By Expedia Team, on May 16, 2017

Ale Zuber: la mia Ibiza da DJ è musica sensuale, energia e tramonti nascosti

“Alla scoperta di Ibiza: intervista al dj Ale Zuber, che ci racconta la sua musica di strada, il suo pubblico e i suoi posti preferiti sull’Isla Blanca.

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E se la spiaggia dove si trovano il maggior numero di italiani d’estate non fosse nemmeno in Italia? Impossibile certo, però negli ultimi anni Ibiza ha attirato così tanti italiani che non è inusuale sentire parlare la nostra lingua nei locali e sulle spiagge dell’isola spagnola.

Dove sicuramente vi capiterà di sentire parlare italiano è dietro la consolle, dato che di recente un dj delle nostre parti si è fatto conoscere e apprezzare a Ibiza. Si tratta di Ale Zuber, autore della hit I’m a rich bch e spesso ospite nelle note discoteche del posto Privilege e Pacha. Per il nostro speciale Chi ci aspetta al mare ci ha parlato del suo rapporto con l’isola, riservando anche qualche consiglio sui locali e le spiagge meno conosciute del posto.

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**Da quando ha cominciato a fare il dj e com’è nata questa passione?

Ho iniziato a fare il dj nell’inverno 2011 dopo una carriera come semplice promoter cominciata nel 1998. A partire dal 2010 ho iniziato a notare che le cose nel sistema notturno stavano cambiando, quindi un po’ per lavoro e un po’ per sfidare la sorte ho provato a suonare cambiando le regole del gioco. Devo dire che questo gioco ha funzionato tantissimo.

Com’è arrivata l’occasione di diventare un dj professionista?

Nella mia vita non penso di essere mai stato cosi fortunato da prendere al volo delle occasioni anche perché di occasioni vere e proprie di successo non si sono mai presentate. Non ho mai vinto nulla se non competizioni sportive, e mi sono sempre ammazzato di lavoro per arrivare dove volessi. Diciamo che l’occasione vera e propria non si identifica in un momento specifico.

Che tipo di musica prediligi e quale ascolti personalmente?

Io amo la musica latina, ma ascolto anche molta musica hip-hop e qualche cosa di italiano, specialmente quando sono all’estero per lunghi periodi e sento la mancanza di casa e le melodie del nostro paese. Non mi vergogno a dirlo, ma mi piace molto Tiziano Ferro.

Ale Zuber (© Ale Zuber)

Ale Zuber (© Ale Zuber)

Esattamente come definisci la musica che suoni?

Io la definisco la musica “de la calle“, cioè musica di strada: quella strada che fin da piccolo mi ha dato da mangiare e che mi ha portato al successo. Nello specifico suono maggiormente hip hop e reggaeton, unisco suoni da ghetto con sound pop. Amo artisti come Jay-Z, Lil Jon, Puff Daddy, Drake, Jason De Rulo fino a toccare le sonorità piu latine di Nicky Jam, Nacho, Daddy Yankee, Cali y el Dandee e Maluma.

Che cosa vuoi esprimere attraverso i tuoi pezzi e che relazione si instaura con chi la ascolta?

Io sono un dj anomalo che non segue molto le linee guida, ma che va a sensazioni. Guardo il mio pubblico e cerco di leggere quello che loro vogliono. In molti dei miei set non bado nemmeno a quello che piace a me, ma a quello che le persone davanti alla consolle vogliono sentire. Più si muovono e più mi esalto così aumentano l’energia e l’adrenalina che trasformo in musica. Durante le mie serate, quando salgo in consolle la gente non si stanca mai di ballare e cantare.

Una serata a Ibiza con Ale Zuber (© Ale Zuber)

Una serata a Ibiza con Ale Zuber (© Ale Zuber)

Entri in contatto con un’umanità giovane e variegata nel momento del divertimento: che umanità è e gli stereotipi sull’uso di droge si confermano o si smentiscono?

E’ una domanda che mi hanno fatto in molte interviste. Premesso che viviamo in un mondo dove la droga la trovi ovunque, dalla scuola alla palestra, fuori dai supermercati e davanti alle fermate dei bus, io credo che il mio pubblico non usi droghe pesanti come cocaina, acidi o altre sostanze chimiche. La mia musica è sensuale e non richiama la necessità di sballarsi per divertirsi. Il mio pubblico è prevalentemente femminile al massimo si fuma una cannetta, io odio chi pensa che in discoteca si vada solo per sballarsi perchè non è la discoteca in sè che porta allo sballo, ma il tipo di festa e di organizzazione che attrae un determinato tipo di pubblico.

