By Expedia Team, on January 17, 2018

Opere Kandinsky: i 15 quadri più belli

Da San Pietroburgo a New York, un viaggio attraverso le opere di Kandinsky: i 15 quadri più importanti del maestro dell’Astrattismo.

Vassily Kandinsky nasce nel 1866 a Mosca, dove vivrà fino all’età di trent’anni: dopo aver conseguito una laurea in giurisprudenza, decide di dedicarsi a tempo pieno all’arte, la sua vera passione, e di trasferirsi in Germania. Il suo percorso di formazione artistica fu subito basato sulla sperimentazione, che lo portò a teorizzare principi rivoluzionari per tutta l’arte del XX secolo. Dal momento in cui, nel 1911, fonda con il collega Franz Marc il gruppo avanguardistico Il Cavaliere Azzurro (in tedesco: Der Blaue Reiter), nasce ufficialmente l’Astrattismo.

Questo nuovo movimento artistico, genitore di una pittura complessa ma affascinante, si contrappone alla tradizione dell’arte figurativa e naturalistica, abbandonando ogni rapporto con la realtà oggettiva. Nasce così un mondo fatto di linee e colori che, trovando ispirazione nelle sensazioni, si fa espressione del contenuto psichico (ovvero, della cosiddetta “necessità interiore“) dell’artista. Ogni colore è pertanto portatore di un messaggio emotivo ben preciso, a cui si associa anche uno specifico significato acustico: in Kandinsky, pittura e musica si fondono infatti in un’unica forma d’arte sinestetica, che impetuosamente travolge l’osservatore.

Per saperne di più, non perdetevi queste 15 opere firmate dal padre dell’Astrattismo.

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### 1. Composizione VI

Dal 1909 in poi, Kandinsky suddivise le sue opere maggiori in tre categorie fondamentali: Impressioni, Improvvisazioni e Composizioni. Le Composizioni venivano considerate dall’artista l’insieme pittorico più importante, poiché in grado di unire l’immaginazione all’intuizione e, al contempo, alla sfera razionale. Composizione VI, oggi appartenente alla collezione dell’Ermitage di San Pietroburgo, ci travolge con una vera e propria esplosione di forme e colori, liberati definitivamente da ogni tipo di raffigurazione oggettiva. Osservando gli studi preparatori all’opera (spesso rivelatisi fondamentali per una corretta interpretazione dei quadri di Kandinsky) Composizione VI sembrerebbe essere dedicata al tema della catastrofe e, in particolare, dell’Apocalisse, soggetto ricorrente nei lavori dell’artista.

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Composizione VI - Di Vasilij Vasil'evič Kandinskij - State Hermitage Museum, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=37610958

Composizione VI – Di Vasilij Vasil’evič Kandinskij – State Hermitage Museum, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=37610958

### 2. Composizione VII

Da San Pietroburgo ci spostiamo a Mosca, città natia di Kandinsky, per visitare la Galleria di Stato Tret’jakov. Qui è custodita Composizione VII, una diretta evoluzione di Composizione VI: forme, linee e un vortice di colori – ancor più accesi e vari rispetto alla composizione precedente – si aggrovigliano su una tela che, secondo i critici, approfondirebbe ulteriormente i temi del Diluvio Universale, del Giudizio Finale e della Salvezza. L’ostinazione dell’artista per la rappresentazione di questi temi non deve sorprendere: siamo infatti negli anni immediatamente precedenti alla Prima Guerra Mondiale (1912-1913) e il clima di tensione globale non lascia indifferente neanche Kandinsky, che non può smettere di interrogarsi sul destino dell’uomo.

### 3. La piazza rossa

Alla Galleria Tret’jakov è esposta anche La Piazza Rossa, una tela con cui Kandinsky vuole omaggiare la piazza più bella di Mosca. Il quadro è ben lontano da ogni tipo di raffigurazione paesaggistica tradizionale: i monumenti principali sono sommariamente riconoscibili, ma fissando una sorta di punto di rotazione al centro del quadro, Kandinsky crea un vortice che muove e distorce le forme, trasformando Mosca in una magica sinfonia di luce e di azzurri.

### 4. Paesaggio con macchie rosse II

Nel 1909, Kandinsky e la sua compagna acquistano una casetta a Murnau, piccolo comune della Baviera. Il paesaggio alpino dovette ispirare molto l’artista, che fino al 1913 dipingerà spesso gli scenari bavaresi, sebbene trasfigurati in forme sempre più astratte. In Paesaggio con macchie rosse II, appartenente alla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, i colori – qui utilizzati in una tavolozza piuttosto limitata – perdono ogni tipo di funzione descrittiva e diventano degli strumenti emotivi, che campiscono montagne trasformate in triangoli e una chiesa dal campanile infinito. Il paesaggio di Kandinsky perde così la maggior parte delle connessioni con il mondo reale, per evolversi in una visione spirituale.

