By Expedia Team, on February 11, 2019

Pittori spagnoli: 5 tappe per scoprire la Spagna con l’arte

“La Spagna ha dato i natali a numerosi artisti, molti dei quali sono passati alla storia come maestri della pittura universale. Nel corso dei secoli, geni del calibro di Velázquez, Murillo, Goya e Dalí, per nominarne solo alcuni, hanno regalato al mondo un patrimonio artistico di valore inestimabile.

Consapevoli che passare in rassegna tutti i grandi pittori spagnoli sarebbe praticamente impossibile, abbiamo deciso di proporvi un altro tipo di esperienza: un’insolita mostra virtuale dedicata agli artisti che hanno dipinto la Spagna e che vi consentirà di osservare questo straordinario paese attraverso gli occhi di alcuni dei suoi principali maestri.

El Greco e Toledo
—————–

El Greco si trasferisce in Spagna nel 1577, con l’obiettivo di conquistarsi il favore di Filippo II. Nonostante le sue opere non sembrino incontrare i gusti del monarca, il pittore rimane affascinato da Toledo e, grazie al supporto di una classe dirigente che dimostra di apprezzare l’arte, decide di stabilirsi definitivamente nell’attuale capoluogo della Castiglia-La Mancha, dove rimarrà fino alla sua morte.

A Toledo l’artista dipinge alcune delle sue opere più importanti con uno stile assolutamente originale per l’epoca. Tra i suoi soggetti preferiti spiccano gli scorci della città, utilizzati sia come sfondo di opere religiose sia come protagonisti delle tele.

Vista_de_Toledo.jpg?1549460247

È il caso di Veduta di Toledo, conservato nel Metropolitan Museum of Art di New York. Con una visione manierista, che sfiora il barocco, El Greco offre una rappresentazione personale e simbolica della città, giocando con il tracciato, aggiungendo e rimuovendo edifici e frazionando la composizione per fare spazio al Tago.

Del dipinto colpiscono la resa metafisica del paesaggio e la luce che dona massimo risalto al profilo degli edifici; un retaggio senza dubbio prezioso per i futuri surrealisti.

Un’altra celebre rappresentazione della città è Veduta e pianta di Toledo, opera che appartiene alla fase finale della vita dell’artista. Il quadro può essere ammirato nel Museo del Greco, situato nell’antico quartiere ebraico della città, la Judería.

Vista_y_Plano_de_Toledo.jpg?1549460352

La tela è considerata di particolare importanza poiché offre un tipo rappresentazione del tutto sconosciuto nella Spagna di allora. In altri luoghi in cui El Greco aveva vissuto in precedenza, come Venezia o Roma, non era raro che ai pittori venisse chiesto di disegnare una pianta della città.

Questo quadro presenta invece uno dei primi piani di una città spagnola e l’artista ne approfitta per includere nella scena alcuni edifici di recente costruzione, ad esempio il nuovo Alcázar e la Puerta de Bisagra.

Joaquín Sorolla e Valencia
————————–

Se esiste un pittore il cui nome è indissolubilmente legato ai paesaggi di Valencia, si tratta senza dubbio di Joaquín Sorolla, per cui la città affacciata sulla costa sud-orientale della Spagna fu un’inesauribile fonte d’ispirazione. Tra i più eminenti maestri dell’impressionismo e postimpressionismo spagnolo, è considerato a ragione anche un esponente della scuola luminista.

In molte delle sue tele, l’artista ritrae con straordinaria maestria scene di vita quotidiana e momenti di divertimento spensierato, ambientati spesso sulle spiagge della sua amata Valencia. Nella nostra rassegna non poteva pertanto mancare una delle sue opere più famose: Bambini sulla spiaggia.

Ni%C3%B1os_en_la_Playa.jpg?1549460567

Il quadro, conservato nel Museo del Prado di Madrid, ritrae un gruppo di bambini che fanno il bagno nudi, secondo l’uso dell’epoca, e affascina l’osservatore con la straordinaria resa dei corpi bagnati, da cui emerge un’innocente freschezza.

La spiaggia è uno dei soggetti più ricorrenti dall’artista, che raffigura spesso bambini intenti a nuotare o giocare con le onde sulla spiaggia di Malvarrosa ed eleganti fanciulle vestite di bianco che passeggiano sul lungomare di Valencia.

Antonio López e Madrid
———————-

Nipote di un altro Antonio López, anch’egli celebre pittore, questo autore offre una visione iperrealista della capitale spagnola. L’attenzione quasi ossessiva posta nel riprodurre la realtà in ogni minimo dettaglio si traduce in lunghi periodi di gestazione delle opere, la cui realizzazione richiede spesso anni.

