By Expedia Team, on March 24, 2020

Come viaggiano i travel blogger italiani: consigli, esperienze e sogni

“Chi meglio dei travel blogger per portarci in giro per il mondo con le loro storie? Anche se non possiamo essere sempre in viaggio possiamo permetterci, tra una vacanza e l’altra, di viaggiare con la fantasia. Leggere storie di viaggi in luoghi esotici e vedere foto meravigliose, che ci fanno anche un po’ invidia, sono alcuni dei modi che abbiamo per farci trascinare nelle avventure vissute da altri.

Abbiamo fatto cinque domande a cinque dei migliori travel blogger italiani, chiedendo di parlarci dei loro viaggi, dei loro consigli e dei loro sogni nel cassetto. Ci rispondono Manuela Vitulli di Pensieri in Viaggio, Francesca Di Pietro di Viaggiare da soli, Silvia Ceriegi di Trippando, Monica Nardella di Turista di Mestiere, e Francesca Barbieri di I Viaggi di Fraintesa.

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Francesca Di Pietro di viaggiaredasoli.net

### 1. Qual è il viaggio più significativo, che ti ha fatto entrare nel mondo dei blog di viaggio?

Manuela Vitulli: Difficile sceglierne uno solo. Sicuramente la Thailandia ha dato una svolta al mio lavoro e al mio percorso di crescita interiore. Da quando ho messo piede in Thailandia per la prima volta (ormai diversi anni fa), ho capito che il viaggio era linfa vitale per me. Tant’è che ho scritto un libro dedicato proprio a questo Paese.

Francesca Di Pietro: Ho capito di voler scrivere di viaggi dopo un lungo viaggio di 3 mesi in Sud America, era il 2011 c’erano pochissime persone zaino in spalle e non ho mai incontrato un italiano, all’epoca non c’erano tanti siti e i social non si usavano come ora. Decisi che avrei aperto un sito per mostrare agli italiani che non dovevano aver paura del viaggio in solitaria e che avrei mostrato loro tutte le cose che si potevano migliorare su se stessi. All’inizio il mio sito non parlava di me o dei miei viaggi in prima persona ma molto di psicologia turistica ossia di quello che si poteva cambiare e imparare viaggiando. Dopo poco il sito divenne molto popolare e le persone mi chiesero subito di parlare di più di me stessa.

Silvia Ceriegi: Viaggio da sempre: i miei genitori mi hanno fatto girare l’Europa in pullman fin da bambina, ma il viaggio che mi ha fatto sentire una persona “che sui viaggi poteva dire la sua” è stato il primo on the road che ho organizzato da sola nei Balcani: da lì in poi ho iniziato a organizzare sempre tutto da sola, divertendomi molto e imparando altrettanto, perché a volte arrivi nei posti e non è come doveva essere. A volte le strade finiscono e tu devi tornare indietro.

Monica Nardella: Come tutti i travel blogger senior (il mio blog spegne 10 candeline tonde tonde il 2 maggio!), quando ho iniziato a raccontare i miei viaggi su Turista di Mestiere ero convinta di digitalizzare i miei appunti su carta. Col tempo ho capito invece di aver contribuito, nel mio piccolo, a scrivere la storia del travel blogging italiano. Non un viaggio, quindi, ma la mia voglia di condividere emozioni e informazioni, mi ha fatto entrare in questo mondo.

Francesca Barbieri: Il mio ingresso nel mondo dei blog di viaggi è stato unico, dato che sono stata tra le prime blogger in Italia. Ho aperto il mio travel blog 11 anni fa, quando in Italia eravamo veramente in pochi a sperimentare su simili piattaforme online. All’epoca raccontavo i viaggi che facevo nel mio tempo libero, per lo più in Europa, con mezzi low cost, poi l’ho usato come diario dei miei giorni da ranger in Australia, e così via fino a oggi.

Travel_blogger_italiani_-_Manuela_Vitulli.JPG?1585908881Manuela Vitulli di manuelavitulli.com

### 2. Qual è la meta che ti ha più sorpreso, spiazzando le tue aspettative?

Manuela Vitulli: Il Perù. Un Paese incredibile, dalle mille sfaccettature. A partire da Lima, la capitale della gastronomia capace di conquistare qualsiasi palato, per arrivare a Cuzco e Machu Picchu, due cliché peruviani che meritano di esser visti almeno una volta nella vita. Machu Picchu è un sogno ad occhi aperti, un grande traguardo per qualsiasi viaggiatore. Per non parlare del nord del Perù, meno blasonato e ancora tutto da scoprire. Molti pensano che la cultura peruviana sia legata prevalentemente agli inca eppure, percorrendo il Paese da nord a sud, ci si accorge che il Perù è un mosaico di numerose civiltà.