### 5. Studio di colore, quadrati con cerchi concentrici

Sebbene non si tratti di un vero e proprio dipinto (quanto piuttosto di uno studio quasi scientifico) questo acquerello, oggi conservato presso la Lenbachhaus di Monaco di Baviera, è tra le opere più conosciute di Kandinsky. Secondo l’artista, il colore costituiva la più profonda anima dell’immagine (e non un suo attributo). Da qui nasce il desiderio di indagare sul contenuto emotivo dell’espressione cromatica, tramite la realizzazione di numerosi esperimenti: in questo caso, l’obiettivo di Kandinsky era testare differenti combinazioni di colori per valutarne la diversa percezione sull’osservatore.

Studio di colore, quadrati con cerchi concentrici - By Wassily Kandinski - http://www.eternels-eclairs.fr/tableaux-kandinsky.php, Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=37614832

Studio di colore, quadrati con cerchi concentrici – By Wassily Kandinski – http://www.eternels-eclairs.fr/tableaux-kandinsky.php, Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=37614832

### 6. Vita variopinta

La Lenbachhaus di Monaco custodisce la più ricca collezione al mondo di opere di Kandinsky: sarà quindi più che giusto soffermarsi qui per un po’, per non perdersi i quadri più importanti. Tra questi vi è sicuramente Vita variopinta, un dipinto molto particolare che ben contraddistingue, nella produzione kandinskyana, la fase pittorica antecedente all’astrattismo geometrico. In tal caso l’artista raffigura un’affollata scena di vita russa, animata da una moltitudine di personaggi che incarnano i temi dell’amore, della maternità, della lotta e della morte. Come in altre opere di questo periodo (1907-1913), il pittore rievoca le sue forti radici russe e lo fa tramite l’utilizzo di colori brillanti, affiancati in modo particolarissimo in un insieme di macchie, linee e puntini.

### 7. Improvvisazione 26

Tra il 1909 e il 1914, Kandinsky creò più di trentacinque improvvisazioni, ovvero opere che dovevano visualizzare, secondo l’artista, tutte quelle sensazioni prodotte dalla propria “natura interiore”. Le idee spirituali vengono allora riportate sulla tela in forma di linee e colori, che si liberano in un’astrazione assoluta. Tra le Improvvisazioni esposte alla Lenbachhaus di Monaco, la numero 26 è una delle più conosciute.

Improvvisazione 26 - By Wassily Kandinski - http://www.eternels-eclairs.fr/tableaux-kandinsky.php, Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=37610955

Improvvisazione 26 – By Wassily Kandinski – http://www.eternels-eclairs.fr/tableaux-kandinsky.php, Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=37610955

### 8. Impressione III

Composizioni, Improvvisazioni e, infine, Impressioni: con questo termine, Kandinsky indicava quell’insieme di opere realizzate per esprimere le “sensazioni dirette ricevute dall’esterno”. Tali sensazioni potevano essere visive, ma al contempo acustiche, come dimostra Impressione III: dopo aver assistito ad un concerto di Schönberg, Kandinsky realizza questo dipinto che, a partire dalle immagini reali del pianoforte e del pubblico – ancora vagamente distinguibili – si propone come una composizione astratta dominata dalla contrapposizione tra la macchia nera (che nel linguaggio acustico Kandinsky traduce con la pausa musicale) e la brillante striatura gialla (colore corrispondente alla massima sonorità). Questa tela, di nuovo custodita presso la Lenbachhaus di Monaco, rappresenta uno dei primi e più importanti tentativi dell’arte moderna di realizzare una concreta esperienza multisensoriale, che unisca musica e pittura.

Impressione III - Di Vasilij Vasil'evič Kandinskij - mgHAxu9viwsUPg at Google Cultural Institute, zoom level maximum, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=29848354

Impressione III – Di Vasilij Vasil’evič Kandinskij – mgHAxu9viwsUPg at Google Cultural Institute, zoom level maximum, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=29848354

### 9. Signora a Mosca

L’ultima opera della Lenbachhaus di Monaco che vi propongo è Signora a Mosca, un dipinto poco celebrato ma che senz’altro merita una particolare attenzione, quanto meno per la forte connotazione simbolica insita nella raffigurazione. Mosca torna ad essere lo sfondo della scena, che si fa allegoria del contrasto tra bene e male alla base del mondo: la macchia nera che avanza ad oscurare il sole rappresenta il materialismo del mondo moderno, a cui si contrappone la figura femminile che, circondata da un vortice di colori chiari e brillanti, incarna la potenza dello Spirito. Questo tema verrà ripreso più volte da Kandinsky, che lo riprodurrà in forme via via sempre più astratte.

### 10. Composizione X

Realizzata nel 1939, appartiene alla collezione della Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen di Düsseldorf e costituisce l’ultima Composizione di Kandinsky. Il linguaggio formale è diverso rispetto a quello delle precedenti Composizioni: gli elementi geometrici sono irregolari, spariscono le linee nere spezzate, i colori diventano piatti, brillanti e senza sfumature, trasformando l’opera in una sorta di mosaico. Un scelta che sorprende – e che si spiega con l’attribuzione di un forte significato simbolico – è inoltre la realizzazione di uno sfondo totalmente nero, il “non-colore” verso cui Kandinsky aveva in genere mostrato una certa avversione.

