Piatti natalizi: 10 tradizioni per 10 città italiane
“Dai tortellini ai “buccellati”, nella cucina natalizia dominano carne e dolci a base di miele e frutta secca. 10 piatti natalizi da non perdere in italia!
La cucina italiana, si sa, è universalmente riconosciuta per essere tra le migliori al mondo, se non la prima. Una cucina di grandi tradizioni, che cambiano da regione a regione, da città a città. I giorni di festa, come Natale, sono quindi l’occasione per fare il giro dello “stivale” e scoprire tutta la ricchezza del nostro patrimonio gastronomico. Ecco quali sono, secondo noi, i 10 piatti natalizi da non perdere!
### 1. Milano
Il panettone, dolce tipico della tradizione milanese, si è imposto, ormai, sulle tavole natalizie di tutta Italia. Fino al 1900 nel capoluogo meneghino erano numerosi i fornai e i pasticceri che producevano artigianalmente questo dolce ottenuto da un impasto a base di acqua, farina, burro e uova, al quale si aggiungono frutta candita, uvetta, scorze di arancia e cedro. Un antico statuto delle corporazioni vietava, nel 1400, di produrre il pane dei ricchi, eppure il giorno di Natale i fornai potevano fare uno strappo alla regola regalando ai clienti, poveri e benestanti, lo stesso pane, il pan de ton, cioè il quello di lusso, a base di frumento, farcito con burro, miele e zibibbo.
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### 2. Torino
Agnolotti del plin con sugo di arrosto. Questo piatto tipico delle Langhe e del Monferrato è realizzato con sottili sfoglie di pasta all’uovo di forma rettangolare ripiene di carne arrosto. “Plin”, termine del dialetto piemontese, allude al pizzicotto che viene dato per sigillare la pasta. Oltre che con il sugo di carne, gli agnolotti possono essere preparati con burro, salvia e Parmigiano, o con brodo di carne. Si tratta di un piatto povero, tipico della tradizione popolare contadina, ed è per questo che il ripieno variava a seconda degli avanzi di arrosto a disposizione.
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### 3. Udine
La Gubana. Sin dal 1409, data in cui, secondo la tradizione, fu servito in occasione della visita di papa Gregorio XII a Cividale del Friuli, questo dolce rappresenta uno dei piatti tipici del Natale friulano. Una pasta dolce lievitata avvolge, in forma di spirale, un ripieno di noci, uvetta, pinoli, zucchero, grappa. Questo piatto il cui nome ha, molto probabilmente, un’etimologia slava, è originario delle Valli del Natisone.
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### 4. Venezia
Il Bollito di manzo con la salsa al cren – una salsa dal sapore spiccato a base di rafano, pane e zucchero – è un piatto che non può mancare nel menù del pranzo di Natale veneziano. La carne di manzo viene cotta nel brodo con cipolla, chiodi di garofano, timo, alloro, pepe nero, vino bianco per essere servita con la salsa ottenuta lavando e grattugiando finemente la radice di cren.
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### 5. Bologna
A Bologna, i tortellini cotti nel brodo di cappone rappresentano un’ istituzione nel tradizionale menù di Natale. La ricetta di questo piatto – caratterizzato da una sottile pasta fresca all’uovo farcita con un ripieno di carne di maiale, pollo, salumi, formaggio e uova – è stata decretata dalla “Dotta Confraternita del Tortellino” e depositata nel 1974 presso la Camera di Commercio di Bologna.
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### 6. Firenze
Nonostante il suo nome sia strettamente collegato alla città di Siena, il panforte è decisamente il dolce “principe” del Natale fiorentino. La tradizione vuole che la preparazione di questo dolce fosse richiesta, sin dal Medioevo, a farmacisti e speziali dell’epoca, e destinato ai ricchi del tempo per l’alto costo degli ingredienti, in origine, farina, acqua e miele. A questi sarebbero stati aggiunti, in un secondo momento, conce di arancia, melone, cedro, mandorle e altre spezie.
Nel 1879, in occasione della visita della Regina Margherita a Siena, sarebbe apparsa una nuova versione del panforte, il “Panforte Margherita”, senza la concia di melone e con una copertura di zucchero vanigliato anziché di pepe nero.
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(https://www.flickr.com/photos/ellf/4159423994/) , via Wikimedia Commons
### 7. Perugia
Maccheroni dolci con le noci. Questo piatto, da consumare freddo, assomiglia molto a una normale pasta asciutta condita che si presenta pasticciata o compressa a formare un timballo quando la pasta è ancora calda. Per realizzare questa pietanza si utilizzano la pasta lunga (maltagliati, lasagne, reginette) e le tagliatelle fatte in casa. Dopo la lessatura si condisce con un impasto a base di noci, pangrattato, zucchero e cannella, ed eventualmente rum o cacao.
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### 8. Roma
Il pangiallo affonda le sue origini nella Roma imperiale quando, durante il solstizio d’inverno, si usava preparare questo dolce dorato in segno di buon auspicio per favorire il ritorno del sole. Caratterizzato da un impasto a base di frutta secca, miele, cedro candito, il pangiallo veniva cotto e ricoperto da uno strato di pastella d’uovo.
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### 9. Napoli
Gli struffoli, dolci immancabili nella ricca tradizione natalizia napoletana, potrebbero essere gli eredi di un piatto tipico della cucina greca, di derivazione arabo-turca (il nome deriverebbe da un termine greco che significa “tondeggiante”) o, secondo alcuni, del piñonate, tipica pietanza spagnola. Gli struffoli si compongono di tante palline di pasta – preparate con farina, uova, strutto, zucchero, un pizzico di sale e liquore all’anice – fritte nell’olio e avvolte da uno strato di miele caldo. Il piatto viene in genere “colorato” con pezzetti di cedro, zucchero e confetti.
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### 10. Palermo
Buccellati siciliani. Qualunque sia la loro forma, a rotolo o a ciambella, allungata o circolare, questi dolci tipici della tradizione siciliana, sono caratterizzati da un involucro di pasta frolla ripieno di mandorle, noci, fichi secchi, marmellata di arance e cacao. Quasi sempre sono ricoperti da glassa e zuccherini colorati.
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