By Expedia Team, on June 16, 2015

La storia dei Sassi di Matera tra passato e futuro

“Al netto dei discorsi retorici di turno, l’elezione di Matera a Capitale Europea della Cultura 2019 rappresenta un’occasione di riscatto irripetibile.

Il treno per il futuro passerà da Matera nel 2019, anno in cui la città sarà Capitale Europea della Cultura. Dopo anni di incuria, apatia, degrado e abbandono, la “Città dei sassi” ha di fronte un’occasione irripetibile per lanciarsi a tutta velocità verso il futuro. Lo slogan scelto da Matera per la sua candidatura è stato “Open Future”. Il concetto qui riassunto è di per sé rivoluzionario. Si tratta di progettare un nuovo modello per le arti performative che trasformi la città in una grande officina in grado di produrre cultura senza cadere nella mera monetizzazione del proprio patrimonio. Arte che crea cultura che a sua volta attiva un circuito economico ancorato alla realtà. Proprio una città antica come Matera può realizzare senza paura questo progetto, visto le numerose volte in cui è stata in grado di risollevarsi dalle crisi che l’hanno colpita. Come negli anni ottanta del secolo scorso ad esempio, quando la città scelse di rivitalizzare e recuperare l’antica zona dei Sassi, lo storico quartiere dove Pasolini girò il suo Vangelo secondo Matteo.

### La vergogna nazionale dei Sassi

Sasso Caveoso – [picture](https://en.wikipedia.org/wiki/Sassi_di_Matera#/media/File:Basilicata_Matera6_tango7174.jpg) by [Tango7174](https://commons.wikimedia.org/wiki/User:Tango7174) – Own work. Licensed under [GFDL](http://www.gnu.org/copyleft/fdl.html) via [Wikimedia Commons](https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Basilicata_Matera6_tango7174.jpg#/media/File:Basilicata_Matera6_tango7174.jpg) – Own work. Licensed under GFDL via Wikimedia Commons)

La definizione risale agli anni cinquanta, quando il romanzo di Carlo Levi “Cristo di è fermato a Eboli” narrò le misere condizioni di vita degli abitanti dell’antico quartiere della città, le cui origini risalgono alla notte dei tempi. Le case grotta dei Sassi diventarono il simbolo dell’arretratezza e del sottosviluppo del meridione. Successivamente gli abitanti dell’antico rione furono trasferiti nei nuovi centri residenziali costruiti a metà anni cinquanta e i Sassi caddero in rovina, diventando così nuovamente un simbolo, questa volta di un paese incapace di prendersi cura dei suoi immensi tesori culturali. Il decadimento del quartiere dalle tipiche abitazioni scavate nella roccia, andò di pari passo con la forte emigrazione dei giovani dalla città e culminò con lo scandalo della stazione ferroviaria mai completata, unico esempio al mondo di stazione senza binari.

### Da vergogna nazionale a simbolo di riscatto

Credits: Shutterstock

La svolta arrivò verso la fine degli anni ottanta con il graduale recupero dei Sassi, che nel 1993 ricevettero il riconoscimento Unesco di Patrimonio dell’Umanità. Un punto di partenza importante che prelude a quello ancora più decisivo dell’ottobre 2014, quando l’antica città vince la candidatura a Capitale Europea della Cultura, nonostante la forte concorrenza di città come Bari, Perugia e Assisi. Perché Matera abbia vinto lo dice chiaramente Joseph Grima, direttore artistico di Matera 2019: “Matera è la città che lo voleva di più. Il livello di partecipazione è stato veramente inaudito, era qualcosa che il territorio sentiva in un modo che nessun’altra città sentiva”. La conseguenza di questa importante vittoria sarà che per un anno, il 2019, Matera diventerà un riferimento culturale importante per l’Europa.

“…Arrivai a una strada che da un solo lato era fiancheggiata da vecchie case e dall’altro costeggiava un precipizio. In quel precipizio è Matera…” scriveva Carlo Levi nel suo romanzo “Cristo si è fermato a Eboli”. Una cosa è certa: oggi Matera non si trova più in quel precipizio.”