Composizione X - Di Vasilij Vasil'evič Kandinskij - http://www.ibiblio.org/wm/paint/auth/kandinsky/kandinsky.comp-10.jpg, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=37617605

Composizione X – Di Vasilij Vasil’evič Kandinskij – http://www.ibiblio.org/wm/paint/auth/kandinsky/kandinsky.comp-10.jpg, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=37617605

### 11. Blu cielo

A partire dal 1934, nei quadri di Kandinsky compaiono forme ameboidi colorate che vanno a sostituire gradualmente le forme più rigidamente geometriche. Blu cielo, una delle opere più importanti del Centro Pompidou di Parigi, rappresenta un po’ il manifesto di questa nuova fase pittorica: in tal caso il protagonista della composizione è lo sfondo azzurro e terso che, come diceva lo stesso Kandinsky, “richiama l’uomo verso l’infinito”, creando un universo in cui tanti piccoli micro-organismi (somiglianti ad embrioni in formazione) levitano liberamente.

Blu cielo, particolare - By Wassily Kandinski - Own work, 7 July 2012, Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=38658446

Blu cielo, particolare – By Wassily Kandinski – Own work, 7 July 2012, Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=38658446

### 12. La linea bianca

Dopo quella della Lenbachhaus di Monaco, la collezione del Centro Pompidou di Parigi – che, contando in totale più di 100.000 opere, costituisce uno dei principali riferimenti mondiali per l’arte del XX e del XXI secolo – è in assoluto la più ricca di opere di Kandinsky. Insieme a Blu cielo, La linea bianca è una delle tele più significative dell’ultima fase pittorica dell’artista: qui, amebe violacee si stagliano su uno sfondo nero che mette in risalto la linea bianca protagonista del quadro, ondeggiante come un vivido filamento. Le interpretazioni che i critici hanno espresso in relazione alla natura di questo mondo “ameboide” sono molteplici. Probabilmente, Kandinsky risentì delle influenze della pittura surrealista (in particolare di Mirò) e, al contempo, si liberò ad una elaborazione creativa del suo interesse per l’embriologia, scienza legata al mistero dell’origine della vita.

### 13. Senza titolo (primo acquerello astratto)

Datato da Kandinsky al 1910, questo acquerello è esposto al Centro Pompidou di Parigi e appartiene alla serie di studi per la Composizione VII. Si tratta di un tassello molto importante per la comprensione del percorso di genesi delle grandi Composizioni: Kandinsky elabora le concezioni dell’Einfühlung (ovvero, dell’Empatia) nel senso più astratto possibile, con l’intenzione di tradurre in modalità grafica e cromatica – tramite l’utilizzo di linee e macchie di colore – il proprio contenuto psichico. La via dell’astrazione lirica è ufficialmente intrapresa.

### 14. Composizione VIII

Nel 1930, Solomon R. Guggenheim visitò il Bauhaus di Berlino, dove acquistò diverse opere di Kandinsky. È così che iniziò a germogliare una delle più importanti collezioni al mondo dedicate al maestro russo, oggi esposta al Guggenheim Museum di New York. Composizione VIII fa parte di questa collezione e costituisce l’opera simbolo dell’astrattismo geometrico, teorizzato dall’artista qualche anno dopo (nel 1926) con il saggio “Punto, linea, superficie“. I turbinii e la drammaticità caratteristici delle Composizioni precedenti vengono sostituiti da forme molto più rigide: sono i triangoli, i quadrati e i cerchi (promotori di diversi stimoli a seconda dei colori a cui sono associati) le forme alla base delle nuove opere astratte di Kandinsky.

Composizione VIII - By Wassily Kandinski - http://www.ibiblio.org/wm/paint/auth/kandinsky/, Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=37610963

Composizione VIII – By Wassily Kandinski – http://www.ibiblio.org/wm/paint/auth/kandinsky/, Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=37610963

### 15. Alcuni cerchi

Tra le tre forme geometriche primarie, il cerchio è senz’altro quella che maggiormente affascina Kandinsky. Alcuni cerchi è soltanto uno dei tanti quadri, prodotti intorno alla metà degli anni ’20, a darcene prova: il cerchio, espressione della massima qualità formale e, al contempo, simbolo legato all’idea del cosmo e del divino, diventa il protagonista assoluto della tela, oggi conservata presso il Guggenheim Museum di New York.

Alcuni cerchi, particolare - Di Vasilij Vasil'evič Kandinskij - http://www.fertomniavirtus.com/vassily-kandinsky/, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=37610966.jpg)

Alcuni cerchi, particolare – Di Vasilij Vasil’evič Kandinskij – http://www.fertomniavirtus.com/vassily-kandinsky/, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=37610966

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#### Photo Credit

Foto di copertina: Composizione IX – Von Wassily Kandinsky – http://www.ibiblio.org/wm/paint/auth/kandinsky/, Gemeinfrei, https://www.expedia.it/explore/opere-monet-i-15-quadri-piu-belli)**”