Le 15 più belle opere del Rijksmuseum di Amsterdam
“Rembrandt, Vermeer e Van Gogh sono solo tre dei grandi nomi che vi aspettano: ecco 15 opere del Rijksmuseum di Amsterdam per scoprire l’arte olandese!
È tra le maggiori istituzioni museali di Amsterdam ed è il museo di arte fiamminga più importante al mondo. Il Rijksmuseum espone, nelle sue 80 gallerie, più di 8000 opere (in particolare dipinti, disegni, stampe, sculture e varie tipologie di manufatti) che interessano, soprattutto, l’arte olandese dal Medioevo a oggi. Il palazzo 800esco che ne costituisce la sede è un’architettura imponente e raffinatissima, che ti conquista già dalla facciata. E che dire della sua biblioteca? È la più grande biblioteca d’arte dei Paesi Bassi e indubbiamente una delle più belle d’Europa. Sì, ciò che vi aspetta è un viaggio alla scoperta di un museo sensazionale. E se volete qualche consiglio su cosa vedere al Rijksmuseum, ecco qui un breve elenco con i 15 capolavori che proprio non dovreste perdervi.
### 1. La Ronda di notte
Questo è senz’altro il quadro più celebre del museo. E a ragione. Rembrandt, maestro indiscusso dell’arte fiamminga, in questa tela (la più grande da lui mai dipinta) raffigura la compagnia olandese degli archibugeri riunita per le vie di Amsterdam. L’impareggiabile uso della luce, il dominio della composizione, l’incredibile intensità dei ritratti, rendono La Ronda di Notte il quadro simbolo dell’età dell’oro olandese e Rembrandt uno dei più grandi artisti di tutti i tempi.
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### 2. Autoritratto di Van Gogh
Vincent Van Gogh è, attualmente, uno dei pittori olandesi più famosi al mondo. Fu tra i più prolifici della storia dell’arte (realizzò 900 dipinti e oltre 1000 disegni!) e il suo stile rivoluzionario sconvolse profondamente l’arte del XX secolo. Autore di numerosi auto-ritratti, questo lo fece a Parigi, utilizzando colori vivaci in pennellate dure e ritmiche, caratteristiche della sua pittura.
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### 3. Autoritratto di Rembrandt
Rembrandt fu prima di tutto un grande ritrattista. In questo caso, è del suo autoritratto che si tratta, unico nel suo genere: il pittore si dipinge infatti nei panni dell’Apostolo Paolo, riconoscibile dal manoscritto e dalla spada che fuoriesce dal mantello. La trasfigurazione dell’autore in un personaggio biblico rende questo autoritratto, tra i 40 firmati da Rembrandt, un pezzo d’eccezione nella collezione del Rijksmuseum.
### 4. La Lattaia
Jan Vermeer, per talento e notorietà, è senz’altro al pari di Rembrandt. Autore della celeberrima Ragazza con l’orecchino di perla – conosciuta anche come “la Monna Lisa olandese” – le sue opere ritraggono scene di vita domestica e quotidiana, scolpite da una luce vivida e silenziosa. In questo quadro, Vermeer raffigura una lattaia, totalmente assorbita nel suo lavoro. Un gesto come un altro, nella sua banalità, è al centro di un quadro che in realtà non ha nulla di ordinario. La donna diventa una presenza sacrale e statuaria e il colore un’entità viva e palpabile, grazie ad incredibili giochi di luce che Vermeer è in grado di rendere con maestria impareggiabile.
### 5. Stradina di Delft
Vermeer, artista estremamente prolifico, dipinse soprattutto ritratti e scene di vita quotidiana. Questo quadro costituisce quindi un’eccezione nella sua produzione pittorica, in quanto raffigurante un paesaggio. O almeno, questo è ciò che sembra. Osservando con attenzione, la luce ferma, i dettagli realistici, minuti e curatissimi, l’immobilità dell’atmosfera e la tranquillità che rimane sospesa sulle case in mattoni rossi di Delft (la città natale di Vermeer) costruiscono un sipario che si apre, di nuovo, su delle abitudinarie scene domestiche.
### 6. Il dovere di una madre
Anche Pieter de Hooch fu un importante pittore del secolo d’oro olandese e il suo stile si colloca un po’ a metà tra quello di Rembrandt e Veermer. In quest’opera, l’artista riporta sulla tela una scena intima e domestica, placida e dolce: la mamma ispeziona con cura la testa della figlia, per pulirla dai pidocchi. Una delle particolarità di De Hooch è quella di sfondare gli spazi prospettici, creando diversi livelli di profondità. In questo, il quadro non fa eccezione: l’osservatore viene invitato a superare la donna col bambino in primo piano, così da oltrepassare la porta sul fondo, osservare la stanza soleggiata e scoprire il giardino che quasi in segreto s’intravede oltre la finestra.
### 7. Natura morta con formaggio
Floris van Dyck è conosciuto soprattutto per le sue nature morte, rappresentative di un genere che ha contraddistinto e reso grande la pittura olandese del ‘600. In questo caso, lucenti tovaglie damascate ricoprono una ricca tavola: formaggi, olive, frutta e pane, si uniscono a preziose ceramiche e a raffinati bicchieri di cristallo in una composizione studiatissima, che si distingue per il suo sconcertante realismo.
