenotata in anticipo. Questo incredibile patrimonio, infatti, incomincia ad essere riscoperto soltanto oggi dopo secoli di oblio e questo non fa che accrescere il suo fascino.”
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