Il caso più emblematico è probabilmente quello del ritratto della Famiglia Reale di Juan Carlos I, al quale l’artista ha dedicato più di 20 anni. Nonostante l’episodio abbia causato grande scalpore in Spagna, López si è sempre rifiutato di completare l’opera fino a quando non se n’è detto completamente soddisfatto.

L’artista è famoso soprattutto per le sue vedute di Madrid che, più che dipinti, sembrano vere e proprie fotografie. Tra queste, una delle più celebri è Madrid visto desde el Cerro del Tío Pío, conservata nel Museo Reina Sofía di Madrid.

Madrid_desde_Torres_Blancas.jpg?1549460691

Credit: olo-ololo.blogspot.com – https://olo-ololo.blogspot.com/2011/06/antonio-lopez-1976-1982-madrid-desde.html

Tuttavia, la vista più spettacolare della capitale spagnola è probabilmente Madrid desde Torres Blancas. Dipinto tra il 1976 e il 1982, il quadro ricostruisce con straordinaria esattezza un panorama urbano.

Oggi fa parte di una collezione privata, dopo essere stato venduto all’asta nel 2008 per 1,74 milioni di euro e aver consacrato Antonio López come il più quotato tra gli artisti spagnoli ancora in vita.

Joan Miró e Barcellona
———————-

Parlare di Mirò senza menzionare il legame tra l’artista e Barcellona è praticamente impossibile. Basta fare una passeggiata lungo le strade della capitale della Catalogna per ammirare numerose opere che il maestro del surrealismo realizzò appositamente per abbellire la sua città.

È ad esempio il caso del Pavimento Miró, un mosaico situato in Plaza de la Boquería, al centro del viale La Rambla, creato da Miró per dare il benvenuto alle persone che arrivano in città dal mare.

Pavimento_Mir%C3%B3.jpg?1549461051

_Credit: eric. Creative Commons Attribution 2.0 Generic. Wikimedia Commons – File:2010-08-24_PM_Ramblas_-_Joan_Miro.jpg_

A Barcellona l’artista catalano dedicò anche una collezione di 50 litografie chiamata per l’appunto Serie Barcelona. Nonostante la scelta di utilizzare il bianco e nero, sorprendente da parte di un maestro del colorismo, le litografie sono caratterizzate da un’estrema vivacità e popolate da mostri e curiosi personaggi. La collezione può essere ammirata presso la Fundación Joan Miró.

Picasso e Guernica
——————

L’opera più famosa del genio di Malaga nasce dalla volontà dell’artista di commemorare le vittime del bombardamento di Guernica. Il 26 aprile del 1937, la Legione Condor, un corpo volontario composto da aerei dell’aviazione tedesca e dell’esercito italiano, rase al suolo gran parte di una cittadina della provincia di Biscaglia.

Il massacro ai danni della popolazione civile fu compiuto da Germania e Italia per dimostrare l’appoggio dei governi dei due paesi alle forze nazionaliste di Francisco Franco. L’attacco durò all’incirca tre ore, durante le quali furono sganciate 31 tonnellate di bombe. La cittadina fu devastata e, secondo i documenti conservati negli archivi del Museo de la Paz de Guernica, l’attacco causò la morte di oltre 1600 civili.

Guernica.jpg?1549461115

Credit: ©Museo Reina Sofía. Madrid – https://www.museoreinasofia.es/coleccion/obra/guernica

Al bombardamento sopravvissero miracolosamente l’Assemblea di Biscaglia e una quercia posta davanti all’edificio, nota come Árbol de Guernica e da allora simbolo della libertà del popolo basco.

Tra maggio e giugno di quello stesso anno, Picasso dipinse il suo famoso quadro. Il governo repubblicano spagnolo, allora in esilio in Francia, gli aveva commissionato un’opera da esporre nel padiglione della Spagna in occasione dell’Esposizione internazionale di Parigi allo scopo di raccogliere l’appoggio internazionale alla causa repubblicana. L’artista decise quindi di ispirarsi al tragico bombardamento avvenuto pochi mesi prima.

Attualmente, il murale di quasi 8 x 3,5 metri è custodito nel Museo Reina Sofía di Madrid, dopo essere rimasto per undici anni al MoMa di New York per desiderio dello stesso artista.

L’opera, concepita come un enorme cartellone pubblicitario, si è trasformata in una testimonianza della barbarie e della crudeltà della Guerra Civile spagnola. Oggi è considerata uno dei principali capolavori dell’arte del XX secolo.”