Musei a Miami: il contemporaneo si trova al PAMM
“2000 opere del XX secolo in 3000 metri quadrati. Il Pérez Art Museum di Miami colpisce anche per la struttura della sede, ispirata alle case su palafitte.
Distruggere un’opera di un museo per protesta… Questo è accaduto nel febbraio del 2014 per colpa di Maximo Caminero, un artista della Florida, che ha fatto salire il Pérez Art Museum di Miami agli onori della cronaca dopo aver intenzionalmente distrutto un vaso cinese dell’artista Ai Weiwei del valore di un milione di dollari.
Lo scriteriato gesto, che voleva essere un segnale contro un museo che non valorizzava gli artisti locali, naturalmente gli è valso la condanna e 100 ore di lavori socialmente utili. Oggi, però, la mission sul sito web del museo ci tiene a precisare che l’istituzione intende rispecchiare “l’eterogenea comunità di Miami”… pari e patta?
Fondato nel 1984 come centro di belle arti nella Miami Cultural Plaza, dodici anni dopo prese il nome di Miami Art Museum (MAM) e venne destinato all’arte contemporanea. Solo nel 2013 il museo è stato trasferito al Central Business District, nel Museum Park di Park West, un nuovo centro museale, dove sarà collocato anche il Miami Science Museum.
La nuova sede, che ha permesso al museo di incrementare i proprio visitatori da 60.000 ai circa 300.000 del primo anno, è stata progettata dallo studio di architetti svizzeri Jacques Herzog & Pierre de Meuron e, con la sua struttura aperta sul parco, verso la città e verso l’oceano, è dichiaratamente ispirata alle case su palafitte costruite alla fine del Novecento nella vicinissima baia di Biscayne, che costituiscono il cosiddetto villaggio di Stiltsville.
Licensed under CC BY-SA 3.0 via Wikimedia Commons (https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Perez_Art_Museum_Miami.jpg)
Il costo di circa 200 milioni di dollari è stato coperto grazie ad una partnership tra pubblico e privato, che ha coinvolto il comune di Miami e per oltre la metà dei donatori. La donazione privata più rilevante, di 35 milioni, è stata quella del collezionista di arte latino-americana Jorge M. Pérez, a cui il museo di Miami è stato per questo dedicato, generando una serie di polemiche che hanno portato ben quattro membri del trust a dimettersi, convinti che gli si sarebbe potuta intitolare una singola ala ma non l’intero museo, come affermato da Rubén A. Rodríguez, uno dei dimissionari.
La collezione permanente è stata avviata solo a partire dal 1996 e si concentra sull’arte del XX e del XXI secolo delle Americhe, dell’Europa occidentale e dell’Africa. Oggi, tra le circa 2000 opere accumulate, può vantare quelle dei cubani José Bedia Valdés e Wilfredo Lam, dei messicani Diego Rivera e Damian Ortega, dell’uruguaiano Joaquin Torres-Garcia e della colombiana Beatriz Gonzalez, ma anche nomi quali Joseph Cornell, James Rosenquist, Frank Stella e Kiki Smith, Kehinde Wiley, Purvis Young.
Le sale espositive, che occupano 3000 metri quadrati su tre livelli, sono illuminate da finestre a tutta parete, mentre un altro elemento caratterizzante è rappresentato dalla presenza di veri e propri giardini pensili costituiti dalla lussureggiante vegetazione locale e pilastri nascosti da rampicanti tropicali, secondo il progetto del botanico francese Patrick Blanc. Il pezzo forte del percorso, però, è indubbiamente la splendida terrazza nella parte posteriore dell’edificio dalla quale è possibile scendere sul lungomare attraverso una enorme e scenografica scalinata.
#### Photo Credit
Foto di copertina: “Miami Airlines Arena, Miami Heat Condo Towers and PAMM” by Ines Hegedus-Garcia – Under Creative Commons license CC BY 2.0 (https://creativecommons.org/licenses/by/2.0/) – https://www.flickr.com/photos/miamism/14055604513“
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