Da quanti anni vai suonare a Ibiza e com’è cambiata l’isola negli anni?

Io ho messo piede ad Ibiza per la prima volta come dj 2 anni fa. Non so realmente quanto sia cambiata negli ultimi anni, ma posso dirvi che sto facendo di tutto per far crescere la mia musica sull’isola e il mio modo di fare show, cosi da arrivare a più persone possibili. Questa è un’isola elettronica dove arriva gente da tutto il mondo per sentire i miei colleghi come Marco Carola, David Guetta, Martin Garrix, Solomun e altri. Io ancora non sono al loro livello, ma ce la sto mettendo tutta, studiando e lavorando tutti i giorni per arrivare dove sono arrivati loro cambiando un po’ la filosofia e il mood di Ibiza.

C’è solo una cosa che ancora non capisco: chi ascolta la tecno odia e disprezza la musica nera o latina che io suono e non desidera neanche sapere e vedere cosa succede nelle nostre serate. Io invece quando non lavoro vado spesso a vedere quello che fanno gli altri…

Tramonto a Ibiza (Di stavros1 - Opera propria, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=19880558 )

Tramonto a Ibiza (Di stavros1 – Opera propria, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=19880558 ))

Qual è la tua giornata tipo a Ibiza e hai una casa fissa lì in cui stai anche quando non lavori?

Le mie giornate estive le passo sugli aerei, quindi posso dirvi che in estate vivo poco la città e l’isola, in autunno invece la vivo al 100%. Ibiza è un’isola piena di energia, io la definisco così: è come un bel vestito che però può calzare tutti a pennello, da quelli che portano la camicia e il mocassino a quelli che preferiscono ciabatte e canottiera o a quelli che come me che amano occhiali e cappellino. Molta gente pensa, come me in passato, che Ibiza sia un posto solo per ragazzini e per chi fa uso di sostanze stupefacenti ma non è per nulla così, bisogna viverla un po’, almeno due settimane, per capire quanti posti fantastici e quanta gente diversa si può incontrare.

Che tipo di persone si incontrano a Ibiza di recente?

Come dicevo prima, Ibiza non ha target precisi: puoi incontrare il milionario che spende cinquecentomila euro al giorno e puoi stare insieme a chi ne spende cinque di euro.

Città vecchia Ibiza (CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=69299 )

Città vecchia Ibiza (CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=69299 ))

Quali sono i luoghi che preferisci di Ibiza e che consigli?

Negli ultimi due anni giro il mondo e di posti ne ho visti, ma il mio primo consiglio è se vuoi fare innamorare qualcuno devi portarlo/a a vedere il tramonto a Ibiza, passando dal piccolo sentiero nascosto nel bosco di Cala d’Hort di fronte alla magica isola di Es Vedrà. Altro consiglio, quando venite ad Ibiza non pensate solo alle feste e alle discoteche (anche se mi auguro verrete a trovarmi il venerdì notte al Privilege) perché Ibiza non è solo clubs.

Ci sono anche ristoranti non troppo costosi dove si mangia divinamente come: Sa Soca a Sant Josef, Blue Fish a Sant’Eulalia, Amante a Cala Longa. Io che sono uno molto alla mano cui piace mangiare carne consiglio anche Tijuana a Sant Antonio, Can Mario a Figuretas e la pizza all’ Es Tanco.

Un altro consiglio che vorrei dare è quello di trascorrere almeno una giornata sulla splendida isola di Formentera e passare una giornata a Cala de Mort, mangiando una super paella al Pelajo e una buonissima cena al Caterina o una divertente serata al Rigatoni. Ma dopo tutto questo girare nella bellissima Forme tornerei sempre ad Ibiza perché la vita notturna di Formentera è solo una brutta copia di quello della Isla Blanca.

Ibiza (Di Kelly.ibiza - Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=19949983 )

Ibiza (Di Kelly.ibiza – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=19949983 ))

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#### Photo Credit

Foto di copertina: Una serata a Ibiza con Ale Zuber (© Ale Zuber)

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