### 8. Röemer con poesia dedicata a Constantijn Huygens
Nella natura morta di Van Dick, quasi al centro della tavola, vediamo un bellissimo esempio di Römer, un particolare – e pregiato – tipo di bicchiere usato in Europa nel XVII secolo. Il Römer di Van Dick assomiglia tantissimo a questo, se non fosse per le eleganti incisioni che, decorandone la superficie, lo rendono un pezzo unico nel suo genere: sul calice si leggono infatti alcuni versi firmati da Anna Visscher, celebre poetessa olandese del ‘600. Ecco cosa dicono: “la mia penna si è seccata, la mia mente si è trasformata in ruggine. Prendimi un po’ d’acqua dall’Elicona – la casa delle Muse – in modo che l’inchiostro fluisca liberamente e possa scrivere nuovamente poesie.”
### 9. L’Allegro Bevitore
Insieme a Rembrandt, Frans Hals fu uno dei più influenti e prolifici ritrattisti olandesi del ‘600. Il suo stile è inconfondibile: pennellate rapide e schiette per ritratti che devono poter esprimere il carattere di un personaggio, la spontaneità dell’espressione di un momento. In questo caso il soggetto del quadro è un miliziano alticcio che ci porge un bicchiere…viene voglia di dargli una pacca sulla spalla e brindare con lui!
### 10. Natura Morta Floreale
Avete mai sentito parlare della Bolla dei Tulipani? Si tratta della prima bolla speculativa ufficialmente documentata nella storia dell’economia. Verso la metà del ‘600 trascinò l’Olanda in una grave crisi finanziaria, a causa di una speculazione incontrollata sul prezzo dei bulbi di tulipano, di cui i Paesi Bassi erano – e sono tutt’ora – leader mondiali d’esportazione. L’iter con cui si sviluppò quella crisi economica ricalca precisamente quello della nostra recente, affezionatissima, crisi finanziaria globale: con l’unica differenza che nel 2008 non fu il mercato dei bulbi a scoppiare, ma quello immobiliare. Cosa c’entra tutto questo con la natura morta di Hans Bollongier? Dipinta nel 1639, appena dopo la caduta del mercato azionario olandese, non aveva lo scopo di raffigurare realisticamente un soggetto naturale, ma quello di simboleggiare la caducità di un mondo terreno troppo spesso fondato su delle falsità: il bouquet dipinto da Bollongier è composto da tulipani, rose, anemoni e garofani, tutti fiori che sbocciano in diversi periodi dell’anno e che, nella realtà, non potrebbero mai coesistere uno accanto all’altro. Nel quadro, il ritratto di un natura piegata dalle contraddizioni di un mondo fasullo.
### 11. Paesaggio invernale con pattinatori sul ghiaccio
Hendrick Avercamp non ha goduto della stessa fama di altri pittori olandesi, ma la sua arte merita indubbiamente un degno riconoscimento. Conosciuto anche come “il muto di Kampen“, per via della sordità che lo affliggeva, produsse soprattutto tavole con paesaggi invernali, liberamente ispirati a quelli di Brueghel. Tra questi, il Paesaggio invernale con pattinatori su ghiaccio del Rijksmuseum è senz’altro uno dei migliori: per la finezza e cura dei suoi particolari, oltre che per la morbida, impalpabile malinconia che racchiude e tocca l’osservatore.
### 12. Il Bambino Malato
Nel 1663 Amsterdam fu afflitta da una terribile epidemia di peste bubbonica che decimò, in un anno, quasi 25.000 persone. Una città in ginocchio, si avviava verso il suo declino. Questa tela di Gabriël Metsu, figlia di quella pestilenza, ritrae una scena domestica straziante dove una donna tiene tra le braccia un bambino malato, quasi come in una Pietà biblica.
### 13. La casa delle bambole di Petronella Oortman
No, non è la fotografia di una dimora aristocratica del ‘600 vista in sezione. Si tratta di una casa vera: è la casa delle bambole che il mercante di seta Johannes Brandt regalò alla moglie Petronella Oortman, ricca dama olandese. Il suo realismo è impressionante, quasi inquietante. Diversi artigiani lavorarono alla realizzazione di questo capolavoro dell’ebanisteria, che Petronella poteva sfoggiare con orgoglio: nel ‘600, le case delle bambole erano infatti considerate degli oggetti molto preziosi e ricercati, che le famiglie benestanti olandesi non esitavano ad esibire come vero e proprio status symbol.
### 14. Il ponte sul Singel nella Paleisstraat di Amsterdam
Con Breitner usciamo dall’età dell’oro olandese e facciamo un salto in avanti: siamo nell’800, il secolo dell’impressionismo. Coetaneo di Vincent Van Gogh, fu anche suo amico e collaboratore. Il suo stile è particolarissimo e si collega alla fotografia, sua seconda grande passione dopo la pittura. I suoi quadri sono, effettivamente, un po’ come delle istantanee: non tanto per il loro realismo tecnico, quanto per le “inquadrature” fugaci delle scene che ritraggono. Spesso, Breitner scattava prima la fotografia e solo successivamente la trasformava in un dipinto, come è successo per questa tela, su cui l’artista immortala un istante di folla sul ponte del canale Singel.
### 15. I bambini del mare
Anche Jozef Israëls fu un importante pittore olandese dell’800. I temi che interessano la sua pittura sono soprattutto legati alla vita quotidiana degli umili, che l’artista considerava, seppur vincolati ad una realtà dolorosa, l’unica fonte di sentimento autentico. In questo caso, il pittore raffigura i figli di un pescatore, che giocano in riva al mare seguendo una barchetta di legno: una scena bella e triste al contempo, che Jozef Israëls ripeté spesso nel corso della sua carriera.
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Photo Credit
Foto di copertina: I bambini del mare di Jozef Israëls
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