By Expedia Team, on November 20, 2017

GAMeC a Bergamo: cosa vedere, come arrivare, orari

Scultura, pittura, fotografia e cinema, dal ‘900 ai giorni nostri: ecco il viaggio proposto dalla GAMeC a Bergamo!

È soprattutto grazie alla GAMeC che Bergamo ha acquisito un ruolo sempre più attivo e rilevante nel panorama dell’arte contemporanea. Nata nel 1991 come ampliamento dell’Accademia Carrara (che sarebbe la pinacoteca di Belle Arti) ha presto assunto un’identità e un’importanza proprie. La sede stessa della Galleria, identifica la GAMeC in modo unico.

Lo stile “avventuristico” dominato dal trio vetro-cemento-acciaio – che tanto piace per le architetture delle nuove sedi museali – lascia spazio a qualcosa di molto più autentico e prezioso: è infatti il quattrocentesco Monastero delle Dimesse e delle Servite, ad ospitare la GAMeC.

Il fascino dell’edificio storico, rinvigorito e rinnovato dai recenti restauri, crea attorno agli spazi espositivi un’atmosfera di armonie e contrasti potenti, ma insospettatamente adeguati!

Vista dall'esterno di parte della facciata della GAMeC - Di Giorces - Opera propria, CC BY 2.5, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=4780699

Vista dall’esterno di parte della facciata della GAMeC – Di Giorces – Opera propria, CC BY 2.5, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=4780699

### Sculture (e non solo)

Giacomo Manzoni – meglio conosciuto come Manzù – è stato senza dubbio uno degli scultori italiani più importanti e influenti del ‘900. Originario di Bergamo, una parte consistente della collezione permanente della GAMeC gira proprio intorno alle sue opere: sculture, soprattutto, ma anche dipinti, schizzi e disegni.

Avete presente, più o meno, la soddisfazione che si prova quando entrate in un ristorante scelto casualmente lungo la strada del ritorno e vi capita di mangiare tanto e bene, spendendo pochissimo ? La sensazione si chiama “inspiegabile completezza” ed è molto simile a quella che nasce guardando un’opera d’arte, bella – nell’estetica – e potente – nel suo messaggio e nella sua simbologia – sapendo che il suo artefice non è soltanto una mente geniale, ma anche un personaggio di un’umanità meravigliosa.

È il Bingo dell’arte e, per quanto possa sembrare strano, non è una cosa così facile da trovare. Davanti alle opere di Manzù, c’è tutto questo.

Giacomo Manzù nel suo atelier ad Ardea - Foto del 1966 - By Giorgio Lotti (Mondadori Publishers) - http://www.gettyimages.co.uk/detail/news-photo/italian-sculptor-giacomo-manz%C3%B9-showing-one-of-the-news-photo/174312413, Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=41319881

Giacomo Manzù nel suo atelier ad Ardea – Foto del 1966 – By Giorgio Lotti (Mondadori Publishers) – http://www.gettyimages.co.uk/detail/news-photo/italian-sculptor-giacomo-manz%C3%B9-showing-one-of-the-news-photo/174312413, Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=41319881

Oltre alle sculture del Cardinale seduto e degli Amanti, temi che l’artista affronterà e ri-affronterà per tutta la vita, la GAMeC custodisce lo Studio e il Bassorilievo dedicati alla raffigurazione della “Morte del Partigiano“, altro tema carissimo all’anti-fascista Manzù.

Questi lavori anticipano la realizzazione del Monumento al Partigiano, che nel 1977 lo scultore donò alla città di Bergamo, dove tutt’oggi si trova. Se passate in Piazza Matteotti, potete rendere omaggio ad uno dei più toccanti monumenti italiani alla Resistenza, la cui iconografia rafforza il dramma del suo messaggio con la dedica, commovente, incisa sul fronte dallo stesso scultore: ” Partigiano, ti ho visto appeso,immobile. Solo i capelli si muovevano, leggermente sulla tua fronte. Era l’aria della sera, che sottilmente strisciava nel silenzio e ti accarezzava, come avrei voluto fare io.

### I dipinti

Era il 1999, quando il collezionista bergamasco Gianfranco Spajani decise di donare alla GAMeC la sua personale – e preziosissima – raccolta di quadri. Si tratta di una serie di 40 dipinti firmati da alcuni dei più grandi artisti del ‘900: dalle opere futuriste di Balla e Boccioni, si arriva alle nature morte di Morandi, passando dalla pittura astratta di Kandinskij e da quella metafisica di De Chirico. Un bellissimo viaggio attraverso le produzioni dei personaggi più significativi dell’arte moderna.

