Street art a Torino: itinerario tra i murales più belli
“Un itinerario di street art a Torino. Complici atmosfere e spazi post-industriali, Torino è diventata un enorme museo d’arte urbana.
Se da qualche anno Torino appare più vivace e colorata, è anche merito dell’arte di strada, che ha rivitalizzato spazi pubblici e privati con murales considerati vere opere d’arte. Ecco dove sono i più belli e famosi in questo itinerario di street-art a Torino.
### 1. MAU – Museo d’Arte Urbana
Sono oltre un centinaio le pitture murali di questo museo en plein air in continuo divenire che ha risvegliato i muri grigi del Borgo Vecchio Campidoglio. E non finisce qui, perché si aggiungono anche le installazioni della Galleria Campidoglio e le “panchine d’autore” di piazza Moncenisio. Quanto basta per passare un’intera giornata col naso in su per le strade del quartiere. Da dove iniziare? Da Ahab’s Whale (La Balena di Achab), sul lato della Parrocchia di Sant’Alfonso all’angolo tra corso Tassoni e via Cibrario: una murata di 50 metri quadrati firmata dallo street artist Opiemme, composta da frasi tratte da Moby Dick di Melville.
### 2. Omaggio a Bobby Sands
Le strutture di archeologia industriale del Parco Dora sono la location ideale per writers e street artists, che infatti hanno dato libero sfogo al loro estro colorando ogni spazio disponibile, o quasi. Praticamente una “hall of fame” di stili e modelli diversi. Fra tutti spicca il maestoso murale dedicato a Bobby Sands, l’attivista nord-irlandese per i diritti civili, che ricopre le torri di raffreddamento di una vecchia fabbrica. Firmato da Ludwig Dolo, Max Gatto e il basco XTRM, è un omaggio alle quattro stagioni della vita di Bobby Sands, simboleggiate da un boccale di birra e tre cilindri, oltre a simboli di pace, fortuna, tolleranza e libertà.
### 3. Murale Thyssenkrupp
Spostandovi verso il centro, in corso Valdocco ecco il murale più emozionante della città. Un’opera corale, alla quale hanno partecipato numerosi writer torinesi, che commemora la tragedia della Thyssenkrupp del 2007 in cui 7 operai persero la vita nel rogo della fabbrica. Su uno sfondo nero, i numeri di un enorme orologio digitale fissano data e ora esatta della strage, fiamme avvolgono i nomi delle vittime, mentre mani bianche sembrano sbucare dal muro in cerca d’aiuto. Non una semplice pittura murale, quindi, ma un monumento di denuncia, voluto da familiari e colleghi, per non dimenticare e come monito contro le morti bianche.
### 4. Animali alla fermata del bus
Quattro animali giganti, grandi come una casa e vestiti di tutto punto, sono seduti su una panchina in paziente attesa. E’ un’immagine poetica e surreale, quella dipinta da Ericailcane sulla facciata laterale del Centro Culturale Italo-Arabo di via Fiochetto, dalle parti di Porta Palazzo. Ma cosa aspettano? Per scoprirlo e al tempo stesso ammirare questo bestiario fantastico in tutta la sua imponenza, non dovete far altro che entrare nella stazione degli autobus che è proprio lì accanto.
### 5. La donnola di Lungo Dora Savona
A poche decine di metri di distanza dalle simpatiche bestiole di Ericailcane, un’inquietante donnola con un topo tra le zampe campeggia sulla facciata di un palazzo di 6 piani di Lungo Dora Savona. Ma non c’è motivo di spaventarsi, nonostante l’aspetto sinistro del soggetto. In realtà, nelle intenzioni dell’autore, l’artista belga Roa, l’opera vuole semplicemente trasmettere un messaggio ecologico: sostenere la lotta biologica a ratti e animali infestanti invece dell’utilizzo di prodotti chimici dannosi per l’ambiente.
### 6. Murale di Palazzo Nuovo
E’ un messaggio di forte impatto sociale anche quello del murale sulla facciata laterale di Palazzo Nuovo, sede delle Facoltà Umanistiche. Con il suo stile inconfondibile, Aryz, uno dei più affermati street artists europei, ha disegnato due figure che simboleggiano il malessere della società. Una si innalza, nuda e quindi libera dagli stereotipi, mentre l’altra, fatta solo di abiti, sembra precipitare vittima dell’omologazione contemporanea.
### 7. SAM – Street Art Museum
Il nostro tour non poteva terminare che al SAM – Street Art Museum al Parco Michelotti. La location è il vecchio zoo comunale, che i migliori writers e artisti torinesi hanno trasformato in una galleria all’aperto unica nel suo genere, dipingendo sui muri di gabbie e vasche. I soggetti prevalenti sono ovviamente i temi ambientali e gli animali, idealmente liberi di riappropriarsi degli spazi del parco. Al momento non è aperto al pubblico, ma potete comunque vedere buona parte delle opere attraverso la recinzione esterna.”
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