Francesca Di Pietro: Mi stupiscono tutte le mete, viaggio sempre con pochi pregiudizi e onestamente con poche informazioni. Forse la Bolivia mi stupì molto all’epoca, soprattutto per la sua storia, non avevo mai approfondito la storia Sudamericana prima di viaggiarci tantissime volte. La mia conoscenza si limitava a Colombo, Cortès e poi al Novecento, non avevo mai approfondito i dettagli sbagliando e viaggiando così tanto e lentamente ( sono stata in Sud America per circa un anno in più viaggi) ho imparato molto.

Silvia Ceriegi: La Russia mi ha incantato. In particolare la città di Mosca, poco considerata a livello turistico, invece estremamente affascinante, con le sue costruzioni maestose, le stazioni della metropolitana magnificenti e il grande traffico che viaggia all’impazzata.

Monica Nardella: La Georgia, meta a me sconosciuta prima di trovarla in una guida come best travel destination di quell’anno. Affidandomi all’esperienza di una guida locale (come faccio per tutti i miei viaggi, notoriamente fuori dai circuiti turistici classici), ho pianificato un itinerario che mi ha regalato esperienze impensabili. La Georgia conserva ancora tutta l’autenticità e il fascino di un paese che da poco si sta schiudendo al turismo internazionale. Oltre alle indiscutibili bellezze naturalistiche e architettoniche, ho scoperto una umanità generosissima e accogliente. Sono stata invitata nelle case e negli orti a condividere pasti e frutti della loro terra come in nessun altro posto al mondo.

Francesca Barbieri: Tra le mete che di recente mi hanno sorpresa in positivo cito Taiwan. Ci sono stata circa 6 mesi fa e ho avuto la fortuna di visitarla insieme a un amico che è del posto. Taipei in particolare mi ha stupita perché coniuga la cultura cinese a quella giapponese, e mescola tratti futuristici con tradizioni millenarie. E in soli 20 minuti di bus si passa dalla città iper-moderna alla montagna selvaggia con scimmie e verde lussureggiante! In più, le persone del posto sono estremamente gentili, aperte e curiose, e i prezzi sono più che abbordabili.

Travel_blogger_italiani_-_fraintesa.jpg?1586360772Francesca Barbieri di I Viaggi di Fraintesa

### 3. Puoi condividere i consigli più preziosi che hai imparato nei tuoi anni on the road?

Manuela Vitulli: Ogni Paese ha qualcosa da insegnarci, da regalarci. Mai sottovalutare una nuova destinazione. Non c’è viaggio che non mi abbia regalato qualcosa a livello umano. Quindi ho imparato a non sminuire mai nulla e questo è il consiglio più prezioso che sento di dare.

Francesca Di Pietro: I consigli sono tanti, diciamo che trovo che sia fondamentale avere un’assicurazione medica, più di una carta di credito, parlare più lingue possibili, portare sempre tappi per le orecchie e mascherine. Poi io consiglio di viaggiare zaino in spalla e con mezzi pubblici, ma quelli sono gusti. Oggi come oggi trovo importante avere un occhio sulla sostenibilità delle strutture degli operatori che si scelgono.

Silvia Ceriegi: Non credo ci siano trucchi o segreti da insegnare, ognuno ha il suo modo di viaggiare e non c’è una regola universale. L’importante, però, è viaggiare sempre coi compagni di viaggio giusti, coi quali si condividono tempi, interessi e desiderio di scoperta, con cui si decide insieme se fermarsi o continuare, o con cui si ha la libertà di decidere di dividere per un po’ le proprie strade, per poi riunirsi con maggiore entusiasmo.

Monica Nardella: Affidarsi sempre all’esperienza di una guida per un viaggio tagliato su misura, non standardizzato e che valorizzi le risorse locali. Lasciarsi del tempo per l’imprevisto perché perdersi, fisicamente, potrebbe invece significare ritrovarsi a migliaia di chilometri da casa. Consiglio quindi di essere pronti a esperienze che ci cambino: bisogna tornare diversi da come siamo partiti e, perché ciò accada, dobbiamo avere grande apertura mentale abbandonando qualunque pregiudizio.Quanto all’aspetto più pratico del viaggiare, risparmiare in maniera intelligente, rinunciando ai comfort ma non alle esperienze. Non c’è niente di peggio che rimpiangere di non aver vissuto qualcosa di unico. Utilizzate portali e app che vi facciano spuntare prezzi migliori a parità di servizio e documentatevi sui blog (fonti di informazioni sempre aggiornatissime) sulle gratuità previste in date specifiche così da costruire tappe che le sfruttino permettendo di ottimizzare il budget.

Francesca Barbieri: Il primo consiglio è imparare ad ascoltarsi e seguire il proprio istinto. E’ importante capire se ci sentiamo sicuri o meno in una situazione, se abbiamo voglia di fare qualcosa o no… insomma, imparare a metterci al primo posto.È anche importante non strafare: in viaggio spesso vogliamo vedere e provare tutto in pochi giorni, ma in questo modo rischiamo di fare tutto di corsa e non goderci nulla. Meglio avere il tempo di riposarci per vivere ogni momento al meglio, e lasciar decantare le esperienze che viviamo.Ultimo consiglio: non programmare quasi nulla. Tanto i programmi saltano. Meglio lasciarsi trasportare dal momento e da eventuali incontri fatti sul posto.