Alla Raccolta Spajani si aggiungono una ventina di quadri, donati al museo nel 2004 dal medico e collezionista Gianfranco Stucchi. In questo caso è l’arte informale il fil rouge della raccolta, che comprende, tra le altre, opere di artisti italiani – come Burri, De Pisis, Sironi e Parmeggiani – ma anche di pittori stranieri quali Jean Fautrier, considerato il maestro dell’espressionismo astratto europeo.

### Fotografia e Cinema

Una galleria d’arte moderna o contemporanea che si rispetti, potrà mai rendersi estranea al mondo del cinema e della fotografia? Chiaramente no, e la GAMeC non fa eccezione. Due sono le collezioni d’eccellenza che lo confermano: da una parte c’è il Fondo Nino Zucchelli, che comprende archivi di documenti, fotografie e rare pellicole cinematografiche; dall’altra, abbiamo la Raccolta Fotografica del grande Lanfranco Colombo, costituita da circa 450 fotografie di fotografi italiani. Rarità e bellezza distinguono queste collezioni…da non perdere!

### In più…

Ai nuclei principali della collezione della GAMeC si sono aggiunti e ancora si aggiungono, dei “surplus” – se così si può dire – attribuibili in parte a donazioni di terzi, in parte alla stessa GAMeC, che negli anni si è resa sempre più attiva nei suoi rapporti di scambio e lavoro con enti, musei e gallerie, in Italia e all’estero.

Le donazioni degli anni ’90, ad esempio, hanno portato alla Galleria di Bergamo opere di Fontana, Radice, Morlotti e Cattelan, oltre ad una collezione – che si deve a Vittorio Lorioli – di medaglie contemporanee forgiate da alcuni dei più grandi artisti del ‘900.

La Casa Rossa, uno dei più noti dipinti di Malevič, in mostra alla GAMeC nel 2015-2016 - by FaceMePLS - Under Creative Commons license CC BY 2.0 (https://creativecommons.org/licenses/by/2.0/) - https://www.flickr.com/photos/faceme/15782813223

La Casa Rossa, uno dei più noti dipinti di Malevič, in mostra alla GAMeC nel 2015-2016 – by FaceMePLS – Under Creative Commons license CC BY 2.0 (https://creativecommons.org/licenses/by/2.0/) – https://www.flickr.com/photos/faceme/15782813223

Non bisogna poi dimenticare la parte dinamica della Galleria, quella che, alla fine, ne costituisce il cuore pulsante. Parlo delle mostre temporanee, con cui, da un lato, viene dato spazio ai geni dell’arte contemporanea – come Pistoletto, Pamela Rosenkranz e Mario Cresci, per dirne tre esposti nel 2017; dall’altro, si ripropongono e rinnovano le icone dell’arte moderna: Andy Warhol e Malevič, sono solo due dei grandi del ‘900 recentemente celebrati con una mostra monografica.

E che dire dell’Artists’ Film International, uno dei più importanti appuntamenti internazionali dedicati alla video-arte, che ormai da nove anni si svolge proprio tra le mura della GAMeC a Bergamo? Un programma ricco e rinnovato, dunque, da tenere sempre sott’occhio!

### Come arrivare

La GAMeC si trova in via San Tomaso 53. Se arrivate a Bergamo in treno, potete farvi una passeggiatina a piedi attraverso la città e in 20 minuti circa sarete arrivati. In alternativa potete anche prendervi un autobus da via Camozzi: qui passano le linee 6, 7 e 9, che vi portano in via Battisti, a pochi passi dalla GAMeC.

### Orari

La Galleria ha come giorno di chiusura il martedì; per gli altri giorni della settimana osserva orari di apertura differenti, a seconda che vogliate visitare la collezione permanente o le mostre temporanee: nel primo caso, l’ingresso è consentito dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 17; nel secondo caso, invece, l’orario è continuato dalle 10 alle 19, ad eccezione del giovedì, quando le mostre sono accessibili fino alle 22.

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#### Photo Credit

Foto di copertina: Vista di Bergamo alta – By Calips – Own work, CC BY 3.0, https://www.expedia.it/explore/musei-a-milano-i-10-da-visitare-tra-arte-scienza-e-design)**”