Ho soggiornato all’H2C nella notte tra sabato 11 e domenica 12 settembre con mio figlio di anni 8. Purtroppo, non avevo il documento di mio figlio ma solo la sua tessera sanitaria.
Ore 18:00. L’Hotel mi dice di non poterlo accettare, perché privo di documento, e di andare alla questura di Assago. In effetti, l’hotel ha ragione e, anche se è la prima volta che mi capita di vedere simile rigidità, mi reco all’indirizzo suggeritomi. Nulla da fare: i Carabinieri, molto gentilmente, mi dicono che non possono produrre alcuna dichiarazione ma che, secondo loro, potrebbe bastare una mia dichiarazione.
Torno in albergo, racconto l’accaduto e chiedo, per conferma della mia versione, di chiamare il commissariato e di procedere al check-in. Sono pronto a fare una dichiarazione. Niente da fare: l’hotel mi manda in Questura a Milano.
Purtroppo ho già pagato Expedia.
Mi reco in Questura a Milano, in pieno centro che raggiungo con difficoltà perché è sabato, perché è pieno centro storico e perché i “NO Green Pass” hanno pensato bene di occupare la strada.
Ore 22:30: mio figlio, esausto, scoppia a piangere e un poliziotto gentilissimo si prende cura della nostra esigenza e otteniamo il nostro certificato.
Capisco le regole e che ho sbagliato io, ma questa rigidità dell’H2C mi ha sorpreso. Il gentilissimo dipendente dell’hotel (non ce l’ho con lui), ha solo rispettato le rigide indicazioni ricevute. E’ mancata totalmente flessibilità da parte delle procedure dell’H2C.
Francesco