Travel_blogger_italiani_-_Silvia_Ceriegi.JPG?1585908958Silvia Ceriegi di trippando.it

### 4. Come trovi l’equilibrio tra il viaggio come passione e il viaggio come lavoro?

Manuela Vitulli: Spesso è complesso. Viaggiando per lavoro a volte viene meno il piacere della scoperta perché ogni cosa deve essere documentata con video e foto. È un processo automatico: per condividere i momenti salienti di un viaggio con la propria community, ecco, non si può mettere da parte lo smartphone. Vorrei poter vivere più intensamente i miei viaggi di lavoro ed è quello che mi sono ripromessa di fare in futuro. Documentando sì, ma ritagliandomi anche del tempo per vivere tutto solo ed esclusivamente con i miei occhi e col cuore.

Francesca Di Pietro: Bella domanda, da quando il travel blogging è il mio lavoro a tempo pieno è cambiato molto il modo in cui viaggio, soprattutto la parte sociale. Quando viaggiavo solamente investivo molto tempo a conoscere nuove persone, restavo serate a chiacchierare, mi piaceva uscire molto la sera. Adesso solitamente la sera lavoro, in modo da poter sfruttare la giornata per visitare i luoghi, quindi esco di rado e socializzo meno. Per il resto quando organizzo dei progetti individuali con sponsor, sto molto attenta a chi rivolgermi, cerco di coinvolgere solo partner in linea con i miei valori in modo da essere anche sempre coerente con i contenuti.

Silvia Ceriegi: Il lavoro non finisce mai, perché quando sono in viaggio, lavoro. Quando sono a casa, scrivo (per lo più di viaggi) e quindi lavoro. Solo sulle piste da sci, una settimana all’anno, riesco a staccare completamente la spina. E, devo dire, è la mia settimana preferita ogni anno!

Monica Nardella: Non è facile perché il rischio di lavorare tutto il tempo, perdendo la magia del viaggio, è sempre in agguato. Per evitarlo, mi impongo di staccare la spina e di godere ogni esperienza senza il filtro di uno schermo. Persevero inoltre con l’abitudine di scrivere a fine giornata sul mio taccuino per sentirmi ancora quella viaggiatrice carta e penna di 10 anni fa.

Francesca Barbieri: Cerco di ritagliarmi momenti per me anche nei viaggi di lavoro più intensi: piccole pause che mi permettono di godermi quello che sto facendo, anche se sto lavorando. Ad esempio una tappa in onsen durante un viaggio stressante in Giappone.E quando vado in vacanza stacco completamente, preferendo mete con poca connessione internet: Cuba, il Serengeti, l’Outback. Così sono sicura di limitare le possibilità di lavoro e mi concentro sul relax e sul luogo che sto visitando.

Travel_blogger_italiani_-_Monica_Nardella.JPG?1585909018Monica Nardella di turistadimestiere.com

### 5. Che viaggio hai nel cassetto? Dicci quello che desideri fare più di altri

Manuela Vitulli: Mi piacerebbe tornare in Messico. Ci sono già stata, ma vorrei tornarci per scoprirlo meglio, magari per El Dia De Los Muertos. la cultura messicana è incredibile (e anche la cucina).

Francesca Di Pietro: Allora il viaggio dei sogni è l’Antartide, ma non credo che si avvererà presto. I viaggi invece che vorrei fare a breve sono le Isole Lofoten, lo Sri Lanka e il Rwanda, spero di andarci nei prossimi mesi.

Silvia Ceriegi: New York: non ci sono mai stata e me la pregusto da diversi anni. Ho letto troppi libri e visto troppi film che me l’hanno fatta vivere senza esserci mai stata. Chissà se sarà un déjà vu o una sorpresa. Aspetto che il mio bimbo piccolo sia un po’ più grande e che anche lui possa essere in grado di apprezzare la città dalle mille luci e poi via, si parte!

Monica Nardella: Il Perù. Un viaggio ancor più desiderato perché rinviato e quindi riporlo nel cassetto è stata davvero dura! So che l’itinerario tra Machu Picchu, Choquequirao (la sorella sacra), Ollantaytambo e Kuelap è lì che mi aspetta, devo solo continuare a studiare per renderlo ancor più speciale! In attesa però di realizzare questo sogno, quest’anno mi concentrerò sul nostro Belpaese. Ci sono tantissime chicche che ancora non conosco e credo che il progetto #ripartodallitalia, lanciato dai travel blogger italiani di AITB, sarà quello più importante.

Francesca Barbieri: Facendo il giro del mondo da sola ho realizzato molti dei grandi sogni che avevo – visitando, tra le altre destinazioni, la Cina, Macao, Singapore, le Isole Cook, la Polinesia Francese… ma vorrei vedere ancora le Maldive, il Costa Rica, le Hawaii e il Sudafrica. Spero ci sia la possibilità di partire presto e farmi una vacanza in una di queste mete da sogno, per immergermi nella natura!

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